Lubrina Bramani Editore: Appunti di cinema
Film da rivedere, da riscoprire, da riassaporare
Pietro Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2024
pagine: 392
La prima impressione di aver visto un film importante l’hai certamente già in sala, dove pure spesso accetti di entrare in uno stato di sospensione della credibilità e ti affidi interamente alla storia raccontata, ma è davvero dal momento in cui ne esci in poi che ci ragioni e ci ripensi e ne apprezzi fino in fondo la grandezza. Quante volte ci siamo detti «questo film è da rivedere» per coglierne meglio i significati e le sfumature, ascoltarne di nuovo i dialoghi, memorizzare alcune battute. La ormai decennale collaborazione dell’autore con la rivista «Città dei Mille» – per la rubrica Film da rivedere, da riscoprire, da riassaporare – offre un’enorme opportunità per far capire che rivedere un film è una scoperta sempre nuova. Con questo libro l’autore intende restituire al cinema una minima parte di quello che dal cinema ha ricevuto, sostenendo gli esercenti e tutti coloro che si prodigano perché anche in una piccola provincia il grande cinema non manchi mai.
Il cinema di Clint Eastwood. A partire dal ciclo di lezioni di Bruno Fornara
Pietro Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2021
pagine: 196
Il 31 maggio 2020 Clint Eastwood ha compiuto novant'anni. Ma già prima era un "grande vecchio", se a questa formula associamo un'idea di saggezza e preveggenza, di "classicità". C'è chi queste doti le assomma vivendo una vita particolarmente densa e piena, pare che a Clint questo sia toccato. Molte sono le cose che mi piacciono di lui. Almeno dieci, come i dieci comandamenti. La prima che mi piace di lui è il pragmatismo. I suoi sono personaggi del "fare", evitano le pose amletiche, agiscono e nell'azione stessa trovano spesso la risposta al dubbio: sul bene e sul male, sul giusto e l'ingiusto. Accettano di sporcarsi le mani in quella che per comodità definiamo "realtà" e perciò accettano il rischio, calcolano l'insuccesso. Nessuno di loro pecca di astensionismo o di accidia. La seconda cosa che mi incanta è che le sue creature non credono nella salvezza a prescindere, nel lieto fine, nel premio alle buone intenzioni. Guardano in faccia il Destino, lo soppesano e lo sopportano. Seguono il motto antico: "quando viene il dolore, reggilo e astieniti dal metterlo in scena (substine et abstine)". La terza cosa è la virtù della tenacia dei suoi eroi. Vanno avanti. Non perché sono ostinati e rigidi (se fosse così non sarebbe una gran cosa questa virtù) ma perché credono che almeno questo si possa fare: tenere dritta la schiena sotto i colpi. A me viene in mente la Ginestra, che è una bellissima poesia del Leopardi (conviene rileggerla): la ginestra non è stupida, sa che appena il Vesuvio dà uno scrollone, lei finirà distrutta ma nonostante questo continua tenacemente a fare quel che può fare: profuma. Fino alla fine. La quarta è Maggie Fitzgerald. Tutto di lei mi piace. Ma più di tutto il fatto che sa di essere una persona differente, singolare. E giunta a un certo punto della sua vita decide di essere fino in fondo quel che è. La quinta che mi attrae è che gli piace la vita. Si vede proprio. Talmente tanto che della vita accetta anche la morte. La morte così è "solo" l'altro lato della medaglia. La sesta cosa sono gli occhi dell'Ispettore Callaghan. Anzi: la faccia tutta di Clint, scolpita. Scalfita. Erosa. Ma quando sorride.... La settima. Sa fare domande, esistenziali. Ma le fa per via di racconto, di storia. Mai di predica. Non è petulante. E mentre tu guardi, lì nel buio della sala, capisci che è di te che si sta parlando. L'ottava è che è un anticonformista: la società di massa gli sta stretta. Basta pensare a Richard Jewell, una vera parabola sulla facilità dei pregiudizi, sulla fragilità del singolo contro le architetture del potere. La nona è quando alla fine di Gran Torino Walt Kowalski decide di diventare la Vittima. Così esce dalla storia ed entra nel mythos. La decima è questo libro: val proprio la pena di leggerlo. (dalla prefazione di Alessandra Pozzi)
Sorridere sull'orlo di un abisso. La commedia classica americana degli anni Trenta
Pietro Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2017
pagine: 104
"Quando guardiamo un film guardiamo il racconto di un mondo, ne siamo catturati, inconsapevolmente e piacevolmente sedotti, e di questo racconto diventiamo prigionieri. Abbiamo ben capito che un conto è quando lo scrittore ci narra di Ulisse, e possiamo ancora immaginarlo un po' come vogliamo, un altro è quando lo vediamo in faccia questo Ulisse: qualcuno ha deciso per noi la sua età, il suo volto, il suo vestito, la sua voce e la luce che lo investe. Meglio se qualcuno ci sveglia da questo stato di torpore, quello che nasce dall'incrocio tra il nero della sala e la luce dello schermo, se ci aiuta a usare la ragione per decifrare i segni di quella rappresentazione del mondo che ogni film riesce a fare: sarebbe operazione capace di guarirci dall'eccesso di inconsapevolezza che prima o poi, lo sappiamo bene, si paga. Ma per poter funzionare da buon pharmakon occorre che lo si prenda a piccole dosi, in un giusto equilibrio tra il lasciarsi andare all'illusione e il decifrarla. Per questo consigliamo la lettura di questo testo dopo avere visto i film, come attraente momento di ripensamento, un piacere da aggiungere al fascino del primo approccio di innamorati alle pellicole." (Alessandra Pozzi)
Il cinema comico
Pietro Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2017
pagine: 112
Ciclo di lezioni di Bruno Fornara. Abbiamo cercato di fermare, come solo la scrittura sa fare, il fluire di giornate dedicate a un piacere, quello del cinema, vissuto nel doppio vantaggio della comprensione e della convivialità. Senza qualcuno che per mestiere appassionato non ci avesse guidati nei meandri del testo filmico avremmo capito di meno e perso il gusto di questo banchetto; ma alla tavola del sapere è meglio stare in compagnia e questi incontri sono avvenuti lontani dalle rigidità specialistiche e coccolati invece da molte mani affettuose e visi sorridenti. I visi dei tanti che in questi anni hanno accompagnato queste ore liete. Le mani sapienti di chi ha trascritto (parola falsa, ogni trascrizione è già una rivisitazione) le parole del nostro "maestro", aggiungendo anche un tratto di strada nuovo al percorso già indicato. Questo piccolo libro, forse più simile a quelle dispense che permettevano a tutti di ripassare le lezioni, non ha pretese scientifiche: ambisce piuttosto a diventare uno strumento per potere tornare indietro a rivedere quel che si è visto o a vedere quel che si è perso.