Marsilio: Letteraura universale Marsilio. La fenice
I sette savi del bosco di bambù. Personalità eccentriche nella Cina medievale. Testo cinese a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 168
I Sette Savi, e lo spirito anticonformista da questi incarnato, hanno affascinato intere generazioni giungendo sino in Giappone, dove, a partire dall'VIII secolo, troviamo poeti che li citano nelle loro opere o si ispirano a loro. In epoche più recenti, in particolare agli inizi del XX secolo, le personalità dei Sette furono rilette in chiave moderna da quegli intellettuali, tra i quali spiccava Lu Xun (1881-1936) - uno dei più influenti scrittori dell'epoca -, che promuovevano un rinnovamento sociale per la Cina moderna. Questi intellettuali videro nei racconti riguardanti i Savi e nelle loro opere l'immagine di uno spirito ribelle ancora attuale che si scagliava contro tradizionalismo e ipocrisia morale. Tutt'oggi i Sette Savi del Bosco di Bambù sono tra i personaggi più famosi della Cina pre-moderna.
Storie delle sei perfezioni. Racconti scelti dal Liu du ji jing. Testo cinese a fronte
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 143
Il "Liu du ji jing" (Raccolta delle sei perfezioni) è una collezione di racconti che narrano le vite anteriori del Buddha (Jataka); liberamente tradotti in cinese dal monaco Kang Senghui nel III secolo d.C, sono stati ordinati in sei sezioni, corrispondenti ad altrettante virtù cardinali, dalla generosità alla sapienza. Animali, asceti, re, divinità ora benevole ora gelose sono i protagonisti di queste storie, in cui l'apologo di gusto popolare sfiora con estrema naturalezza i più profondi temi dottrinali. Di più, esse costituiscono una vivida testimonianza del grande patrimonio della narrativa tradizionale indiana. Redatto in un cinese letterario agile ed elegante, il "Liu du ji jing" non è solo una delle opere buddhiste cinesi dei primi secoli più riuscite dal punto di vista stilistico, ma si rivela anche assai godibile per il lettore moderno.
Mencio e l'arte di governo. Testo cinese a fronte
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 385
Il pensiero cinese antico e i principi del buon governo che hanno guidato la Cina per oltre due millenni furono elaborati nel periodo che precedette l'unificazione imperiale (221 a.C.), caratterizzato da grandi trasformazioni e profondi sconvolgimenti politici, sociali, spirituali. Fu in quel periodo che Mencio (390-305 a.C), affascinato dalle dottrine di uno dei più grandi maestri dell'antichità, Confucio (551-479 a.C), formulò e sistematizzò una serie di precetti che, a suo dire, i sovrani dell'epoca avrebbero dovuto far propri, applicandoli a una pratica di governo volta alla creazione di uno stato forte e autorevole, nel quale il benessere materiale e spirituale della popolazione avrebbe avuto un ruolo prioritario, presupposto essenziale per la costituzione di una società pacifica, giusta e armoniosa. Le dottrine sull'arte di governo di Mencio divennero il paradigma dell'arte di governo in epoca imperiale e sono, ancor oggi, tenute in altissima considerazione dalla dirigenza cinese. Il curatore ha selezionato, tradotto e commentato i numerosi brani del Mengzi (Maestro Meng), l'opera che tramanda il pensiero del grande filosofo, relativi all'arte di governo.
Il laccio scarlatto. Testo cinese a fronte
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 161
Scritti in lingua letteraria e incentrati sulla registrazione di eventi e fenomeni eccezionali o di personaggi di natura straordinaria, i chuanqi (racconti in prosa, talora con inserti in versio in prosa rimata) elaborano un materiale tematico molto ampio che comprende sia le storie sovrannaturali di immortali ed esseri fantastici sia episodi tratti dall'esperienza sociale o amorosa dei letterati, e molto spesso una combinazione di questi due elementi. Fiorita nel corso della dinastia Tang, la produzione di questi racconti conobbe il suo primo momento di splendore nel periodo tra il 780 e l'820 e continuò poi con alterne fortune lungo tutto il corso della letteratura cinese tradizionale. Per la varietà dei soggetti tematici rappresentati e la ricercatezza dello stile linguistico, questo particolare genere di racconto costituisce una delle forme letterarie più raffinate della narrativa cinese tradizionale.
La costante pratica del giusto mezzo. Zhongyong. Testo cinese a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 160
Uno dei classici della letteratura filosofica cinese, "La costante pratica del giusto mezzo (Zhongyong)" è una raccolta di massime, aneddoti e brevi trattazioni attribuita a un nipote di Confucio (551-441 a.C), anche se vi contribuirono altri autori di epoche successive. Confucio, un saggio che trasmise la cultura dell'età aurea a discepoli e governanti, fu presto considerato come la più vivida espressione di idee, pratiche, riti e norme sociali, tanto da plasmare per oltre due millenni la civiltà cinese. Discepoli e seguaci posteriori trasmisero il suo pensiero in varie opere, e anche ne "La costante pratica del giusto mezzo", una guida essenziale per realizzare una vita esemplare nell'oblio di una condotta discreta. Il testo conobbe particolare fortuna nel XII secolo, quando, tornati in auge gli studi classici, divenne uno dei Quattro libri (sisbu), canone della tradizione confuciana e raccolta in uso nel sistema degli esami imperiali, unica via per l'accesso alle cariche pubbliche sino all'inizio del XX secolo.