Mimesis: Macula
Decostruzioni in corso. Studi derridiani in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 356
Il volume raccoglie diciotto studi dedicati all’opera di Derrida che sono stati oggetto di un Convegno svoltosi all’Università degli Studi di Salerno dal 4 al 6 ottobre 2023. Caratteristica specifica di questi contributi è il fatto che provengono dall’ultima generazione di studiosi italiani di Derrida, i quali offrono prospettive nuove rispetto alla ormai consolidata tradizione di lavori dedicata al filosofo.
La somiglianza informe o Il gaio sapere visuale secondo Georges Bataille
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 540
A più di vent’anni dalla prima edizione, Georges Didi-Huberman torna sul volume dedicato a Georges Bataille. L’autore si concentra sul biennio di pubblicazione della rivista Documents (1929-1930), di cui Bataille ricopre la carica di segretario generale. Insieme ai suoi sodali, l’autore della Storia dell’occhio trasforma quella che avrebbe dovuto essere una classica Gazette des beaux-arts in un punto d’incontro tra diverse discipline e pratiche visuali, che la distinguono sia dalle pubblicazioni più tradizionali che da quelle d’avanguardia. Soprattutto – questa la tesi più radicale della lettura di Didi- Huberman, nonché quella che ha dato vita a una famosa polemica con Rosalind Krauss e Yve-Alain Bois sulla quale l’autore ritorna nella postfazione – attraverso il concetto d’informe, Bataille avrebbe lacerato al contempo il concetto di rassomiglianza e di dialettica per come la filosofia occidentale è solita intenderle. Lacerare, tuttavia, non significa semplicemente negare, quanto piuttosto smentire, aprire, problematizzare, dando vita a un gaio sapere visuale che fa dell’inquietudine e della mancanza di sintesi il motore di un’incessante ricerca.
Storytelling. La distruzione dell'inalienabile nell'epoca dell'olocausto
Rodolphe Gasché
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 144
Rodolphe Gasché riesamina il mutismo dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Fino a oggi il fenomeno è stato spiegato, da una parte, riducendo la violenza degli eventi subiti da quanti sopravvissero oppure, dall'altra, diminuendo la particolare sofferenza patita in quanto esseri umani. A partire dalla distinzione tra narrazione e testimonianza, Gasché afferma che l'assoluta insensatezza della violenza inflitta loro è ciò che ha impedito ai sopravvissuti di dare un senso alla propria esperienza sotto forma di storie da raccontare. Attraverso l'analisi di alcuni aspetti delle principali teorie della narrazione di tre pensatori – Wilhelm Schapp, Walter Benjamin e Hannah Arendt – Gasché discute con implacabile rigore le conseguenze della perdita della facoltà di narrazione, considerata da alcuni un possesso inalienabile dell'umano.
La poesia come esperienza
Philippe Lacoue-Labarthe
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 144
Paul Celan ha incarnato, forse più di qualunque altro poeta del nostro tempo, la domanda di Adorno sulla possibilità della poesia dopo Auschwitz. Nel 1967, il poeta accettò di incontrare Martin Heidegger con la ferma intenzione di chiedergli spiegazioni sul suo atteggiamento verso i primi anni della politica nazista e, più ancora, sul suo silenzio rispetto agli orrori commessi dalla dittatura. Heidegger, come noto, non dirà una parola. Sullo sfondo di questo mancato "incontro" scandito dal silenzio del filosofo, Philippe Lacoue-Labarthe si interroga sul senso e sul destino della poesia oggi e ci consegna una delle riflessioni più intense su Paul Celan.
Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Volume Vol. 2
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 268
Quali rappresentazioni del disastro hanno contribuito a creare le prime immagini arrivate dall'apertura di Auschwitz? Sulla scia delle riflessioni contenute in "Immagini malgrado tutto", Georges Didi-Huberman prosegue la sua analisi della memoria visuale della Shoah attraverso quattro studi. Nel primo l'autore cerca di ricostruire le condizioni di visibilità e leggibilità al momento dell'apertura del campo di concentramento. Attraverso le immagini filmate da Samuel Fuller nel 1945 nel campo di Falkenau e alla luce del tentativo di fare un montaggio dotato di senso di queste immagini quarant'anni più tardi, l'autore rintraccia le condizioni antropologiche di questa costruzione visuale. Nel secondo studio identifica, invece, le differenti procedure grazie alle quali il cineasta e artista Harun Farocki rivisita, e rimonta, alcuni documenti attestanti la violenza politica, nel tentativo di rendere conto di una possibile restituzione della storia tramite il lavoro sulle immagini. Gli ultimi due saggi, più brevi, aggiungono un'ulteriore focalizzazione sulla questione per mezzo dell'analisi dell'attività fotografica di Agustí Centelles nel campo di Bram nel 1939 e del lavoro artistico di Christian Boltanski sull'immagine in quanto mezzo di riconoscimento, trasmissione e attestazione di dignità.
Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Volume 2
Georges Didi-Huberman
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 268
Quali rappresentazioni del disastro hanno contribuito a creare le prime immagini arrivate dall'apertura di Auschwitz? Sulla scia delle riflessioni contenute in "Immagini malgrado tutto", Georges Didi-Huberman prosegue la sua analisi della memoria visuale della Shoah attraverso quattro studi. Nel primo l'autore cerca di ricostruire le condizioni di visibilità e leggibilità al momento dell'apertura del campo di concentramento. Attraverso le immagini filmate da Samuel Fuller nel 1945 nel campo di Falkenau e alla luce del tentativo di fare un montaggio dotato di senso di queste immagini quarant'anni più tardi, l'autore rintraccia le condizioni antropologiche di questa costruzione visuale. Nel secondo studio identifica, invece, le differenti procedure grazie alle quali il cineasta e artista Harun Farocki rivisita, e rimonta, alcuni documenti attestanti la violenza politica, nel tentativo di rendere conto di una possibile restituzione della storia tramite il lavoro sulle immagini. Gli ultimi due saggi, più brevi, aggiungono un'ulteriore focalizzazione sulla questione per mezzo dell'analisi dell'attività fotografica di Agustí Centelles nel campo di Bram nel 1939 e del lavoro artistico di Christian Boltanski sull'immagine in quanto mezzo di riconoscimento, trasmissione e attestazione di dignità.
Fuori dell'anima. Ignazio di Loyola e l'immaginazione
Ludovico Nisi
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 256
Il testo e la pratica degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola sono stati spesso considerati esclusivo appannaggio del sapere teologico, e non sempre le letture tradizionali hanno restituito il complesso ordine teorico che li sostiene. Attraverso un'analisi del testo e della sua articolazione retorica, lo studio prova a delineare la novità del "gesto" ignaziano all'interno della storia della spiritualità occidentale, rilevando al contempo i debiti e gli scarti di Ignazio rispetto alla tradizione ascetica medievale e moderna. Un "gesto" e uno scarto che hanno indelebilmente segnato la storia in virtù della centralità conferita all'immaginazione, al desiderio del soggetto e all'urgenza esistenziale di una decisione che prova a inseguire la "divina volontà" e ad accordarsi con essa. Teatro di parole e azioni, specchio di un'epoca inquieta e attraversata da movimenti tellurici in ogni suo ambito, gli Esercizi spirituali continuano a trasportare domande che li oltrepassano e arrivano direttamente nel nostro tempo.
Dibattiti e scontri. Per un nuovo orizzonte della politica
Ernesto Laclau
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 160
Uscito finora solo in lingua spagnola, "Dibattiti e scontri" rappresenta il confronto di Ernesto Laclau con alcuni punti di riferimento della filosofia contemporanea sulle questioni politiche legate all’ideologia neoliberista, oggi dominante. Quali iniziative - pratiche e teoriche - ha ancora senso pensare e realizzare nell'epoca attuale? Laclau si propone di rispondere a questa domanda leggendo criticamente il pensiero di cinque “mostri sacri” come Žižek, Badiou, Agamben, Hardt e Negri.
Popoli in lacrime, popoli in armi. L'occhio della storia. Volume Vol. 6
Georges Didi-Huberman
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 462
Un uomo è morto in maniera violenta e ingiusta, delle donne lo piangono e si lamentano. Ben presto un intero popolo sarà in lacrime e queste lacrime si convertiranno in rivolta collettiva, in presa alle armi. La scena de La Corazzata Potëmkin di Ejzenštejn offre a Didi-Huberman l'occasione di discutere l'espressione del pathos in immagini e la forza trasformativa delle lacrime, il loro potere di sollevare un intero popolo. È possibile che un'emozione sopravviva nell'immagine? Può il pathos diventare praxis? Da qui l'ultima grande questione: una dialettica del sensibile è in grado di rendere visibili le emozioni di popoli che vivono al margine, dandone quindi figurazione? Attraverso il montaggio, nelle sue diverse modalità tecniche, le emozioni stratificate nelle immagini assumono la forma di costellazioni estetiche dove la storia si arresta per rendere leggibili i popoli.
A metà senza fine. In militante malinconia per Jacques Derrida
Geoffrey Bennington
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 224
Il libro è una raccolta di saggi pubblicati da Bennington dopo la morte del maestro e amico Jacques Derrida. In ognuno di essi la morte del filosofo diventa l’occasione per riflettere in modo chiaro, agile ed elegante sul lascito dell’opera di Derrida. In particolare Bennington riprende la nozione chiave di “différance”, da un lato per liberarla da certi equivoci interpretativi (Nancy), dall’altro per mostrarne la portata decisiva nell’elaborazione derridiana di temi quali la vita, la morte, la sopravvivenza, l’auto-immunità, le pulsioni di morte l’elaborazione del lutto, riportando così in primo piano il rapporto decisivo tra decostruzione e psicanalisi. Bennington permette di comprendere come l’affermazione della vita – nozione passata al vaglio della decostruzione nella sua semplice esteriorità e opposizione alla morte – costituisca il lascito maggiore dell’opera derridiana, smentendo così quelle interpretazioni correnti secondo le quali il limite della filosofia di Derrida starebbe proprio nel valore fondante attribuito alla morte.
Quando le immagini prendono posizione. L'occhio della storia. Volume Vol. 1
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 289
A partire dall’analisi delle opere "L’Abicì della guerra" e "Diario di lavoro", Georges Didi-Huberman approfondisce le dinamiche, le idee e le disposizioni formali della riflessione di Bertolt Brecht sulla guerra. Un percorso che, passando in rassegna i documenti visuali e i reportage fotografici raccolti da Brecht sulla seconda guerra mondiale, attraversa alcuni motivi cruciali per il pensiero del drammaturgo tedesco, come il concetto di esilio e quelli di rilettura e di costruzione della storia attraverso il montaggio delle immagini. Obiettivo dell’opera è quello di individuare nei montaggi brechtiani un momento fondamentale della cultura europea del Novecento e un modello di intersezione tra l’esigenza dell’interpretazione della storia, la sfida del politico e lo spazio estetico. Didi-Huberman si sofferma con particolare attenzione sull’esperienza brechtiana della “messa in scena” quale processo conoscitivo in cui gli elementi del montaggio – come “le riproduzioni delle opere d’arte, le fotografie della guerra nei cieli, i ritagli di giornale, i volti di chi gli stava vicino, gli schemi scientifici, i cadaveri dei soldati sui campi di battaglia, i ritratti dei dirigenti politici, statistiche, le città in rovina, nature morte, paesaggi e le opere d’arte rese oggetto di vandalismo dalla violenza militare” – intrattengono fra loro un rapporto vivo e dialettico, che non li irrigidisce nelle strette maglie della presa di partito, ma li colloca piuttosto sul versante critico del sapere e del vedere che ogni presa di posizione necessariamente comporta.
L'interno e il mondo
Jan Patocka
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 170
Il volume presenta la traduzione di un manoscritto che risale agli anni Quaranta del Novecento. Queste pagine appartenevano a un progetto più grande, rimasto incompiuto, attraverso il quale Patocka cercava di elaborare una filosofia dell’uomo e dell’interno in senso trascendentale. L’obiettivo critico del testo è il biologismo scientifico del tempo. Da un lato vi si possono riconoscere motivi derivanti dall’idealismo tedesco, dall’altro emerge un approccio fenomenologico nuovo. Esso, quindi, riflette i primi tentativi del filosofo ceco di riformulare in maniera originale il rapporto tra la soggettività e il mondo. Questo progetto mirava a sviluppare una teoria fenomenologica della soggettività che avrebbe dovuto precedere un’interpretazione filosofica della vita organica non-umana, e muoversi in direzione di una filosofia della vitalità. Con il concetto di interno, a cui lavora nei manoscritti degli anni 1939-1945, Patocka intendeva sostituire il concetto di soggetto, rinunciando da un lato alla soggettività trascendentale husserliana, e dall’altro lato al Dasein heideggeriano.