Mimesis: Morfologie
Il senso artistico negli animali
Étienne Souriau
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2002
pagine: 71
L'estetica fisiologica di Kant
Piero Giordanetti
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2001
pagine: 256
Disgusto. Teoria e storia di una sensazione forte
Winfried Menninghaus
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 542
L'opera di Menninghaus si pone l'obiettivo di presentare il disgusto in quanto correlato e antagonista di una "cultura estetica" moderna. Menninghaus intende, per prima cosa, presentare il disgusto attraverso il pensiero di alcuni rilevanti filosofi, estetologi, psicanalisti, che non sono mai stati considerati come dei teorici del disgusto, ma che, affiancati, possono creare una costellazione di problemi che viene a delineare una teoria del disgusto (Mendelssohn, Winckelmann, Lessing, Herder, Kant, Rosenkranz, Nietzsche, Freud, Bataille, Sartre, Elias, Douglas, Kristeva). In secondo luogo, l'autore intende definire la posizione e la funzione del disgusto nell'estetica e nel sistema delle arti a partire dalla loro nascita come saperi autonomi, ossia a partire dal XVIII secolo. Menninghaus, in terzo luogo, sottolinea che l'intento originario dell'opera è quello di costruire una contro-storia della letteratura alla luce di un progressivo sviluppo della nozione di disgusto. Per raggiungere questo obiettivo l'autore dedica un lungo e articolato capitolo alle opere di Kafka. Il testo, infine, intende fare riferimento agli studi di Julia Kristeva e alla sua definizione di abiezione. Pur non essendo il primo interesse di questa trattazione, l'autore dedica alcune pagine anche all'arte contemporanea e alla politica, sempre in una prospettiva storica che comprende il periodo che si estende dal XVIII secolo ai giorni nostri.
L'esperienza estetica. Percorso antologico e critico
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2008
pagine: 300
La riflessione sulle modalità della fruizione può percorrere vie molto diverse. In questo volume si cerca una traccia che attraversa il Novecento: dal pensiero dei filosofi di matrice fenomenologica fino ad alcuni esiti interni alla filosofia analitica. Si tratta di un percorso consequenziale a una scelta ben precisa che privilegia l’esperienza estetica e il suo significato. Piacere e godimento estetici sono oggetto di un’attenta e rigorosa analisi e il vissuto estetico è investigato in tutte le sue stratificazioni di senso. La figura, tanto controversa, del fruitore e quella, non meno problematica, dell’oggetto al quale egli si rivolge sono le protagoniste di un approfondimento del ruolo e del significato dell’opera d’arte, sia essa figurativa, letteraria, cinematografica o televisiva e non solo, poiché “oggetto estetico” è ciò in cui scopriamo contenute altre qualità rispetto alle proprietà fisiche che osserviamo. La fruizione emerge con i tratti della percezione potenziata ma anche come esperienza di sé e invito all’agire. Le due nozioni correlate di oggetto e fruitore si definiscono in un rapporto vitale di scambio e arricchimento reciproco, che appone il sigillo dell’attività, della spontaneità e della creatività a una relazione nient’affatto distaccata, censì coinvolta, partecipe e “interessata”.
Mito, immagine e forma nell'estetica di Enzo Paci
M. Barbara Ponti
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2006
pagine: 309
Estetiche dell'ornamento
Elisabetta Di Stefano
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2006
pagine: 157
Nell'architettura, tra la fine del secondo e l'inizio del terzo millennio, si assiste al crollo di quei principi di firmitas, utilitas e venustas che, da Vitruvio in poi, erano stati alla base dell'arte dell'edificare; ai valori del peso, della struttura, dell'ornamento subentrano altre categorie estetiche: l'immaterialità, la multimedialità, la sensorialità. Pertanto non si può più parlare di ornamento secondo le chiavi di lettura tradizionali, quali ad esempio la dialettica struttura/decorazione o utile/superfluo, ma è preferibile ricorrere ad un linguaggio metaforico che, gravitando nell'ambito semantico del "corpo", della "veste", del "trucco" e della "maschera", coinvolge spesso la polarità tra verità e inganno. Attraverso le pagine di alcuni autori che dall'antichità ai nostri giorni hanno affrontato, da prospettive diverse, la questione dell'ornamento (Senofonte, Vitruvio, Alberti, Perrault, Laugier, Piranesi, Burke, Le Camus de Mézières, Kant, Semper, Baudelaire, Ruskin, Loos, Le Corbusier, Adorno, Arnheini, Venturi, Mendini) questo testo esamina le tensioni fondative che animano lo statuto teorico dell'ornamento e mette in luce come la retorica antica, attraverso il principio del decorum, possa essere una valida chiave ermeneutica per cogliere l'orientamento dell'architettura contemporanea.
Icone organiche. Estetica della natura in Karl Blossfeldt ed Ernst Haeckel
Elena Canadelli
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2006
pagine: 158
Fenomenologia dell'estremo. Heidegger, Rilke, Cézanne
Tommaso Ariemma
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2005
pagine: 132
In un serrato confronto critico con l'opera di Heidegger, ma sottoponendo nello stesso tempo a una lettura decostruttiva anche le filosofie di Husserl e Bergson, il presente lavoro marca l'impossibilità della ricerca di un Senso assoluto in cui le singolarità restano ciò che lo deborda, ciò che vi resiste. Nell'arte, in particolare analizzando l'opera di Rilke, Rodin, Cézanne e il loro singolare intreccio, ciò che sembra l'intangibile elemento dell'esistenza diviene cosa singolare, che, lungi dall'essere ridotta a mero fatto estetico, afferra la nostra singolarità e prospetta un'etica della dedizione e della restituzione.
Metamorfosi della storia. Momus e Alberti
Massimo Marassi
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2004
pagine: 157
Con il "Momus" Alberti ha proposto un trattato politico e una satira dei costumi costruiti all'insegna della doppiezza e della dissimulazione, necessarie in un tempo di smarrimento per trattare i temi delicati e inafferrabili dell'amore, della religione, della politica, del destino, della fortuna, in una parola della vita. Riproponendo nella scrittura lo stile della sua grande architettura, Alberti predilige la metamorfosi della materia e della forma, celebra la doppiezza dei personaggi, trascina e adatta alla pagina le strategie per presentare in mutevoli e belle allegorie una realtà di dolore, un essere senza certezze e sciolto in un cumulo di contraddizioni.
Un'arte senza estetica. Metamorfosi dell'estetica contemporanea
Simona Chiodo
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2004
pagine: 228
L'estetica post hegeliana ridiscute la relazione tra produzione artistica e riflessione estetica sull'arte, ora dirigendosi verso un radicale superamento dell'estetica a favore della fondazione di una scienza dell'arte, ora sostenendo una riforma filosofica dell'estetica che la renda una via d'approccio alla produzione artistica contemporanea più flessibile ad accoglierne le esigenze di sperimentazione e infrazione della norma. Si tratta di un percorso ispirato da Kant e che si articola attraverso le riflessioni di Fiedler, Dessoir, Utitz, Mukarovsky, in gran parte raccolte e ulteriormente elaborate dall'estetica d'orientamento fenomenologico della Scuola di Milano.