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Pacini Giuridica: Studi di diritto e procedura penale

La «capacità di pena» della persona giuridica

La «capacità di pena» della persona giuridica

Valeria Torre

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2023

pagine: 216

26,00

Il volto costituzionale del processo penale. Indagine giurisprudenziale alla ricerca di valori condivisi
23,00

Le misure alternative alla detenzione nell'esecuzione penale

Le misure alternative alla detenzione nell'esecuzione penale

Ilenia Cirino Groccia

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2021

pagine: 272

27,00

Il principio di legalità tra il legislatore e giudice

Il principio di legalità tra il legislatore e giudice

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2020

pagine: 112

Il principio di legalità è il tema penalistico, forse, più sensibile alle influenze del contesto storico e politico e, avendo assunto nel corso dei secoli diversi contenuti e funzioni, il dibattito su di esso risulta sempre attuale. Oggi, tuttavia, si pone persino come urgente una riflessione sul contenuto di garanzia del principio di legalità alla luce della crisi del sistema democratico. Non solo, anche la rilevanza che assume la giurisprudenza quale fonte del diritto sollecita un ripensamento sul ruolo della legge e sulla funzione dell'interprete al fine di delineare un possibile nuovo equilibrio fra poteri dello stato, in grado di preservare le garanzie di democraticità sottese al principio di legalità. Gli interventi sul tema “Il principio di legalità tra legislatore e giudice” fotografano la complessità del dibattito dovuta alla diversità di prospettive, che, pertanto, più che offrire soluzioni, aprono interrogativi su cui è necessario ulteriormente discutere.
12,00

Il responsabile civile nel processo penale

Il responsabile civile nel processo penale

Armando Macrillò

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2020

pagine: 256

25,00

Il sistema delle impugnazioni nel processo penale. Tradizione, riforme legislative e giurisprudenza conformativa
38,00

La libertà su cauzione

La libertà su cauzione

Valentina Mazzotta

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2019

pagine: 101

L'ordinamento italiano conosce l'istituto della cauzione solo in materia cautelare reale poiché, in ambito cautelare personale, nonostante timidi tentativi di intervento, il legislatore non si è ancora determinato nel senso di positivizzarla. Si approfondisce l'istituto del baffi nel sistema di common low inglese, esaminando la riforma introdotta dalla Assize di Clarendon del 1166 e, passando attraverso il primo statuto di Westminster, fino ai nostri giorni. Viene anche analizzato il panorama comunitario partendo dagli artt. 5 della Cedu e 3 del Patto internazionale di diritti civili e politici passando in rassegna le Risoluzioni e le raccomandazioni del Comitato dei ministri d'Europa in tema di carcerazione preventiva. Con riferimento all'ordinamento interno viene approfondito l'istituto presente nel codice di procedura penale del 1930 e si giunge, attraverso l'analisi delle leggi delega n. 108 del 3 aprile 1974 e n. 81 del 16 febbraio 1987 e delle leggi n. 532 del 12 agosto 1982 e n. 398 del 28 luglio 1984, all'esame della proposta di legge n. 5390 per l'introduzione dell'art. 280-bis c.p.p. Successivamente alla individuazione degli elementi di criticità del sistema in vigore ed alla analisi della legislazione degli anni 2000 - nonché in considerazione della riforma del sistema cautelare ad opera della legge 16 aprile 2015, n. 47 - si ipotizza un tentativo di riforma codicistica. In ambito cautelare reale, l'Autrice analizza l'istituto della cauzione partendo dalle radici civilistiche cui è legata la misura del sequestro conservativo, passando in disamina altresì l'istituto del sequestro preventivo. Comparando le finalità "codicistiche" e quelle "effettive" si giunge a ipotizzare l'introduzione della cauzione nel sistema del sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell'equivalente.
12,00

Dialettica del bene giuridico. Per una prospettiva costituzionalmente orientata di rilancio

Dialettica del bene giuridico. Per una prospettiva costituzionalmente orientata di rilancio

Enrico Contieri

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2019

pagine: 274

Intorno al concetto di bene giuridico si sono condensate, a partire dal secondo dopoguerra, le più ambiziose aspirazioni della scienza penalistica ad una radicale riforma dei sistemi punitivi, alla loro rifondazione su basi umane, razionali e laiche, coerenti con le premesse ideologiche liberali e solidaristiche delle nuove costituzioni democratiche. Sin dalle sue origini 'concetto di confine' tra dommatica e politica criminale, esso prometteva nel dopoguerra la ricostruzione di una sistematica del reato fondata innanzitutto sulla categoria del 'fatto' e sulla sua funzione di selezione, garantendo al contempo la necessaria coerenza del catalogo delle fattispecie criminose con i presupposti assiologici di fondo dell'ordinamento costituzionale repubblicano. Le cose sono in parte andate diversamente. Ma più che di una promessa tradita dal legislatore, si è trattato forse di una scommessa perduta dalla dottrina, che ha troppo presto abbandonato quel progetto, rinunciando alla sua (ri)costruzione su base costituzionale in nome di una malintesa ragione pragmatica e sul presupposto (in realtà mai davvero dimostrato) della sua inidoneità a soddisfare le nuove esigenze di tutela delle complesse società contemporanee. Il presente lavoro rappresenta una riflessione franca sui meriti e sui limiti del concetto di bene giuridico nel diritto penale della (post)modernità e al contempo un tentativo di recupero di quel progetto in una chiave personalistico-costituzionale, l'unica ancora oggi capace di coniugare realmente l'effettività della tutela — anche di beni giuridici superindividuali — con la garanzia dei diritti della persona.
27,00

Omissione di atti d'ufficio nel settore sanitario attraverso l'analisi di casi pratici affrontati dalla Suprema Corte di Cassazione

Omissione di atti d'ufficio nel settore sanitario attraverso l'analisi di casi pratici affrontati dalla Suprema Corte di Cassazione

Anna Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2019

pagine: 157

Il delitto di omissione e rifiuto di atti d'ufficio, enunciato dall'art. 328 c.p., viene novellato con la L. 26 aprile 1990, n. 86 recante «Modifiche in tema di delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione» che ne offre la vigente formulazione normativa: l'opera è l'occasione per fare il punto sulle due distinte fattispecie delittuose delineate dalla norma a quasi trent'anni dalla riforma. In questa cornice, il testo offre un rigoroso inquadramento della casistica giurisprudenziale di legittimità nel settore sanitario, ambito nel quale la nutrita pratica ha fatto emergere, tra l'altro, questioni interpretative sui limiti fra responsabilità penale e disciplinare. L'esegesi delle pronunce della Suprema Corte di Cassazione è condotta in ragione del soggetto agente: fra questi, la guardia medica, il farmacista, il medico reperibile, l'obiettore di coscienza.
16,00

Il ruolo del Giurì d’onore. La tutela della reputazione nell’era della comunicazione estesa

Il ruolo del Giurì d’onore. La tutela della reputazione nell’era della comunicazione estesa

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Giuridica

anno edizione: 2018

pagine: 86

Nato per comporre in maniera incruenta le «questioni d'onore» tra militari e tra gentiluomini, il Giurì d'onore ha poi trovato cittadinanza nell'ordinamento statale: il suo ruolo e la sua funzione sono stati riconosciuti, non solo nel codice penale, ma anche nel «nuovo» codice di procedura penale (artt. 177-180 disp. att). L'istituto sembra aver perso molto del suo appeal a dispetto della funzione compositiva e deflattiva che esso potrebbe svolgere. Se in passato esso serviva per evitare il duello, oggi potrebbe tornare utile per evitare il processo. Gli atti del convegno organizzato dalla Fondazione Castelcapuano e dall'Accademia Nazionale di Scherma (il cui statuto prevede la istituzione di un Giurì d'onore permanente) forniscono, da un lato, un'analisi approfondita della natura e della funzione di un istituto inopportunamente trascurato dalla prassi, dall'altro, una lettura - utile non solo al giurista - dei vantaggi che questa forma di giustizia alternativa potrebbe offrire per gestire, in maniera rapida e professionale, i «conflitti reputazionali» che, nell'era della comunicazione elettronica forse più che nel recente passato, occupano i media e intasano i tribunali.
12,00

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