Palomar: Classici del meridionalismo
Risorgimento, brigantaggio e questione meridionale
Antonio Lucarelli
Libro
editore: Palomar
anno edizione: 2010
pagine: 160
Antonio Lucarelli (1874-1952), storico del brigantaggio, ebbe il merito di collocare questo fenomeno nell'ambito della questione meridionale, considerata come questione eminentemente sociale. In questa prospettiva, denunciò in primo luogo la stessa borghesia del Mezzogiorno che, liberatasi dalla vigilanza borbonica ed insediatasi nelle amministrazioni, manifestò, però, le sue pesantissime manchevolezze. Lucarelli, che visse durante l'epoca fascista in un esilio "interno", all'indomani della Liberazione aderì al Comitato di liberazione nazionale e nel 1944 fu uno dei protagonisti del primo Convegno meridionalista del dopoguerra che si svolse a Bari. Molto intensa fu la sua collaborazione ai periodici antifascisti come «Il Nuovo Risorgimento», di cui per la prima volta si pubblica la raccolta dei suoi interventi.
Mezzogiorno e democrazia liberale. Antologia degli scritti
Antonio De Viti De Marco
Libro
editore: Palomar
anno edizione: 2008
pagine: 456
Rileggere oggi l'opera dell'economista de Viti de Marco significa ripercorrere i nodi principali del suo pensiero politico, fondato sulla soluzione della questione meridionale per cui si ritiene necessaria la mobilitazione di tutti i cittadini meridionali per creare "un'opinione pubblica" capace di premere sul Governo e sul Parlamento.
La quistione meridionale
Antonio Gramsci
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2007
pagine: 144
A 70 anni dalla morte di Antonio Gramsci, il protagonista dell'Antifascismo e della Resistenza Italiana più conosciuto e studiato all'estero, viene riproposta un'opera estremamente attuale, in cui l'autore riesce a universalizzare i contenuti meridionalistici, ponendo al centro della sua analisi la necessità di una reale autonomia delle masse subalterne. Il volume raccoglie insieme a La questione meridionale, testo scritto nel 1926 ma rimasto incompiuto, alcune note tratte dai Quaderni del carcere. La lettura che si propone tende, dunque, non solo a identificare l'itinerario intellettuale di Gramsci ma anche a ritrovare nei Quaderni la chiave per una reimpostazione della questione meridionale.
Lettere meridionali e altri scritti
Pasquale Villari
Libro
editore: Palomar
anno edizione: 2007
pagine: 300
Buona parte di questo libro è costituita dalle Lettere inviate da Villari a ridosso dell'evento unitario (1861) alla "Perseveranza" di Milano e poi ad Alessandro Dina, direttore del giornale fiorentino "L'Opinione" nel 1875. Esse apparvero composte in libro nel 1878 e rappresentarono il primo nucleo di una denuncia forte e icastica di mali quali: la camorra, la mafia, il brigantaggio e la precarietà della condizione contadina.
Il ministro della malavita e altri scritti
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2006
pagine: 240
L'elaborazione politica e culturale di Salvemini ha trovato il suo momento genetico in quella crisi di fine secolo durante la quale si assisteva al tramonto della classe dirigente risorgimentale e dei suoi modelli politici, nutrendosi di una pluralità di ispirazioni - liberalismo, democrazia, socialismo - che costituiranno il laboratorio delle vicende del XX secolo.
Carano Donvito-Gobetti. Storia di una collaborazione (1924-1926)
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2006
pagine: 170
Attraverso la corrispondenza tra questi due grandi intellettuali dell'inizio del secolo scorso e l'analisi degli articoli maggiormente rilevanti, Sergio D'Onghia intende esplorare a fondo la figura dell'eminente meridionalista pugliese e la sua stretta relazione, non solo epistolare, con «l'indimenticabile Piero Gobetti», ispiratore di quel pensiero ribattezzato «Rivoluzione Liberale». Con l'avvento del fascismo e la morte di Gobetti, Carano Donvito abbandonerà la sua carica polemica e tralascerà il pensiero liberale e il tentativo di ripensare «dal basso» la condizione meridionale nell'ambito della situazione nazionale del primo ventennio del Novecento.
Il seme nascosto. Tocca ai contadini, ai piccoli, agli ultimi uccidere il serpente
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2006
pagine: 332
Sud nostra storia
Libro
editore: Palomar
anno edizione: 2005
Il cofanetto raccoglie sei classici del meridionalismo ("Un Popolo di Formiche" e "Il Cafone all'inferno" di Tommaso Fiore, "Il Sergente Romano" di Antonio Lucarelli, "Svegliati Sud!" di Luigi Sturzo, "La questione meridionale" di Nitti, Salvemini, Fortunato, Einaudi e Ciccotti e "La Rivoluzione meridionale" di Guido Dorso).
La rivoluzione meridionale. Saggio storico-politico sulla lotta politica in Italia
Guido Dorso
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2005
pagine: 380
Per Guido Dorso la questione meridionale è un problema squisitamente politico ed il nodo originario è da rintracciare nel metodo seguito per la formazione dello Stato unitario. Il metodo della "conquista regia", infatti, viene descritto dall'autore come illiberale e basato sulla "transazione", ovvero sull'accordo tra il potere centrale che garantiva i settori sociali forti delle realtà locali, in cambio di consenso e di una legittimazione "dal basso". A tutto questo l'autore contrappone un'idea forte: l'idea di una Rivoluzione Meridionale, intesa come il rovesciamento di quell'idea di unificazione imposta da Cavour fino a Mussolini. Un testo, quello di Dorso, denso ed erudito.
1912. Fortunato Nitti Salvemini Ciccotti Einaudi. La questione meridionale
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2005
pagine: 200
Il libro raccoglie integralmente il "Quaderno della voce" 1912, la rivista diretta da Giuseppe Prezzolini, dedicato alla questione meridionale con scritti di Giustino Fortunato, Giuseppe Cuboni, Agostino Lanzillo, Roberto Palmarocchi, Guglielmo Zagari, Francesco S. Nitti, Alberto Caroncini, Giuseppe Donati, Gaetano Salvemini, Gennaro Avorio, Ettore Ciccotti, Luigi Einaudi. Un utile strumento per accostarsi ad una "questione" mai risolta ma divenuta sempre più complessa e dolente, riflettendo su quel lontano "esame preliminare" che, nella felice concordia discors dei contributi, giovò almeno allora - a rendere le idee meno "incerte e confuse".

