Panozzo Editore: I quaderni neri
I sapori dell'inverno
Antonella Chiadini
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
I sapori dell'autunno
Antonella Chiadini
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
I sapori della primavera
Antonella Chiadini
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
I sapori dell'estate
Antonella Chiadini
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
Marmellate fatte in casa
Tamara Valenti
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
Piatti di mare
Rosanna Danisi
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2012
pagine: 64
Conchiglie alla marinara, zuppa di baccalà come si fa a Bari o cavatelli con fagioli e frutti di mare, ma anche orata al sapore forte, misto mare al cartoccio o tartara di salmone con agrumi: 54 ricette semplici e fresche per preparare piatti di mare con un occhio di riguardo alla cucina tradizionale pugliese!
Cucinare con il microonde
Gabriella Carpineta
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2012
pagine: 64
Piadina e cous cous. Sapori locali, equo-solidali, cosmopoliti
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2010
pagine: 64
Questo quaderno di cucina raccoglie ricette meticce, cioè ibride, nate da una contaminazione di culture, di ingredienti, di sapori e saperi, dove la salsiccia di Mora romagnola si unisce al cous cous, la quinoa si "infila" nella frittata, i fagioli bayo coltivati in Ecuador condiscono gli strozzapreti di Romagna. Un esempio di come ingredienti equo-solidali siano utilizzati nelle ricette della tradizione romagnola o di come ingredienti locali si ritrovino ed esaltino i piatti del mondo. Tradizione romagnola, ma non solo: quello che questo quadernetto vuole dimostrare è il valore, sia ideale che gastronomico, dell'unione fra locale e equo-solidale. Per cui se alla ricotta prodotta dall'azienda agricola il Buon Pastore di Montefiore Conca si sostituisse una ricotta romana dop o alla cicerchia di Mondaino il farro della Garfagnana igp, l'idea di fondo non cambierebbe: il concetto è infatti quello di utilizzare e far conoscere prodotti in via d'estinzione, che uniscono un ideale a gusto e genuinità. Da qui l'idea di raccogliere ricette che suggeriscano occasioni di compromesso culinario tra ciò che è locale, come la piadina e ciò che è equo-solidale, come il cous cous palestinese. Non una cucina difficile, di ricerca, elaborata e virtuosa, ma la cucina di tutti i giorni, quella che si fa quando si apre la dispensa e si improvvisa, mescolando i sapori e gli ingredienti che si hanno a disposizione.
Le ricette dei monasteri
Rita Laghi
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2010
pagine: 64
Avendo avuto occasione di soggiornare, in qualità di ospite, in numerose strutture monastiche, Rita Laghi ci accompagna in punta di piedi nel refettorio e nella cucina dei monasteri, svelandoci poco alla volta il significato di riti e gesti antichi, appartenenti ad un mondo sconosciuto ai più. Le ricette, pur provenendo da monasteri appartenenti ad Ordini religiosi diversi e geograficamente lontani, sono accomunate innanzitutto dall'utilizzo estremamente parco di carne, che di fatto era bandita in alcuni giorni della settimana, dedicati al digiuno o all'astinenza e in alcuni periodi liturgici come l'Avvento o la Quaresima. Tratto comune della dieta monastica è anche la stagionalità degli ingredienti, per lo più di autoproduzione, che davano vita ad una cucina, diremmo oggi, a chilometro zero, che sapeva sfruttare, in svariate modalità, quanto la natura, o meglio il buon Dio, metteva a disposizione stagione dopo stagione. Emerge, inoltre, la filosofia del non spreco, propria di una cucina attenta ad utilizzare il più possibile quanto aveva a disposizione e che cercava di preservare in dispensa ogni qualità di frutta e verdura, essiccata o sotto forma di marmellata, sott'olio, conserva, liquore. Naturalmente, in occasione delle principali festività liturgiche, la mensa era più ricca e variegata ed erano ammesse prelibate concessioni.