Quodlibet: Quodlibet Studio. Città e paesaggio. Fuori formato
Disincanto. Paesaggio e realismo
Gianni Lobosco
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 176
Con il termine “disincanto” questo saggio suggerisce una critica all’antropocentrismo dominante che tenta di ridurre il paesaggio a un semplice riflesso della volontà umana, sostenendo l’impossibilità di ricondurne i caratteri alla mera dialettica tra uomo e natura. Attraverso l’esplorazione di “luoghi comuni” come il mare, la pianura e la montagna, il testo scompone e ricostruisce la nostra esperienza dello spazio per svelarne significati nascosti e configurazioni emergenti. Affine alle posizioni dell’ontologia orientata agli oggetti di Graham Harman, l’autore invita ad accettare la forza delle cose e la loro autonomia, identificando nel medium‐paesaggio non solo il loro tramite, ma anche l’agente che le trasforma, grazie alla sua capacità di fungere da metafora attiva. Il libro stimola ad andare oltre le tendenze del processualismo e del performativismo ambientale, recuperando invece nelle forme del paesaggio una rinnovata sensibilità verso l’autonomia estetica del progetto. Lobosco individua nell’azzeramento simultaneo di forma e funzione una possibile strategia per puntare alle profondità del reale e stabilire una nuova intimità con gli oggetti. In tale prospettiva, l’esercizio del disincanto rappresenta un passaggio obbligato per superare l’apparenza esplicita delle cose e re-incantarsi del loro mistero.
Madbar. Madrid e Barcellona: progetti, teorie, immaginari
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 176
Il volume presenta il lavoro di trentadue studi di architettura attivi nelle due principali città spagnole, Madrid e Barcellona, secondo otto diverse traiettorie. Ciascuna di queste è introdotta da una relazione critico-tematica: Contesto (Renato Bocchi), Effimero (Luca Molinari), Frammento (Francisco Arques), Infrastruttura (Valerio Paolo Mosco), Paradigma (Damiano Di Mele), Ricerca (Ilia Celiento), Scala (Orazio Carpenzano), Tradizione (Sara Marini); a seguire, ogni traiettoria presenta le opere di quattro giovani studi, aprendo un dialogo tra loro e con la cultura architettonica più in generale. Infine, in un atlante di opere (realizzate e idealizzate), i giovani architetti qui selezionati svelano il loro volto nascosto: una costellazione di progetti orchestrati attraverso montaggi, trascrizioni e disegni inediti. Ne emerge una visione, a tratti frammentata, delle due città dove si sono sviluppate storicamente le due scuole iberiche di architettura più importanti (Univerdad Politécnica de Madrid e Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona), entrambe fondate sul modello dell’École des beaux-arts e con un’attenzione comune verso l’architettura italiana. Come scrive nell’introduzione Josep Maria Montaner: «Madrid e Barcellona hanno avuto influenze e obiettivi diversi nella loro architettura. A Madrid, città maggiormente segnata dal costruttivismo e dall’organicismo di Bruno Zevi, hanno predominato proposte più formaliste […] Barcellona, invece, è sempre stata più eclettica e realista, ispirandosi, ad esempio, alla Scuola di Amsterdam, all’architettura italiana del dopoguerra e all’organicismo finlandese».
GRAB Roma. Progetto per il Grande raccordo anulare delle biciclette
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 192
La mobilità sostenibile è una delle sfide più importanti per le aree metropolitane. Uno dei principali obiettivi del millennio delle Nazioni Unite che, entro il 2030, prevede il massiccio incremento del trasporto sostenibile per ridurre tutte le forme di inquinamento legate al traffico autoveicolare tradizionale. Roma, da questo punto di vista, è una città con molti problemi da risolvere, una città soffocata dal traffico delle auto private. Il GRAB, la nuova ciclovia di Roma, assume in questo quadro una speciale rilevanza culturale e simbolica. Il GRAB è un progetto plurale, nato e cresciuto dal basso, che ha preso forma con il passare degli anni radicandosi nel cuore della città. Il GRAB è un filo di Arianna capace di connettere spazi profondamente differenti tra loro, dal Colosseo alle borgate storiche, oggi rinnovate e vitali, dall’Appia Antica alla Prenestina, dalle riserve naturali lungo l’Aniene a Villa Borghese, adattandosi ai contesti attraversati senza smarrire la sua funzione di “guida”. Il GRAB è una linea magica, capace di riqualificare le aree degradate che lambisce, e di valorizzare quelle sottoutilizzate rispetto alle loro potenzialità. Il GRAB infine è un’infrastruttura plurale rispetto ai suoi utenti: i turisti di Roma, che avranno finalmente la possibilità di raggiungere a piedi o in bicicletta gli straordinari siti storico-archeologici e gli abitanti di Roma, che potranno scoprire parti sconosciute della loro città facendo una salutare attività fisica. Il GRAB è uno spazio plurale, immaginato per tenere insieme le differenze.
Stanze italiane-Italian rooms
Theodor Cron
Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 80
«C’era qualcos’altro in queste stanze, qualcosa che non avevo mai considerato prima e che ora voglio spiegare.» Scoperto di recente negli archivi dell’architetto Theodor Cron, Stanze italiane è un testo originalissimo sulla concezione dello spazio architettonico e sulla sua continua ridefinizione. Scritto nel 1947, è il risultato di un viaggio nel Sud Italia in cui l’autore osserva anonime stanze saracene e ne confronta le qualità architettoniche rispetto ai canoni dell’architettura praticata nel Nord Europa. “Qui si abita sul pavimento, mentre noi viviamo tra quattro mura”: è l’affermazione paradigmatica che permette a Cron di proseguire con una serie di osservazioni originali, secondo una concezione dello spazio genuinamente diversa dai paradigmi spaziali del Movimento Moderno. Il saggio, ancor più che per il suo carattere storico, si caratterizza dunque per un apporto teorico che, in questo senso, ha un valore senza tempo e fa del testo una sorta di rivelazione nel panorama del contemporaneo.
Architetture di carta e grandi rivolgimenti. Raccontare e non solo
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 312
"Architetture di carta e grandi rivolgimenti. Raccontare e non solo" è un progetto dell’unità di ricerca Tedea del Dipartimento di Culture del progetto dell’Università Iuav di Venezia. Il volume indaga il ruolo delle teorie quali modalità di osservazione e interpretazione della realtà: libri e strumenti di narrazione pongono il problema del racconto del tempo presente o del tempo che verrà. Strutturato in forma antologica, il libro raccoglie e commenta brani di opere che hanno segnato un punto di flesso nelle molteplici direttrici della teoria del progetto. L’obiettivo è intercettare orientamenti futuri e mettere in luce come le architetture di carta abbiano partecipato, o partecipino, ai grandi cambiamenti che interessano lo spazio della società e le direzioni del territorio. Raccontare è la forma; la forma è parte essenziale del contenuto. Per esistere, ogni oggetto, ogni scienza, ogni tecnica ha bisogno di una narrazione. Il progetto è sempre una forma di racconto i cui strumenti non sono scontati e si nutrono anche di parole.
Between the building and the street. A phenomenology of the facade
Antonello Boschi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 496
Prefazione di Charles Burroughs.
Memorie in corso. Un architetto racconta
Edoardo Monaco
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 410
In tandem con il socio Alessandro Martini, Edoardo Monaco ha proseguito l'opera dello studio fondato dal padre Vincenzo e da Amedeo Luccichenti, ma imprimendogli un indirizzo del tutto diverso. Lo Studio Monaco Martini, infatti, non ha quasi mai beneficiato di incarichi privati, partecipando invece, per lo più, a concorsi pubblici, in particolare nel settore aeroportuale e ospedaliero. Questo libro aspira a essere una sorta di autobiografia di gruppo, poiché raccoglie le memorie di un milieu che annoverava artisti (Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Nino Franchina, Gino Severini, Corrado Cagli, Mimmo Rotella, Alberto Burri) e critici (Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Gualtieri di San Lazzaro), oltre agli architetti (Adalberto Libera, Luigi Moretti, Julio Lafuente, Cesare Ligini), tutti attivi a Roma nel secondo Novecento. Postfazione di Jean-Michel Léger.
Osservazioni su architettura e analogia
Valter Scelsi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 176
«Tutti ci serviamo dell'analogia, ma raramente si avverte il bisogno di formularne il procedimento in maniera esplicita», avvertiva Enzo Melandri in "La linea e il circolo". Il volume affronta dunque l'arduo quanto affascinante rapporto fra analogia e architettura servendosi delle riflessioni in materia dei più grandi filosofi moderni. L'analogia occupa una posizione intermedia tra il pensiero puramente formale e quello contenutistico, dove il primo viene comunemente identificato, in sede teoretica, con la logica e il secondo con l'insieme dei procedimenti di pensiero che possiamo ricondurre alla sfera psicologica. E se da un lato l'analogia richiama una famiglia di concetti, problemi e pratiche che ruotano intorno a un nucleo spesso inafferrabile – come dimostra tutta la poetica di Aldo Rossi dopo "La città analoga" –, dall'altro la componente analogica di un'opera appare la più evidente, quella che si fatica di più a nascondere, a mascherare come nel caso della citazione. Così, tra le altre conseguenze, l'analogia tende a sottrarre le architetture dal loro naturale stato di solitudine, e, fattasi racconto, volendo parlare del già noto finisce per parlare dell'ignoto. Perciò è fondamentale l'opera di Oswald Mathias Ungers, in particolare Morphologie City Metaphors, dove sottolinea la scarsa importanza della funzione nell'architettura del Novecento: da quando Le Corbusier ha paragonato l'architettura a una macchina e Alvar Aalto i propri vasi al paesaggio finlandese, l'accostamento analogico è divenuto un metodo di scoperta. In tal modo, Scelsi rilegge teoricamente progetti celebri di Jacopo Barozzi da Vignola, Gian Lorenzo Bernini, Ludwig Mies van der Rohe, Philip Johnson, Gabetti & Isola e oggetti analoghi come la Tour Eiffel, la calcolatrice Olivetti o l'arbre magique. Prefazione di Nicola Braghieri.
«Climactions». La mitigazione dell'isole di calore urbana tra salute e pratiche di rigenerazione
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 176
I cambiamenti climatici stanno modificando le città e i territori abitati. Con sempre maggior urgenza siamo chiamati ad agire preventivamente sullo spazio per mitigare gli effetti che questi producono sulla salute delle persone e per preservare l'integrità dei sistemi naturali. Il progetto di ricerca CLIMACTIONS (finanziato dal Ministero della Salute) affronta il tema della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in ambiente urbano attraverso una convergenza disciplinare operata su diversi livelli; il volume presenta i risultati del lavoro prodotto dall'Unità di Ricerca del Dipartimento di Architettura dell'Università di Roma Tre. Il gruppo, attraverso lo sviluppo di un caso studio applicato all'area di piazza Mancini a Roma, si confronta con i temi dell'urban health con una prospettiva che mira a trasformare le irrimandabili necessità di mitigazione e adattamento climatico in occasioni per rigenerare e valorizzare gli spazi urbani. Il volume restituisce la complessità delle questioni affrontate attraverso le voci e gli specifici sguardi disciplinari di diversi docenti e professionisti che, in una logica di continua negoziazione, convergono nel progetto. Introduzione di Paolo Desideri.
Almanacco di filosofia e politica. Volume Vol. 5
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 270
L'Almanacco di Filosofia e Politica è un laboratorio di ricerca sulla prassi istituente, concepita come movimento di strutturazione politica dei conflitti sociali. Da un lato, questa ricerca prende le distanze dalle categorie della teologia politica, confrontandosi con la materialità della storia e con i suoi conflitti. Dall'altro lato, essa registra le difficoltà delle filosofie che hanno sostenuto l'assoluta autonomia e immanenza del sociale, affrontando il problema dell'ordine politico. Il quinto numero è dedicato alla categoria di "fondazione", intesa come figura dell'invenzione e della trasformazione istituzionale. Tale tema emerge da un insieme di tendenze che attraversano il capitalismo contemporaneo, ci invita a tornare sul problema del fondamento delle istituzioni e apre una pista d'indagine sulla forma che le lotte per il cambiamento radicale del presente possono assumere. Con prospettive e risorse teoriche multiformi, i diversi contributi discutono e problematizzano l'antinomia, a un tempo ontologica e politica, tra anarchia e istituzioni. Essi inaugurano così una riflessione sulla spinta anarchica immanente grazie alla quale le istituzioni nascono, cambiano e muoiono. La prima sezione ospita i contributi di Roberto Esposito, Catherine Malabou, Frédéric Lordon, Chiara Bottici e Martin Saar. La seconda è dedicata ai lavori del Seminario Permanente di Filosofia e Politica della Scuola Normale Superiore di Pisa e contiene i saggi di Andrea Di Gesu e Paolo Missiroli, Francesca Monateri, Matteo Pagan, Gabriele Parrino, Valentina Surace, Massimo Villani e Carlo Crosato. Nell'Archivio, trovano infine spazio un testo inedito di Reiner Schürmann e uno di Miguel Abensour.
Laguna Futuri. Esperienze e progetti dal territorio veneziano
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 228
Forse esistono tante lagune di Venezia quanti sono i progetti che l’hanno interessata nel corso dei suoi mille anni di storia. Sia le grandi pianificazioni sia le minute hanno costruito spazi reali e immaginari alla ricerca di un equilibrio tra opposti: la terra e l’acqua, la natura e l’uomo, la necessità di regolazione e gli effetti imprevedibili dei cambiamenti climatici. È sul futuro, o per meglio dire sui molteplici futuri di questo territorio che il volume si interroga, e lo fa raccontando la prima esperienza partecipata di un Contratto di Area Umida per la Laguna Nord di Venezia. Le esperienze, le testimonianze e le riflessioni che ne derivano forniscono prospettive originali per guardare questi luoghi e riconoscerne non solo i mutamenti fisici e spaziali ma anche quelli propri dell’immaginario di chi li vive quotidianamente. Un complesso eterogeneo di informazioni, temi e confronti, descritti e mappati sotto forma di atlante eclettico, compone così un vero e proprio lessico lagunare.
Urban forms of life. Per una critica delle forme di vita urbane
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 344
Che forme assume la vita nei contesti urbani? Da che deriva la loro presunta, attuale “illeggibilità”? Che cosa impedisce il fiorire di forme di vita appaganti, degne, vitali? Quali esperimenti tentare per risvegliare un nuovo senso (comune) di vita urbana? Quali opportunità e quali insidie si prospettano con l’inarrestabile penetrazione delle nuove tecnologie digitali e di intelligenza artificiale nel tessuto cittadino? Di fronte alle sconcertanti trasformazioni dei modi di vivere le città italiane verificatesi sotto i nostri occhi nel corso degli ultimi decenni – Roma, innanzitutto, ma anche le città d’arte o quelle più anonime, e i centri abitati più piccoli –, i contributi appositamente scritti per questo volume da autori di diversa provenienza cercano di rispondere a queste domande. Qualche sondaggio preliminare ha fatto emergere l’impressione di una diffusa resa del pensiero di fronte alla complessità dell’attuale vita urbana, nonostante il considerevole patrimonio di letteratura filosofica sulle città del secolo scorso. Una resa che, salvo eccezioni, si traduce nel subire il divide et impera che caratterizza i nostri tempi, sopravvivendo giorno per giorno, ciascun per sé, come si può e conviene. Questo volume costituisce un meditato tentativo a più voci per reagire a tale situazione, senza cadere nei luoghi comuni della cosiddetta “rigenerazione urbana”, mirando piuttosto a re‐immaginare le nostre forme di vita dall’interno delle realtà urbane in cui ci troviamo ad abitare.