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Quodlibet: Studi

Il volto e l'allegoria della storia. L'angolo d'inclinazione del creaturale
16,00

Di là dalla storia. Paul Valéry: tempo, mondo, opera, individuo

Di là dalla storia. Paul Valéry: tempo, mondo, opera, individuo

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 2007

pagine: 224

24,00

Sete. Appunti di filosofia e psicoanalisi sulla passione di conoscere

Sete. Appunti di filosofia e psicoanalisi sulla passione di conoscere

Francesco Napolitano

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 2006

pagine: 196

L'incrocio fra passione e conoscenza costituisce uno dei più longevi paradossi della storia del pensiero umano. Se la passione, infatti, è in grado di connotarsi come primo motore della sete di sapere, anzi sovente essa stessa è forma specifica del sapere, dall'altro lato non perde mai le sue sembianze di forza irrazionale e disastro epistemologico, al punto che per quasi due millenni - seppure con toni e accenti diversi - la condanna filosofica delle passioni è stata pressoché unanime. Francesco Napolitano, psichiatra, membro della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association, lavora presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università Federico II di Napoli.
18,00

I bambini perduti. Il mito del ragazzo selvaggio da Kipling a Malouf

I bambini perduti. Il mito del ragazzo selvaggio da Kipling a Malouf

Matteo Baraldi

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 2006

pagine: 200

I "fanciulli selvaggi" incarnano la speranza di un impossibile ritorno alla natura, a una selvatichezza libera e incontrollata, e interpretano un mito che continua a parlare alle nostre coscienze. Il tema che questo saggio si propone di affrontare si concentra sul rapporto tra l'idea di feral child espressa da Kipling nel celeberrimo personaggio di Mowgli e quella che emerge nelle opere del narratore e poeta australiano David Malouf. Mowgli cela in sé un'idea di conciliazione, ma anche di violento contrasto tra la maturità inglese e l'infanzia indiana del suo autore, sintetizzate in una identità imperiale. Per contro la visione offerta da Malouf è quella di un puer in grado di destabilizzare, di mettere in discussione identità e ruoli imperiali acquisiti come inderogabili. Da un lato, quindi, si analizza un mito coloniale e, dall'altro, una sua sfuggente ed elusiva interpretazione postcoloniale. Matteo Baraldi collabora con il Centro Studi Omeoglotti dell'Università di Bologna occupandosi principalmente di letteratura e cultura australiana.
18,00

«Bene navigavi». Studi in onore di Franco Bianco

«Bene navigavi». Studi in onore di Franco Bianco

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2006

pagine: 560

Festeggiando la passione per la ricerca di un insigne studioso italiano, questo volume vuole testimoniare l'interesse della filosofia per i temi cruciali della modernità quali quelli del tempo, della storia, delle vie contemporanee dell'etica e delle ragioni "possibili" della politica, con contributi di filosofi internazionali come Karl Otto Apel, O. Poggeler, H. von Hermann, G. Marramao, F. Volpi, G. Ernst, L. Formigari, E. Matassi ed altri. Curando, inoltre, un aspetto poco noto del profilo intellettuale di Franco Bianco: il suo interesse per l'arte e l'estetica, la "Festschrift" dà un quadro delle attuali vie dell'estetica con i saggi di studiosi quali V. Stella e P. D'Angelo.
45,00

Il carattere distruttivo. Walter Benjamin e il pensiero della soglia

Il carattere distruttivo. Walter Benjamin e il pensiero della soglia

Maria Teresa Costa

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2008

pagine: 218

La nostra cultura tende a rapportarsi alla tradizione e all'avvenire in forma schizofrenica, dando luogo a una serie di polarità inconciliabili. O viene a trovarsi sbilanciata verso il passato - e, dunque, a proseguire nella commemorazione della tradizione fino agli esiti più disastrosi che ciò comporta (pensiamo ai fondamentalismi) - o verso il futuro, inteso come cancellazione nella forma della demolizione. Attraverso il concetto di "carattere distruttivo" Walter Benjamin insegna non solo a rapportarsi in modo nuovo con la nostra memoria, il nostro passato, la nostra tradizione, ma anche a comprendere le nozioni di passaggio, soglia, transizione. Egli propone un concetto "positivo" di distruzione, che non comporta la cancellazione totale di ciò che prima esisteva, ma rivela la traccia di quella facoltà conservativa per eccellenza a cui diamo il nome di memoria. Lo spazio in cui opera il carattere distruttivo è lo spazio dello sconfinamento, della possibilità del cambiamento e dell'emancipazione; lo spazio in cui è possibile tenere insieme passato e futuro, memoria e redenzione.
26,00

Effetto Sicilia. Genesi del romanzo moderno

Effetto Sicilia. Genesi del romanzo moderno

Carlo A. Madrignani

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 2007

pagine: 256

22,00

Dialettica. Tradizioni, problemi, sviluppi

Dialettica. Tradizioni, problemi, sviluppi

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2007

pagine: 336

26,00

La «vera politica». Kant e Benjamin: la possibilità della giustizia

La «vera politica». Kant e Benjamin: la possibilità della giustizia

Massimiliano Tomba

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 2006

pagine: 284

In un'epoca in cui riemerge con particolare forza la riflessione sul concetto di "guerra giusta", appare necessario riaprire la domanda filosofica sulla giustizia, una domanda che viene posta riconsiderando i principali concetti politici moderni che l'avevano resa addirittura impensabile. La riduzione della giustizia a procedura o a volontà di una maggioranza corrisponde all'eliminazione del suo significato filosofico o all'antica posizione di Trasimaco criticata da Platone, secondo la quale il giusto è la volontà del più forte. Ripensare oggi la giustizia significa allora avventurarsi in un territorio dove è necessario mettere impietosamente in discussione non solo il principio liberal-democratico della maggioranza, ma anche il concetto di sovranità popolare. In questo modo possono essere riattraversate le aporie che hanno portato al fallimento di tutti i tentativi moderni di pensare il diritto di resistenza. La "vera politica", un concetto che si ritrova in Kant e, nel XX secolo, in Walter Benjamin, pone il problema della giustizia al di là dell'orizzonte doxastico, riaprendo il conflitto socratico tra verità e opinione. È a questa altezza che si colloca il dialogo a distanza con i problemi aperti da Kant e ripresi nella riflessione di Benjamin. Massimiliano Tomba è ricercatore di filosofia politica presso l'Università di Padova.
22,00

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