Rubbettino: Stato, esercito, controllo del territorio
Per una ricognizione degli stati d'eccezione. Emergenze
Enza Pelleriti
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2016
pagine: 364
I contributi raccolti nel presente volume indagano, da prospettive disciplinari differenti, il tema complesso degli stati d’eccezione e delle emergenze in alcune esperienze nazionali dell’Europa fra i secoli XVII e XX. In particolare, si è esplorato il processo di ridefinizione dei confini interni degli Stati e la questione del controllo del territorio, sollecitati proprio dalle varie tipologie dell’emergenza. Interrogando puntualmente le fonti e la storiografia, gli interventi si sono così soffermati, di volta in volta, sulla costante reinvenzione delle istituzioni di polizia, sia pubbliche che private, sugli apparati della sicurezza e dell’ordine pubblico, sulle pratiche di censura, in corrispondenza delle parabole discontinue e diseguali della costituzionalizzazione degli Stati e del progressivo riconoscimento delle garanzie dei diritti e delle libertà, individuali e collettive.
Notabili libici e funzionari italiani: l'amministrazione coloniale in Tripolitania (1912-1919)
Simona Berhe
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2015
La polizia sanitaria: dall'emergenza alla gestione della quotidianità
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2015
pagine: 265
La sanità è stata da sempre una costante preoccupazione per qualsiasi società. Non stupisce pertanto che ovunque, da epoche molto risalenti, si riconoscano istituzioni volte a tutelarla e apparati cui era affidato il compito eli controllare i comportamenti della popolazione. Tutelare la sanità pubblica voleva dire salvaguardare uomini e animali dalle epidemie, ma significava anche igiene pubblica, qualità delle derrate alimentari, salute individuale. Un mondo di grande interesse che i saggi qui pubblicati affrontano dal Medioevo all'età contemporanea, portando l'attenzione tanto sui momenti di emergenza (gestione delle epidemie) quando sull'organizzazione e il controllo della quotidianità, nella consapevolezza che attraverso le misure di polizia sanitaria si sia svolta una delle massime operazioni di disciplinamento sociale.
Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 523
La storiografia più recente ha dedicato ampio spazio allo studio delle diverse forme di controllo del territorio soprattutto in rapporto allo sviluppo dello Stato moderno, mettendo in evidenza come la progressiva legittimazione dell'autorità pubblica abbia trovato spazi ideologici e materiali per affermarsi con successo attraverso lo sviluppo delle funzioni di polizia. Tali funzioni, intese sia nel senso "premoderno" di regolazione della società civile e dei suoi bisogni, sia nel senso attuale di controllo del territorio e dell'ordine pubblico, sono state svolte in età moderna da autorità disparate e hanno contributo a definire un comune percorso verso l'affermarsi di un concetto di legalità di cui lo Stato è diventato protagonista assoluto. L'analisi di specifiche realtà istituzionali in vari contesti europei e la loro comparazione hanno messo in luce la rilevanza della cesura rivoluzionaria e napoleonica, soprattutto sul piano ideologico, ma hanno anche fatto emergere sul piano strettamente materiale una notevole continuità delle funzioni di polizia e di regolazione della vita civile, al di là del modificarsi degli assetti istituzionali a cavallo tra Sette e Ottocento. Il presente volume arricchisce ulteriormente questo ormai articolato quadro storiografico presentando gli atti del Convegno tenutosi ad Abbiategrasso nel settembre del 2010.
Polizia militare
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 352
I contributi qui raccolti mirano ad analizzare, sul lungo periodo e su scala europea, i contesti e le modalità dell'intervento militare per compiti di ordine pubblico o di repressione della criminalità. Dunque il focus prevede di esaminare per quali ragioni e a che condizioni le autorità decidano di fare ricorso ad apparati armati non destinati, quale loro finalità primaria, a svolgere mansioni di ordine pubblico e di lotta al crimine, e quali siano le cautele necessarie all'impiego di questo strumento, quali i vantaggi e quali i rischi, come pure i risultati sperati e quelli conseguiti, le modalità di impiego e i costi.
Gli spazi della polizia. Un'indagine sul definirsi degli oggetti di interesse poliziesco
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 293
Parallelamente al progressivo delinearsi e costituirsi di appositi reparti e forze di polizia, i contributi qui raccolti analizzano come concretamente, nelle diverse epoche, si evidenziassero esigenze di controllo e di intervento sul territorio e sulla società capaci di tradursi in spazi di polizia, come tali addirittura in grado di caratterizzare la funzione stessa della nascente polizia. Muovendo da una prospettiva comparativa, vengono messi a confronto, in differenti aree d'Europa, tempi e modi dell'affermarsi e del definirsi di questi spazi propri del sapere e dell'azione di polizia.
Alla frontiera. Confini e documenti di identità nel Mezzogiorno continentale preunitario
Laura Di Fiore
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 214
Nella prima metà dell'Ottocento furono due i processi che, profondamente intrecciati l'uno con l'altro, contribuirono a trasformare il Mezzogiorno continentale in un territorio per la prima volta soggetto al pieno controllo dell'apparato statale. Il primo si espresse nella radicale ridefinizione amministrativa dello spazio interno del Regno, così come nella stabilizzazione del suo unico confine di terra, ovvero quello con lo Stato Pontificio. Il secondo si concretizzò invece nell'affinamento delle procedure di sorveglianza delle frontiere e di controllo del movimento delle persone, alle quali venne imposto di munirsi di inediti documenti di riconoscimento individuale nel momento in cui decidevano di mettersi in viaggio. E tuttavia, non si trattò in alcun modo di un processo unilaterale, dal momento che le istituzioni deputate al controllo del territorio, in primo luogo la polizia, furono costantemente poste a confronto con preesistenti pratiche sociali dello spazio. Lasciando affiorare dalle carte d'archivio storie di passaporti scambiati e venduti, di creazione e disvelamento di identità fittizie, di controversie territoriali dalle radici secolari, il libro ricostruisce i modi in cui, attraverso un'interazione dialettica tra istituzioni e società, il Mezzogiorno preunitario prese parte a quei processi costitutivi di una moderna statualità, che erano all'epoca in atto su scala europea.
Gli ufficiali dei carabinieri reali tra reclutamento e formazione (1883-1926)
Flavio Carbone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 292
Il volume affronta il tema della formazione della classe dirigente dell'Arma dei Carabinieri Reali dall'età liberale al fascismo. La formazione interna è riservata quasi esclusivamente ai sottufficiali. Tale promozione sociale vera e propria non costituiva un'eccezione, bensì una politica di assorbimento degli appartenenti alle classi più modeste della società che potevano raggiungere anche il grado di capitano con un riconoscimento sociale conseguente. L'Istituzione individuò i militari che emergevano maggiormente secondo l'ethos dell'Arma e che, almeno a partire dal 1883, passavano per un percorso formativo allo scopo di elevare le qualità professionali dei futuri ufficiali. A metà dell'età giolittiana fu lo stesso statista ad occuparsi del caso, sostenendo un esperimento molto interessante: la scuola allievi ufficiali carabinieri reali. Tale iniziativa di altissimo livello, ove gli ufficiali e i docenti universitari erano di prim'ordine, terminò con il fascismo.
Extra moenia. Il controllo del territorio nelle campagne e nei piccoli centri
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 159
Le polizie, il controllo del territorio, da sempre sono in primo luogo un fatto cittadino. E inevitabilmente gli studi sull'argomento hanno privilegiato la città. Con "Extra moenia" si è invece voluta portare l'attenzione in primo luogo sulle campagne e sui piccoli borghi, ma anche sulle grandi vie di comunicazione di terra e di acqua, nonché sugli spazi marini, dove le forme del controllo, diverse e speciali, sono sempre state importantissime. Individuati i singoli spazi, sono qui esaminate alcune delle infinite scelte operate dalle comunità umane per conseguire quell'obiettivo, sempre agognato e mai raggiunto, di garantirsi la sicurezza. Il lettore incontrerà forme tradizionali e antiche di difesa del territorio, ancorate alla coesione sociale del gruppo e alla sua capacità di produrre sistemi di autodifesa, come pure forme più strutturate e stabili di difesa, a volte esito dell'impegno organizzativo di un governo locale, altre volte espressione di volontà più alte e lontane. Il tutto in una molteplicità di contesti e di situazioni, di cui vengono offerte le principali tipologie, sia dal punto di vista dell'organizzazione e dei costi, sia da quello delle funzioni svolte.
La polizia del lavoro: il definirsi di un ambito di controllo (Messina, 30 novembre-1 dicembre 2007)
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 219
Il mondo del lavoro è sempre stato oggetto, in qualsiasi tempo, di forme di controllo. Quali fossero, come si modificassero, che fini avessero queste forme di controllo è l'oggetto dei saggi qui pubblicati, con uno sguardo comparativo sullo spazio europeo e una prospettiva di lungo periodo. L'attenzione muove dalle corporazioni di mestiere medievali e d'antico regime, e dagli apparati di para-polizia attivi al loro interno, impegnati nel controllo dei lavoranti e delle complesse procedure che regolavano la loro attività. Sempre relativamente all'antico regime vengono anche indagate le figure di magistrati o di esecutori attivi nel territorio con finalità di controllo esteso a molti ambiti della vita sociale: figure, queste, che naturalmente spingevano la loro indagine alle multiformi discipline del lavoro, sempre rigidamente e capillarmente regolamentato. Naturalmente trova spazio anche il controllo del lavoro relativo alla stagione industriale, sia nella classica prospettiva della repressione portata dallo stato liberal-borghese, attraverso le sue forze di polizia, sul mondo del lavoro e le sue organizzazioni, sia nella direzione, meno sondata, del ruolo di mediazione svolto dalla polizia ottocentesca, in difficoltà nell'applicare nella loro rigidità disposizioni di legge che faticavano a recepire le esigenze di un mondo del lavoro in rapidissima trasformazione.
La «buona azienda negli eserciti prepara la vittoria... e genera l'economia». Appalti, commissari e appaltatori nell'Italia napoleonica
Stefano Levati
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 272
"È fuor di dubbio che una buona azienda negli eserciti prepara la vittoria, assicura le conquiste, mantiene l'ordine e genera l'economia. Considerata sotto tutti i rispetti, essa è di una grande importanza; i talenti militari non bastano da sé per conservare le conquiste, le quali si perdono quando non siano appoggiate da una giusta e illuminata amministrazione e per ciò voglionsi buone leggi ed esecutori istrutti ed integerrimi". A partire da queste considerazioni, espresse da Alessandro Zanoli, ex segretario generale del Ministero della guerra e della marina del napoleonico Regno d'Italia, e sulla scorta delle più recenti acquisizioni della storiografìa "militare", il volume ripercorre l'evoluzione istituzionale e amministrativa degli organismi che sovrintesero all'articolato meccanismo organizzativo della guerra, e che permisero la realizzazione, praticamente dal nulla, di un esercito di quasi 80.000 uomini. A tal fine l'autore non solo ricostruisce le modalità di assegnazione dei servizi, i tempi, i modi e la durata delle gare d'appalto e cerca di valutarne l'efficacia e i limiti, ma esamina anche la provenienza, le esperienze pregresse e le condizioni in cui operarono i commissari di guerra, protagonisti spesso anonimi dell'epopea napoleonica, ma fondamentale trait d'union tra il Ministero della guerra e le truppe sparse sul territorio.