Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

La fabbrica

La fabbrica
Titolo La fabbrica
Autore
Argomento Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
Collana Battitore libero
Editore Giovane Holden Edizioni
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 224
Pubblicazione 11/2024
ISBN 9791254574737
 
15,00

 
0 copie in libreria
Ordinabile
"Ossessivo, ricorsivo, ironico, grottesco, depravato, sensibile, ragionevole, illuminato, detestabile, ipocrita, onesto, disonesto, volgare, inaffidabile, l'anonimo protagonista del romanzo conduce il lettore in una presa diretta dei suoi pensieri, anzi in due: le registrazioni di due on board camera mentali. La prima è un turno di lavoro in fabbrica. Fabbrica tessile. A Biella. Tra le Alpi. Una fabbrica con colleghi e tessuti e macchinari e ingranaggi, con il Capo reparto e le cosce di Elisa, una fabbrica con l'area relax, i pranzi aziendali e quel fascista di Daniele, una fabbrica di rumore, dolore, doppiogiochismo, falsità, una fabbrica di coazione a ripetere dove il protagonista lavora da vent'anni; e dove lavorava Giacomo, fino a che non si è suicidato. Un inaspettato evento chiude il turno di lavoro e il primo labirinto di pensieri del protagonista. E se la fabbrica dipinge con graffiante sarcasmo la metafora di un malessere collettivo, è nella seconda parte che il lettore entra nel malessere personale. Il protagonista si sposta, lui con i suoi pensieri, dentro la casa di Giacomo, a colloquio con il padre dell'amico, Morgan, e viene investito dal suo monologo. Seduto sul divano, nel salotto di casa, circondato da dipinti inquietanti, il protagonista assiste inerme al monologo di un artista, Morgan, ossessionato e sopraffatto dalla propria arte; il monologo di un uomo che è marito e padre di suicidi: vittima, complice e artefice della follia. Senza poter fare a meno di un'ironia e di un senso dell'assurdo salvifici e provvidenziali; senza mai nascondere, anzi riconoscendo apertamente il debito verso i maestri - Camus, Céline, Dostoevskij e quel Thomas Bernhard tanto amato da Giacomo e dall'anonimo protagonista -, La fabbrica è un mondo inestricabile di dicotomie e contrasti: sanità e follia, libertà e coazione, socialità e isolamento, uomo e natura, creatività e ossessione. Ma soprattutto, è un inno a un istintivo e insopprimibile attaccamento alla vita."
 
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.

Libri dello stesso autore

Chi ha cercato questo ha cercato anche...

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.