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Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto (Lectionis virgilianae variae liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603)

Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto (Lectionis virgilianae variae liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603)
Titolo Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto (Lectionis virgilianae variae liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603)
Prefazione
Argomento Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica
Collana Studi gentiliani
Editore Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 369
Pubblicazione 01/2021
ISBN 9788860566430
 
24,00

 
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«Della civiltà o della grammatica Due sono le ragioni principali della pubblicazione di questo libro. La prima è di carattere storico-critico: l'esigenza di studiare e far conoscere un'opera di Alberico Gentili mai finora tradotta dal latino e pochissimo studiata. Per l'istituzióne internazionale che promuove la conoscenza e l'opera del famòso "professore regio" di diritto civile nell'Università di Oxford, il proposito era doveroso. Tuttavia, il delicato e arduo lavoro portato a termine da Francesca Iurlaro è importante per una seconda ragione. Il testo che qui si presenta può essere considerato uno specchio critico della nostra presente civiltà. In esso, per tradizione familiare, il grande giurista legge e commenta le Bucoliche di Virgilio al figlio Roberto, il quale, per volontà del nonno e del padre, stava imparando a memoria l'intera opera del poeta latino, considerato in casa Gentili il massimo esempio antico di lettere e di virtù. Quando il padre terminava la lettura delle Bucoliche, Roberto compiva otto anni e due mesi (p. 319). Il ragazzo conosceva bene il latino, del quale sapeva "molto a memoria e qualcosa di greco" (p. 290); parlava l'inglese, sua lingua natale, il francese, idioma materno e l'italiano, lingua del padre. Alberico nota con soddisfazione la capacità linguistica del figlio, a un'età nella quale molti altri ragazzi sono ancora quasi incapaci di parlare (infantes). Il lettore odierno del testo è sorpreso tuttavia non dalla precoce maturità del ragazzo; colpisce ancor più la totale assenza di riguardo del padre per l'età del figlio, sottoposto a una esigente e amplissima ricognizione storico linguistica, letteraria, grammaticale e giuridica che impegnerebbe oggi seriamente qualsiasi ottimo studente universitario di un corso specialistico di filologia classica...» (Dalla Prefazione di Filippo Mignini)
 
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