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Fuori dal triangolo. L'architettura industriale italiana negli anni del boom tra utilitas e venustas (1955-1975). Modelli ed esempi industriali della contemporaneità: architettura, ingegneria, urbanistica, società, ambiente e paesaggio

Fuori dal triangolo. L'architettura industriale italiana negli anni del boom tra utilitas e venustas (1955-1975). Modelli ed esempi industriali della contemporaneità: architettura, ingegneria, urbanistica, società, ambiente e paesaggio
Titolo Fuori dal triangolo. L'architettura industriale italiana negli anni del boom tra utilitas e venustas (1955-1975). Modelli ed esempi industriali della contemporaneità: architettura, ingegneria, urbanistica, società, ambiente e paesaggio
Curatori ,
Argomento Arti, cinema e spettacolo Architettura
Collana Spazi di architettura
Editore EDIFIR
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 848
Pubblicazione 03/2025
ISBN 9788892801899
 
120,00

 
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Con questo volume degli “Annali di Storia dell’Urbanistica e del Paesaggio” si riprende quel tema dell’“Architettura industriale” che ha avuto molto successo negli anni Settanta del Novecento e che è stato poi interessato da considerazioni e valutazioni relative al “Patrimonio industriale” e alla “Cultura materiale dell’Industria” specie in riferimento ai Manufatti dell’Ottocento e del Primo Novecento. Il tema andava però riaffrontato con un’ottica completamente diversa, sia dal punto di vista della scansione cronologica (analizzando la “Seconda metà del Novecento” appunto); sia topograficamente considerando gli esempi italiani negli anni del “Boom economico” (1955-1975) e l’esportazione di quei «modelli» all’Estero; sia, soprattutto relativamente allo stesso concetto di “Architettura industriale” non più solo ingegneristicamente intesa come prodotto di “Utilitas” (cioè come Ingegneria industriale” o “Edilizia industriale”), ma qualificata anche da una specifica “Venustas” allora ricercata da Architetti e veicolata attraverso le Riviste di Architettura. Ancora, si è qui posta un’attenzione particolare alla ‘natura’ degli ‘Esempi industriali’ (non più solo Stabilimenti produttivi, ma in un’ottica ‘allargata’ di Industria, comprensiva anche di tutto ciò che l’apprestamento industriale richiede, dalle Infrastrutture alle Reti, ai Servizi, ai Quartieri, alle Abitazioni, alla Pianificazione territoriale, alle Valutazioni ambientali, all’idea del Paesaggio industriale …); ma si è anche ricercata la stretta connessione di quella ‘nuova’ “Architettura industriale” con la situazione politica, economica e sociale, visto il successo di quel “Modello Italia” (poi declinato nelle realtà regionali anche “Fuori del Triangolo industriale” di Milano-Torino-Genova) che è stato in grado di rendere l’Italia una delle maggiori potenze industriali al Mondo grazie all’attività e alla Committenza di singoli Imprenditori, di Gruppi e di Politici. Le diverse ‘fasi’, che si sono dunque succedute in Italia dal Boom alla Dismissione delle ‘prime Industrie’ fino al cambiamento dei modelli industriali, sono state caratterizzate (sia dal punto di vista organizzativo che sociale, ma anche architettonico), da tipi di Industrie differenti, ma tutte in grado di rispondere alle svariate richieste (economiche, sociali, politiche, amministrative, disciplinari …), interessando inoltre profondamente l’espansione e la qualità delle Città e del Territorio italiano (e non solo).
 
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