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La responsabilità civile dei magistrati. Commentario alle leggi 13 aprile 1988, n. 117 e 27 febbraio 2015, n. 18

La responsabilità civile dei magistrati. Commentario alle leggi 13 aprile 1988, n. 117 e 27 febbraio 2015, n. 18
Titolo La responsabilità civile dei magistrati. Commentario alle leggi 13 aprile 1988, n. 117 e 27 febbraio 2015, n. 18
Curatori , ,
Argomento Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni
Collana Le riforme del diritto italiano, 24
Editore Zanichelli
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 600
Pubblicazione 09/2017
ISBN 9788808621085
 
112,50

 
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Il volume costituisce un commento organico alla legge 13 aprile 1988, n. 117 «Risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati», come modificata dalla legge 27 febbraio 2015, n. 18. Approvata l’indomani dell’abrogazione referendaria degli artt. 55, 56 e 74 c.p.c., la legge 117/1988 aveva introdotto un’articolata disciplina della responsabilità derivante dall’esercizio di funzioni magistratuali, nel tentativo di contemperare le contrapposte esigenze di assicurare al soggetto (che si assuma) danneggiato da un provvedimento giudiziario il ristoro del pregiudizio subito, e di preservare l’A.G. da condizionamenti in grado di diminuirne autonomia e indipendenza. Ora, la legge 18/2015 ha introdotto rilevanti novità nella disciplina della responsabilità civile dei magistrati. In particolare, sotto la spinta di importanti sentenze della Corte di Giustizia UE, sono state ampliate le fattispecie di responsabilità, ricomprendendo nell’ambito della colpa grave anche la «grave violazione della legge nonché del diritto dell’Unione Europea» e il «travisamento del fatto o delle prove». Ed è stato inoltre abrogato il giudizio preventivo di ammissibilità dell’azione, eliminandosi così qualsiasi filtro alla proposizione della domanda, il che ha immediatamente destato – con altri – profondi dubbi di costituzionalità. Sennonché, la recente sentenza della Corte costituzionale 12 luglio 2017, n. 164, ha dichiarato non fondata la relativa questione di legittimità della legge 18/2015: sentenza di cui l’opera dà conto anche quanto ai risentimenti più distanti che il sistema normativo, così consolidatosi, pare rivelare. Il commentario, che si avvale della collaborazione di autorevoli studiosi e magistrati, intende costituire una guida completa e affidabile all’applicazione del diritto vigente, cercando di fornire risposte sistematicamente coerenti ai numerosi interrogativi posti dalle nuove norme, a cominciare dalla già critica fase transitoria della loro applicazione.
 
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