Le "voci di dentro" sono state da sempre affascinante terreno di scoperta per i poeti, i filosofi, i mistici e hanno permesso di esplorare e riconoscere diverse forme dello psichico. Il sogno, la visione e l'allucinazione, si caratterizzavano principalmente per il loro manifestarsi attraverso la perturbante condizione dell'irruzione dell'altro, come comunicazione divina, voce, rivelazione o predestinazione. L'altro, nei vari tentativi di teorizzazione, ha mantenuto a lungo uno statuto ambiguo fra il dentro e il fuori, fra l'interno e l'esterno o fra l'esterno e l'estraneo. Le tracce della difficoltà di comprendere il legame stretto fra dentro e fuori si possono, per esempio, ritrovare nelle lunghe e spesso sterili discussioni della psichiatria del novecento intorno alle voci dello schizofrenico e alla loro localizzazione. La grande rivoluzione della psicoanalisi è stata di offrire, con la scoperta dell'inconscio, uno statuto scientifico alle "voci di dentro". L'altro, in questo modo, è diventato un luogo interno, una terra da riconoscere come propria e da abitare. Grazie all'incontro con le isteriche che con il corpo e la parola drammatizzano un vissuto sospeso fra mondo interno e possessione, Freud riconosce l'importanza della parola e costruisce un dispositivo, il setting psicoanalitico, capace di fungere da cornice per il particolare dialogo che si costituisce nella relazione analitica.
Le voci di dentro. Parola, silenzio, sogno nella relazione terapeutica
Titolo | Le voci di dentro. Parola, silenzio, sogno nella relazione terapeutica |
Curatori | Matteo De Simone, Ignazio Cannas |
Collana | Incroci, 3 |
Editore | Nicomp Laboratorio Editoriale |
Formato |
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Pagine | 218 |
Pubblicazione | 09/2019 |
ISBN | 9788894989229 |