René Girard, affermando che la Croce segna la "fine del sacro", e che è "la religione umana nel suo insieme che i Vangeli distruggono e le culture che ne derivano", si pone sulla linea di altri autori che individuano un rapporto di netta antitesi tra fede cristiana e religione: da Barth e Bonhoeffer ai teologi della "morte di Dio", da R. G. Collingwood a D. de Rougemont. Ma l'originalità di Girard sta anche in questa affermazione: "La morte di Dio è un fenomeno cristiano. L'ateismo nel suo significato moderno è un'invenzione cristiana." Un'ottica, questa, che non può che scompaginare le attuali diatribe tra le ragioni della laicità e quelle della fede: perché la laicità si profila come un valore cristiano essenziale, sino al punto che l'ultimo Girard di "Portando Clausewitz all'estremo" (Adelphi) può affermare paradossalmente che "il cristianesimo è l'incredulità". Gli interventi raccolti in questo volume intendono focalizzare ed attualizzare questa dimensione del pensiero girardiano.
Religioni, laicità, secolarizzazione. Il cristianesimo come «fine del sacro» in René Girard
Titolo | Religioni, laicità, secolarizzazione. Il cristianesimo come «fine del sacro» in René Girard |
Curatori | M. S. Barberi, S. Morigi |
Collana | Girardiana, 6 |
Editore | Transeuropa |
Formato |
![]() |
Pagine | 409 |
Pubblicazione | 03/2008 |
ISBN | 9788875800598 |