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Sacrificato per i nostri peccati? Una ricerca sull'origine di un’idea

Sacrificato per i nostri peccati? Una ricerca sull'origine di un’idea
Titolo Sacrificato per i nostri peccati? Una ricerca sull'origine di un’idea
Autore
Argomento Scienze umane Religione e fede
Collana Studi e ricerche di liturgia, 18
Editore EDB
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 248
Pubblicazione 05/2020
ISBN 9788810416518
 
25,00

 
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Due versetti di Paolo – 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 – sono al centro di questa ricerca di storia delle idee. Se legati assieme, essi affermano che Gesù è morto per i peccati degli uomini e che la sua morte fu sacrificio espiatorio. Queste frasi vanno lette all’interno dell’intero corpus paolino, dove emerge anche un’altra cristologia, basata sul rapporto di contrapposizione tra il primo Adamo e l’ultimo Adamo, che si caratterizza per la sua obbedienza. In altri termini, con il metodo storico-critico la morte di Cristo non fu sacrificale, né in remissione dei peccati, mentre ciò si può affermare con il metodo tipologico. Poiché Paolo non utilizzerà mai più la frase di 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 non è altro che una trasposizione del linguaggio del sacrificio del kippur sul sangue di Cristo, ne segue che questi è come il Propiziatorio, per la giustificazione di tutti gli uomini.
 
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