Francesco D'Onofrio indica le ragioni della strategia del centro tra identità e governo, tra "predellino" ed Europa. "L'idea di un rapporto fra elettori ed eletti che non passa dai corpi intermedi (partiti inclusi) ma si basa sulla relazione diretta attraverso i media (la TV per Berlusconi come internet ora per Grillo) può avere il suo fascino, ma non corrisponde alla nostra interpretazione del concetto di democrazia. Questa idea si chiama 'populismo' e noi la rifiutiamo. Da dove ripartire, dunque, se non dalla storia, quella nostra, degasperiana, che ci fa essere europeisti convinti e sussidiari? [...] Il progetto di costruzione europea, avviato dopo la fine della seconda guerra mondiale, ha portato enormi vantaggi consentendo di riunificare ciò che era diviso e assicurando in Europa un lungo periodo di pace. A noi, oggi, il compito di concludere quel processo andando decisi verso una vera unione politica e fiscale che, sia chiaro, ci deve vedere disponibili a una effettiva cessione di sovranità politica ed economica che sia equa e bilanciata." (Dalla prefazione di Pier Ferdinando Casini)
Quale strategia per il centro. Diario di un professore, dal «predellino» a Monti
| Titolo | Quale strategia per il centro. Diario di un professore, dal «predellino» a Monti |
| Autore | Francesco D'Onofrio |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Politica e governo |
| Collana | Formiche |
| Editore | Marsilio |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 208 |
| Pubblicazione | 01/2013 |
| ISBN | 9788831714532 |
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