Non ti sei mai curato di lui, al di là di quel misero affetto che provavi, non ti sei mai perso a raccogliere un attimo con tuo figlio, per tuo figlio. Eri troppo preso da te stesso, continuavi a vivere le tue storie come si vivono le scene di un film, pensando che forse un giorno, se mai lo avessi voluto, sarebbe bastato mandare indietro la pellicola e ricominciare tutto daccapo. Ti sbagliavi, il tempo passato non ritorna, non lo si recupera neppure se ci si converte al rimorso. Il tempo è spietato, col suo passare sgomita colpi all'altezza del costato e come bendato non vede la trascuratezza degli uomini incapaci persino ad ammettere di aver perduto un treno importante, un treno che portava ovunque e in ogni posto. Così finiamo immobili, sprovveduti, senza una direzione, senza una destinazione capace di dirci chi siamo e dove stiamo andando. Chi perde il treno degli affetti perde se stesso, è questa la verità, è questa l'atroce sentenza.
La sopravvivenza inutile
Titolo | La sopravvivenza inutile |
Autore | Franco Serpi |
Collana | Lettere |
Editore | Prospettiva Editrice |
Formato |
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Pagine | 137 |
Pubblicazione | 11/2015 |
ISBN | 9788874189236 |