Non si sfugge alla corruzione. Ha attraversato le epoche e le società con il suo carico di scandali e indignazioni; i magistrati ogni giorno ne scoprono nuovi esempi; i giornalisti e l'opinione pubblica la condannano. Gaspard Koenig ne ricostruisce la storia e la fenomenologia attraverso i campi più diversi, dalla letteratura al cinema, dalla politica all'arte contemporanea. In ogni età la corruzione ha rappresentato un elemento di dinamicità sociale e individuale, contrapposta al moralismo che spesso ha favorito la chiusura e la stagnazione. Da Richelieu a Berlusconi, molti personaggi sono stati accusati di aver barattato per denaro favori e benefici: da un punto di vista antropologico, è un'azione alla base di tutte le società umane fondate sullo scambio. Il racconto di Koenig è un viaggio tra i riti e i vizi dall'antichità a oggi, attraverso il quale la corruzione rivela il suo fascino irresistibile e le sue virtù, che i benpensanti ci hanno insegnato a ignorare. D'altronde, già nel XVIII secolo Bernard Mandeville nella sua "Favola delle api" immagina un alveare che prospera e si sviluppa grazie alla corruzione. E se avesse ragione?
Il fascino discreto della corruzione
Titolo | Il fascino discreto della corruzione |
Autore | Gaspard Koenig |
Traduttore | M. L. Zannini |
Collana | I grandi pasSaggi Bompiani |
Editore | Bompiani |
Formato |
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Pagine | 224 |
Pubblicazione | 12/2010 |
ISBN | 9788845266409 |