La definirono l'inutile strage. La prima guerra mondiale fece sedici milioni di morti, nove sui campi di battaglia e sette tra i civili. Anche la risicoltura versò un pesantissimo tributo di sangue, ma sopravvisse: nel 1914 si estendeva su 146.100 ettari e restarono 138.400 nel 1918. Anni durissimi, nel corso dei quali i risicoltori italiani dimostrarono un'eccezionale reattività: adottarono tecniche colturali innovative, svilupparono alleanze ed esplorarono nuovi sbocchi commerciali, si scontrarono con la politica e pagarono i prezzi che andavano pagati, pur di restare fedeli alla propria storia e alla propria vocazione agricola. La grande guerra vista delle nostre risaie. Prefazione di Antonio Finassi.
La risicoltura e la grande guerra
Titolo | La risicoltura e la grande guerra |
Autori | Giuseppe Sarasso, Paolo Viana |
Collana | Studi storici, 72 |
Editore | Interlinea |
Formato |
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Pagine | 104 |
Pubblicazione | 01/2015 |
ISBN | 9788868570712 |