Messa in scena per la prima volta nel 1923 da Louis Jouvet, dopo innumerevoli allestimenti, versioni cinematografiche e radiofoniche, questa divertente pièce continua a sedurre lettori e pubblico. La sua felice levità di ritmo e di scrittura non le impedisce di mettere a segno una bruciante satira sulla permeabilità dei nostri animi alle superstizioni: di ogni genere. «La trama, in fondo, è semplice. Il dottor Parpalaid cede al collega Knock la sua condotta. Un lavoro di tutto riposo (o forse addirittura una fregatura), visto che nessuno ricorre al medico, e i pochi che lo fanno vengono rispediti al mittente con generici consigli. Nel giro di tre mesi Parpalaid, tornato al paese, troverà l'albergo trasformato in una sorta di hotel della salute, i villici totalmente ospedalizzati e soprattutto felici e contenti di esserlo. Cosa era successo in sua assenza? Knock aveva lavorato di fino... Si tratta di convincere i poveri di spirito di essere malati per poi esprimere il bisogno di essere curati.» (dall'introduzione di Max Bruschi)
Knock o il trionfo della medicina
Titolo | Knock o il trionfo della medicina |
Autore | Jules Romains |
Introduzione | Max Bruschi |
Traduttore | Serena Sinibaldi |
Collana | Il circo, 11 |
Editore | Liberilibri |
Formato |
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Pagine | 113 |
Pubblicazione | 09/2020 |
Numero edizione | 2 |
ISBN | 9788898094790 |