Oggetto privilegiato del dialogo tra Corte di Giustizia e giudici interni (per la necessaria e uniforme applicazione del diritto dell'Unione), la regolazione del lavoro a termine nell'ordinamento multilivello è un esempio paradigmatico della reciproca "infiltrazione" tra diritto sociale dell'Unione e diritti nazionali. Nella prima parte del volume la ricerca mira a costruire un proto-modello europeo di lavoro a termine, le cui componenti si possono trarre dalla rilettura dell'Accordo quadro allegato alla direttiva n. 99/70, fatta alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia, che insiste soprattutto sul principio di effettività. Per i giudici e i legislatori nazionali, questo modello è il parametro di controllo della conformità delle normative interne ai vincoli europei. Proprio al confronto tra il proto-modello europeo e la disciplina italiana è dedicata la seconda parte dell'indagine, con l'esame delle disposizioni sul lavoro a termine: limiti numerici e quantitativi d'impiego di lavoratori a termine (derogabili dalla contrattazione collettiva); principio di parità di trattamento coi lavoratori a tempo indeterminato; apparato sanzionatorio. Vengono qui segnalati sia i punti di convergenza sia le difformità tra gli ordinamenti - superabili queste ultime grazie al canone dell'interpretazione conforme - sia infine veri e propri contrasti tuttora aperti.
Il lavoro a termine tra modello europeo e regole nazionali
| Titolo | Il lavoro a termine tra modello europeo e regole nazionali |
| Autore | Mariapaola Aimo |
| Prefazione | Maria Vittoria Ballestrero |
| Argomento | Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni |
| Collana | Diritto del lavoro, 51 |
| Editore | Giappichelli |
| Formato |
|
| Pagine | XIX-260 |
| Pubblicazione | 07/2017 |
| ISBN | 9788892109407 |

