"Spettri della mia vita" è l’opera ardita di un uomo nato sotto Saturno che affrontava ogni giorno i suoi fantasmi, è il racconto struggente di uno scrittore e critico geniale che sentiva la nostalgia del futuro. Intrecciando indissolubilmente pubblico e privato, coglie Mark Fisher nei suoi momenti più intimi e scoperti. La critica culturale sconfina in analisi esistenziale e cultura pop, «di massa», si incarna nel singolo, che vive nella sua concreta esperienza i fenomeni di cui scrive. Tra letture di Sebald e Peace, ascolti di Joy Division e Burial, visioni di Stalker e Inception, Fisher compone una mappa del sentimento individuale e collettivo.
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«Qua non esiste tempo, non più»
La scena conclusiva della serie tv inglese Sapphire and Steel sembrava fatta apposta per tormentare una mente adolescente. I due protagonisti, interpretati da Joanna Lumley e David McCallum, si trovano all’interno di quello che somiglia a un caffè degli anni Quaranta situato lungo una strada. Dalla radio esce un brano sdolcinato di jazz per big band alla Glenn Miller. …

