Bernardino di Betto, meglio noto con il nomignolo di Pintoricchio o con quello, non certo benevolo, di Sordicchio, è stato relegato dalla critica, rispetto al poco più anziano Perugino, all'eterno ruolo di secondo, sulla scorta degli aspri giudizi e della radicata antipatia che Giorgio Vasari gli riservò. I documenti, al contrario, restituiscono il ritratto di un uomo capace di amministrare con accortezza i proventi del proprio lavoro, zio generoso prima e padre attento e premuroso poi, e persino, in punto di morte, riconoscente alla moglie, che lo aveva maltrattato e tradito. Dalle carte emerge, inoltre, il profilo di un uomo colto. A differenza di Perugino che sapeva scrivere soltanto quel poco che gli necessitava per il suo lavoro, Pintoricchio, che aveva frequentato i più importanti circoli culturali capitolini, amava far sfoggio del proprio sapere. Di Pintoricchio l'Umbria conserva piccole tavole, grandiosi polittici e raffinati cicli ad affresco che affascinano i visitatori nei piccoli borghi che ne sono prezioso scrigno. Andare per città, paesi e campagne a scoprire il Pintoricchio umbro significa cogliere le qualità più autentiche di una terra generosa e schietta e, al contempo, appagare gli occhi ammirando i lavori di un maestro amato dai suoi contemporanei per il vivace e fantasioso gusto descrittivo, per la narrazione intessuta di aneddoti, per la fastosità cromatica con la quale illustra la vita sontuosa ed elegante dei suoi committenti.
Pintoricchio. Itinerari in Umbria
Titolo | Pintoricchio. Itinerari in Umbria |
Autore | MERCURELLI SALARI |
Collana | Guida storico-artistica |
Editore | Silvana |
Formato |
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Pagine | 63 |
Pubblicazione | 02/2008 |
ISBN | 9788836610358 |