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A ogni morte di papa. Il conclave. La scelta del nome. Le curiosità

A ogni morte di papa. Il conclave. La scelta del nome. Le curiosità
Titolo A ogni morte di papa. Il conclave. La scelta del nome. Le curiosità
Autore
Argomento Scienze umane Religione e fede
Collana Odoya library
Editore Odoya
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 160
Pubblicazione 04/2025
ISBN 9788862889551
 
14,00

 
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Il successore di Papa Francesco sarà il 267mo Pontefice. Dal metodo di elezione del Papa alla scelta del nome, passando attraverso riti, funerali, contestazioni e vicende di ogni tipo, sono molti gli episodi forse inattesi che arricchiscono questa storia così prestigiosa. A partire da un elemento basilare: Francesco è stato il 266mo Papa, ma i Papi non sono stati 266. E per vari motivi. Il più eclatante? Benedetto IX compare ufficialmente per ben tre volte, tutte e tre riconosciute come valide e registrate separatamente… Il tema dei 37 anti-Papi ufficiali è un altro elemento che arricchisce di interesse ma anche di confusione questa storia. La storia dell'elezione papale è ricca di elementi interessanti. Il primo Papa, san Pietro, fu nominato da Gesù in persona, ma solo dopo alcuni anni divenne vescovo di Roma. In teoria il Papa può essere scelto anche tra i laici, regola valida tuttora: il nuovo Papa non solo non deve essere per forza un cardinale, ma può essere un qualsiasi uomo cristiano battezzato, che eventualmente verrebbe ordinato vescovo sul momento. Nel frattempo, si è affermata la pratica che a votare fossero i cardinali e si è introdotta la tradizione del vero e proprio "conclave": per scegliere il Papa gli elettori devono ritrovarsi in un luogo specifico dove essere "segregati" fino a elezione avvenuta. Come noto, il termine deriva dalla chiave con cui appunto i cardinali venivano rinchiusi. C'è poi un altro fattore che caratterizza la successione pontificia: il nome del Papa. Il Papa non è obbligato ad assumere un nome nuovo: è una tradizione che va avanti dal 996. Il nuovo nome simbolicamente richiama il fatto che l'investitura papale crea una persona nuova, che taglia i suoi legami col passato per assurgere a un ruolo universale, in cui la scelta del nome è già un'anticipazione programmatica.
 
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