«La Lomellina che osserviamo oggi è il risultato di traiettorie lunghe che possono essere ulteriormente riorientate: è un territorio in transizione, in cui la crisi demografica, l'obsolescenza del patrimonio abitativo e produttivo, la fragilità sociale, la pressione su suolo e risorse, i processi di emigrazione strutturale e la periferizzazione del sistema agricolo e insediativo si intrecciano con forti potenzialità ambientali, produttive e culturali. Il territorio possiede ancora i suoi asset primari: un'agricoltura potente, una matrice irrigua storica e una posizione baricentrica rispetto a più sistemi urbani e logistici. La possibilità di valorizzare queste risorse dipende dalla capacità di saldarle a un progetto territoriale comune. Dove oggi prevalgono frammentazione e somma di interventi puntuali, occorre una regia che allinei servizi, acqua, suolo e lavoro a obiettivi condivisi di abitabilità, giustizia territoriale e qualità ambientale». La Lomellina è un territorio rurale e di confine, attraversato da trasformazioni profonde che intrecciano passato e presente. Terra di risaie, canali e cascine, modellata nei secoli da grandi proprietà fondiarie e da un'economia agraria altamente specializzata, è oggi segnata da una crisi composita: rarefazione insediativa, invecchiamento, perdita di servizi essenziali, pressione ambientale crescente. La modernizzazione agricola, la meccanizzazione e la concentrazione fondiaria hanno ridotto manodopera e funzioni diffuse del paesaggio rurale, lasciando un'eredità di corpi di fabbrica dismessi e di relazioni locali indebolite. Nel frattempo, isole industriali e piattaforme logistiche si sono innestate in un contesto a bassa densità, generando un mosaico produttivo disomogeneo e nuove forme estrattive che mettono in tensione uso del suolo, acqua e qualità paesaggistica. Il territorio manifesta inoltre segni evidenti di vulnerabilità: abitazioni vacanti e valori immobiliari in caduta, centri storici svuotati, fragilità sociali, pendolarismi forzati verso poli esterni, servizi scolastici e sanitari sempre più distanti. La crisi idrica, resa acuta dai cambiamenti climatici, espone la risicoltura a rischi crescenti e ripropone la necessità di una gestione di bacino capace di superare i confini amministrativi. Eppure, la Lomellina non è senza risorse: custodisce una matrice irrigua storica unica, paesaggi agrari di grande valore, patrimonio costruito diffuso rurale e produttivo e nuclei storici, ma anche alcune timide esperienze che provano a costruire forme di sviluppo più eque e sostenibili. Il volume restituisce la complessità di questa condizione intermedia, in cui si intrecciano crisi e risorse latenti. Mettendo in dialogo lungo periodo e fenomeni contemporanei, offre una lettura critica della Lomellina come laboratorio di alcune sfide che attraversano anche altre parti dell'Italia di mezzo: tensioni tra produzione e cura, marginalità e interdipendenza, estrazione e rigenerazione. Un invito a ripensare un territorio fragile, la cui abitabilità futura dipenderà dalla capacità di costruire alleanze, visioni condivise e un progetto sovralocale all'altezza delle trasformazioni in corso.
La pianura irrigua. La Lomellina tra marginalità e risorse latenti
in uscita
| Titolo | La pianura irrigua. La Lomellina tra marginalità e risorse latenti |
| Autori | Sara Caramaschi, Alessandro Coppola, Francesca Vigotti |
| Argomento | Scienze, geografia, ambiente Geografia |
| Collana | Progetti Donzelli |
| Editore | Donzelli |
| Formato |
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| Pagine | 144 |
| Pubblicazione | 01/2026 |
| ISBN | 9788855228381 |

