Sebbene le trasformazioni sociali in atto tendano ad esasperare il senso di incertezza, di sradicamento e di individualismo, sono sempre più evidenti pratiche contrapposte finalizzate a ricucire i legami sociali su scala locale. Anche la progettazione urbano-architettonica interiorizza il nuovo "bisogno di comunità" generando soluzioni abitative tese a favorire scambi informali fra vicini, senso di attaccamento al quartiere, identità del luogo e partecipazione. Così la casa, simbolo di stabilità e sicurezza, ma anche di privacy e privatismo familiare, diventa sempre più oggetto di studi, di domanda sociale e di rilevanza politica. Le percezioni di benessere e di socialità sono influenzate dalle esperienze di casa e quartiere? In che modo gli spazi urbani ed architettonici condizionano la coesione sociale? Quale è, infine, il ruolo degli abitanti nel promuovere la socialità, l'integrazione e nel favorire atteggiamenti civici? Sono queste le domande che il testo affronta attraverso una indagine empirica micro-sociologica, condotta presso due quartieri della provincia emiliana, costruiti da una cooperativa di abitanti.
L'abitare come pratica sociale. Analisi relazionale di una coperativa di abitanti
Titolo | L'abitare come pratica sociale. Analisi relazionale di una coperativa di abitanti |
Autore | Vincenzo Marrone |
Collana | Coincidentia oppositorum. Singularia, 2 |
Editore | Mimesis |
Formato |
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Pagine | 238 |
Pubblicazione | 10/2014 |
ISBN | 9788857526034 |