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Il grande pubblico conosce Edvard Munch (1863-1944) quasi esclusivamente per il suo famosissimo quadro L'urlo (1893), divenuto quasi una icona dell'angoscia esistenziale contemporanea. Il pittore norvegese è in realtà un protagonista delle rivoluzioni dell'arte moderna dagli ultimi decenni dell'800 fino alla metà del '900. La sua stagione più intensa è quella del simbolismo e dell'espressionismo, in contrapposizione alla sensualità "terrestre" e mediterranea di Cézanne o Picasso. Forse per questo, Munch non è molto conosciuto in Italia, paese "classicista". Il cofanetto è un'occasione per coglierne, sia pure in scorcio, la complessa, drammatica arte, che torna d'attualità nell'esprimere le lacerazioni e i drammi dei nostri giorni.

Sentirsi elemento del cosmo e avvertire in sé qualcosa che è ancora cosmo produce quell'incontro tra poesia e pittura che è la sintesi raggiunta da Paul Klee. Sulla tomba, in un piccolo cimitero, fu posta una frase che è quanto di più preciso si possa dire di Klee; poche parole scritte da lui stesso nel suo diario: «Io sono inafferrabile. Mi trovo bene sia vicino ai morti che accanto agli esseri non ancora nati. Sono vicino al cuore della creazione più di quanto è solito. E tuttavia, non quanto vorrei... » (Achille Perilli).

In cofanetto sono raccolte otto cartoline con disegni erotici di Egon Schiele, l'artista austriaco nato a Tulln, vicino a Vienna, nel 1890 e scomparso nel 1918 insieme alla moglie nell'epidemia di spagnola.

I quadri di Klimt non sono un complesso immobile, di fronte ad essi i suoi contemporanei borghesi reagirono gridando allo scandalo; lo accusarono di oscenità solo sulla base dei quadri e dei murali. Che cosa avrebbero fatto se avessero conosciuto tutti i suoi disegni? Non solo gli studi preparatori per i quadri, ma i disegni di carattere del tutto privato e intimo. La scelta dei disegni qui riprodotti dà la possibilità di gettare uno sguardo in entrambi i campi della sua opera di disegnatore.