UTET Università: Studi sociali
Sentirsi a casa. I giovani e la riconquista degli spazi-tempi della casa e della metropoli
Carmen Leccardi, Marita Rampazi, Maria Grazia Gambardella
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2011
pagine: XVII-238
In un mondo dominato da incertezza, velocità dei cambiamenti, compressione del tempo e dello spazio, il luogo che si considera come "casa" è quello dove appare possibile ricomporre a unità i frammenti dell'esperienza. In questo senso, il sentirsi a casa non si collega soltanto allo spazio fisico dell'"abitazione" tradizionalmente intesa. Soprattutto per i giovani, questa esperienza può passare, oggi, attraverso una relazione soggettivamente significativa con alcuni tempi e spazi collettivi che prendono forma nella città. Vere e proprie "isole di durata", questi spazi-tempi mettono in evidenza i mutamenti che hanno investito la realtà giovanile e delineano nuove reti concettuali necessarie per interpretarla. Il libro ricostruisce questi cambiamenti prendendo le mosse da una ricerca nazionale sulla costruzione dello spazio-tempo nelle pratiche del quotidiano, in particolare dai risultati delle indagini svolte a Pavia e a Milano, rispettivamente sul vissuto degli spazi domestici e sulla nuova relazione con gli spazi pubblici da parte dei giovani. Una guida indispensabile per comprendere i vissuti giovanili e le pratiche di resistenza quotidiane che i giovani mettono in atto, superando le tradizionali dicotomie tra sfera del pubblico e sfera del privato. Ma anche, più in generale, per approfondire la comprensione delle dimensioni e delle dinamiche simboliche che caratterizzano la vita quotidiana nell'epoca della globalizzazione.
Bourdieu dopo Bourdieu
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2010
pagine: XXV
Pierre Bourdieu è una delle figure più significative e delle scienze sociali del XX secolo. Sociologo con una formazione intellettuale non comune per ampiezza e complessità, ha prodotto un insieme di studi e ricerche di una sofisticazione teorica e di un rigore empirico straordinari. Nel corso si è occupato di una gamma amplissima di temi, spaziando dalla religione al diritto, dalla scuola ai consumi, dalla letteratura al linguaggio, dalla struttura sessuata del potere alla fotografia, dalla condizione del sottoproletariato nelle periferie parigine al mercato immobiliare. Ciò che conferisce unità a questa varietà di interessi è una teoria della pratica umana che ricostruisce i meccanismi della riproduzione dell'ordine costituito e del dominio. Contrariamente ad altri Paesi, in Italia manca ancora una lettura critica complessiva dell'opera del sociologo francese. Bourdieu dopo Bourdieu, grazie ai contributi di studiosi del pensiero bourdieusiano, non solo italiani, restituisce al pubblico una visione d'insieme del progetto scientifico di Bourdieu: una mappa indispensabile per orientarsi in una produzione amplissima e molto diversificata. I saggi raccolti nel volume curato da Gabriella Paolucci analizzano l'influenza che la prospettiva teorica di questo straordinario intellettuale ha esercitato nelle scienze sociali a livello internazionale, nonché il peso che Pierre Bourdieu ha avuto in Italia.
Relativismo culturale. In difesa di un pensiero libero
Angela Biscaldi
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: 160
Per quanto spesso se ne parli, per quanto tutti pensino di sapere che cosa sia, pochi conoscono la storia e il significato del concetto di «relativismo culturale». Pochi, soprattutto, lo riconoscono come un concetto elaborato e discusso all'interno di un sapere specifico, l'antropologia culturale, nel corso di più di un secolo di esperienza diretta - sul campo - e di riflessione teorica sulla diversità culturale. Il libro ne ricostruisce la nascita, la storia e le articolazioni interne (relativismo linguistico, cognitivo, etico, metodologico), chiarendone il significato e la specificità. Relativismo culturale non è, infatti, un vago sinonimo di scetticismo o nichilismo, né ha a che fare con un atteggiamento di indifferenza etica o con un eccesso di ipercaritatevole tolleranza. Il relativismo culturale è invece la disposizione critica che ci induce a non dare per scontata la naturalezza e l'ovvietà della nostra particolare «forma di vita» e che quindi ci permette di avvicinarci a ciò che non ci è immediatamente familiare spinti dal desiderio di «comprendere» prima di giudicare. Non sono quindi i filosofi, né tanto meno i politici o i giornalisti, a doverci spiegare di cosa si tratta, quanto le riflessioni degli antropologi, che si sono serviti di questo atteggiamento intellettuale per elaborare, nel corso del Novecento, attraverso la pratica etnografica, un sapere della differenza culturale.
L'idea pericolosa di Galileo. Storia della comunicazione della scienza nel Seicento
Pietro Greco
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: 248
Nel Seicento nasce, con atto rivoluzionario, non solo la scienza moderna, ma anche una nuova idea di comunicazione. Ed è proprio questa nuova interpretazione della comunicazione - tutto deve essere comunicato a tutti - a costituire uno dei fattori essenziali che hanno consentito la nascita della scienza moderna. Questa è l'"idea pericolosa di Galileo": sottrarre i saperi a ristrette élite e renderli disponibili potenzialmente a tutti. La comunicazione della scienza, pertanto, assume una dimensione pervasiva: non riguarda solo una cerchia di esperti, ma investe la società in tutte le sue pieghe. Oggi viviamo in un'era che è stata definita della conoscenza. Un'era in cui sia la scienza in sé (la produzione di nuova conoscenza scientifica) sia i rapporti tra la scienza e il resto della società (gli effetti filosofici, etici, politici, economici, tecnologici generati dalle nuove conoscenze scientifiche) assumono un valore decisivo. Lo studio della nascita della comunicazione della scienza, nel Seicento, non è pertanto fine a se stesso, ma si riversa prepotentemente sui nostri giorni: serve quindi non solo per capire il presente, ma anche il futuro "mentre sta nascendo".
Famiglie globali. Le frontiere della maternità
Paola Bonizzoni
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: 256
Ormai da molti anni, il nostro paese trae beneficio dal lavoro domestico e assistenziale delle donne migranti. Sono donne che si allontanano dai figli, dalla famiglia, dalla loro casa natia per cercare una fonte di sostentamento all'estero. Il numero delle donne che compiono questa scelta è in continua crescita, ma, nonostante ciò, la sociologia ha cominciato solo da pochi anni a prendere seriamente in analisi questa spiccata connotazione femminile e familiare del fenomeno migratorio. Grazie ad anni di ricerca in ambito nazionale e internazionale, Paola Bonizzoni ha realizzato il lavoro più originale e organico uscito in Italia su questo argomento. Collegandosi alle ricerche svolte nell'ambito del Laboratorio LIMeS (Laboratorio Immigrazione, Multiculturalismo e Società) dell'Università degli Studi di Milano, mette in luce aspetti fino ad ora lasciati in secondo piano da altri studi: la dimensione transnazionale dei rapporti familiari dei migranti, contraddistinta dalla maternità a distanza, l'attenzione alla dimensione politico-normativa che disciplina i ricongiungimenti e lo sforzo delle madri espatriate nell'esercitare ruoli genitoriali nonostante il tempo e le distanze.
Introduzione alla sociolinguistica
Giorgio Raimondo Cardona
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: XVIII-217
La lingua è un elemento fondamentale della cultura e della società. Cinquantanni di ricerche sociolinguistiche hanno permesso di conoscere, in modo sempre più approfondito, le interazioni tra lingua e società: attraverso l'analisi del linguaggio è, infatti, possibile addentrarsi nella complessità della struttura sociale, nelle sue dinamiche e nei suoi conflitti. Una sociolinguistica orientata in senso antropologico, come quella proposta in questo libro fondamentale da Giorgio Cardona, ci permette di comprendere appieno gli aspetti sociali, culturali e ideologici dell'uso del linguaggio, di scoprire come, operando sottili azioni di rielaborazione del linguaggio, diventi addirittura possibile intervenire sui rapporti tra individui, e come ogni cambiamento culturale si rifletta direttamente sul linguaggio e lo trasformi. Introduzione alla sociolinguistica è, quindi, il punto di partenza necessario per comprendere come la lingua, specchio della società che la crea, agisca a sua volta tanto prepotentemente su di essa da arrivare ad essere la sua spina dorsale.
Paesaggi ed eroi. Cinema, nazione, geopolitica
Elena Dell'Agnese
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: XV-186
Ogni film, sin dai tempi della nascita del cinema, è un film "politico". Già durante la prima guerra mondiale, si produssero le prime pellicole volutamente di propaganda, specificamente costruite per evidenziare la necessità di scendere in guerra, o almeno di sostenere i propri soldati che si battevano in modo eroico. Ma non sono "politici" solo i film di propaganda. Ogni film, attraverso i personaggi che rappresenta (o che decide di non rappresentare), i paesaggi che usa come sfondo e la costruzione dei ruoli eroici di mascolinità e di femminilità, descrive un rapporto fra cinema, nazione e relazioni internazionali. Oltre alla rappresentazione del Sé, e dunque alla scelta di chi merita di essere incluso all'interno del discorso sulla "nazione" e in che ruolo, il cinema svolge un'importante funzione anche nella rappresentazione dell'Altro, gli attribuisce caratteristiche e traccia confini. Attraverso un approccio di "geopolitica popolare", il volume affronta il tema della costruzione filmica di immaginari geopolitici, partendo dalla rappresentazione del Sé e dell'Altro nella cinematografia hollywoodiana, per arrivare ad affrontare la questione della rappresentazione della nazione all'interno di "Bollywood", una cinematografia meno nota in Occidente, ma non per questo meno rilevante in termini di produzione e di numero di spettatori.
Comunicare. Le molteplici modalità dell'interconnessione umana
Ruth Finnegan
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2009
pagine: 352
"Mentre sono qui seduta scrive Ruth Finnegan nella prefazione a digitare sul mio computer, mi ritornano alla memoria i cantastorie dell'Africa Occidentale con le loro canzoni, i movimenti del corpo, e il pubblico che prende parte attiva alle performance; mi ricordo dei richiami, dei colori e dei profumi che si diffondono dai prodotti messi in mostra per attirare gli acquirenti in un mercato delle isole Fiji, e dell'esperienza condivisa, non solo acustica ma anche corporea e visiva dei concerti inglesi. Penso ai gesti e ai segnali della quotidianità e alla comunicazione lungo grandi distanze tramite il telefono, le lettere, i regali. Tutti questi, mi sembra, sono modi in cui gli esseri umani si interconnettono l'un altro modi di comunicare. Eppure sono moltissimi gli studi che sembrano non considerare questo ambito pienamente multisensoriale e che presentano invece una visione ristretta e molto più semplice del comunicare come se fosse limitato alle parole".
Follie ragionate. Il male e la cura nelle parole dei pazienti psichiatrici
Vincenza Pellegrino
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2012
pagine: 245
Sul male mentale, soprattutto quando si manifesta nelle forme più severe, grava un pregiudizio che porta a ritenere difficile, se non impossibile, raccogliere discorsi sensati. Il folle ha smarrito la propria presenza - si pensa comunemente - ed è incapace di legare fra loro passato, presente e futuro. Come asserisce Mario Cardano nella sua prefazione al volume, "Follie ragionate" sfida e vince questo pregiudizio: mostra come "il folle sragioni molto meno di quanto si creda". In questo libro il male mentale è affrontato attingendo alle parole, alle metafore, alle narrazioni di chi ha attraversato questa condizione e di chi da anni convive con il proprio malessere mentale. Tutto ciò colloca il contributo di Vincenza Pellegrino all'interno di una consolidata tradizione di ricerca, quella delle illness narratives, e tuttavia cerca di integrarne i diversi approcci in un'unica opera di studio. Analizzando le testimonianze di uomini e donne gravati da anni da disturbi severi, Vincenza Pellegrino infatti combina in modo convincente tecniche di ricerca qualitative e quantitative, senza indulgere nella retorica della triangolazione che attribuisce all'adozione di "metodi misti" un valore in sé o una garanzia di oggettività, ma mostrando bene l'efficacia della loro combinazione. Infine, in questo modo, la sofferenza e la cura psichiatrica possono essere ri-comprese all'interno del complesso universo simbolico dei pazienti e ripensate grazie a essi.
Famiglie ricongiunte. Esperienze di ricongiungimento di famiglie del Marocco, Pakistan, India
Mara Tognetti
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2011
pagine: 241
Le famiglie della migrazione costituiscono una realtà dinamica che gli studiosi italiani cominciano a tematizzare, pur con un certo ritardo, rispetto agli studiosi di altri paesi dell'America del Nord e del resto dell'Europa. Focalizzare la diversità delle esperienze migratorie in relazione alla trasformazione dei ruoli, all'identità di genere dei partner delle diverse forme famiglia costituisce un'interessante chiave interpretativa di quella parte della letteratura teorica, che si focalizza sulla divisione sociale del lavoro all'interno della famiglia. "Famiglie ricongiunte" è una guida indispensabile per tutti gli studenti e gli studiosi interessati ad approfondire questo fenomeno.
Soggetti al lavoro. Un'etnografia della vita attiva nel mondo globalizzato
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2010
pagine: 173
Quanto conta sentirsi liberi o immaginare di esserlo per riuscire ad avere potere decisionale sulla propria vita? Quanto pesa l'attività lavorativa nella sensazione e nella pratica dell'emancipazione di ogni individuo? In che modo le diverse problematiche del lavoro influenzano le scelte personali? Rispondendo a queste e a tante altre domande, il volume presenta i significati legati all'esperienza e alle ideologie del lavoro in contesti sociali, geografici, occupazionali e generazionali molto diversi fra loro, identificando i punti in comune ed evidenziando le differenze. Una guida per tutti gli studenti e per chiunque voglia approfondire queste tematiche.
Sociologia della musica. La costruzione sociale del suono dalle tribù al digitale
Lello Savonardo
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2010
pagine: 288
La sociologia della musica studia le relazioni esistenti tra i diversi fenomeni musicali e i contesti sociali in cui essi si manifestano. I linguaggi musicali assumono, da sempre, un ruolo significativo nei processi di costruzione sociale della realtà e dell'immaginario individuale e collettivo. I mass media e le tecnologie della musica favoriscono attraversamenti sonori, nel tempo e nello spazio, contribuendo alla "costruzione musicale" delle esperienze e delle memorie personali e collettive. Gli individui sono immersi nel suono, lo alimentano, lo consumano, in un processo continuo di ridefinizione delle proprie identità. Nell'era digitale, inoltre, l'interattività e la connettività contribuiscono a definire nuovi linguaggi e inedite modalità di comunicazione. Una moderna sociologia della musica ha il compito di studiare ed analizzare tali processi, al fine di comprendere le dinamiche che caratterizzano l'universo musicale contemporaneo e le sue relazioni con i diversi contesti socio-culturali. Questo volume, che introduce alle tematiche proprie della sociologia della musica - a partire dalle teorie espresse da autori come Max Weber e Theodor W. Adorno - costituisce una guida indispensabile per quanti sono interessati ad orientarsi nel mondo della musica e a comprendere il complesso rapporto tra i linguaggi musicali e la nostra realtà sociale.