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UTET Università: Tracce di Tersicore

L'interprete totale. Ida Rubinstejn tra teatro e danza

L'interprete totale. Ida Rubinstejn tra teatro e danza

Silvana Sinisi

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2011

pagine: XXII-228

Celebrata come tipica rappresentante della femme fatale, ma anche come incarnazione ideale della bellezza androgina, i due miti fin de siecle, Ida Rubinstejn ha oscillato tra queste due opposte polarità, trasferendo anche nel suo stile di vita l'ambiguità e il mistero che contraddistinguevano i suoi personaggi sulla scena, in un continuo scambio tra realtà e finzione. Amica delle personalità più rappresentative della cultura del suo tempo, a cui commissionava spettacoli-evento di cui era protagonista assoluta, nella duplice veste di attrice e danzatrice, la diva russa ha dominato per circa mezzo secolo le scene europee, per poi essere dimenticata dopo il suo ritiro, alla fine della seconda guerra mondiale. "L'interprete totale" ripercorre le tappe salienti della vita e dell'arte della Rubinstejn, delineando un ritratto a tutto tondo di un personaggio imprevedibile e discusso, ma a suo modo inimitabile, a cui va restituito un ruolo di rilievo nella storia del teatro musicale del Novecento.
22,00

Coreografare l'identità. La danza alla corte Aragonese di Napoli (1442-1502)

Coreografare l'identità. La danza alla corte Aragonese di Napoli (1442-1502)

Cecilia Nocilli

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2012

pagine: XI-275

La costruzione identitaria degli aragonesi nel Quattrocento napoletano è un argomento inconsueto negli studi musicologici e coreologici odierni, tuttavia riveste un'enorme importanza per la danza e per la musica. Le pagine dedicate alla costituzione del territorio napoletano tra centro e periferia, alla descrizione degli spazi del palazzo e all'iconografia musicale, tra molti altri aspetti, aiutano il lettore a capire come gli aragonesi abbiano imposto e cambiato la loro identità in un territorio straniero e non sempre ospitale. Gli aragonesi si prestano a essere l'oggetto di studio di una storia polifonica, finalizzata all'analisi delle varietà idiomatico-coreiche e ai diversi punti di vista degli uomini e delle donne, degli aragonesi e dei napoletani, dei contemporanei e degli storici. La lettura attenta delle tracce del manoscritto di Cervera, unico codice di danza del XV secolo della penisola iberica, mette in evidenza il linguaggio coreico del ballare alla spagnola.
22,00

Ricordanze. Memoria in movimento e coreografie della storia

Ricordanze. Memoria in movimento e coreografie della storia

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2010

pagine: 432

Uno dei più diffusi luoghi comuni sulla danza è che sia l'arte effimera per eccellenza. Il volume nasce dall'urgenza di ripensare teoricamente questa retorica dell'effimero, cercando di rispondere ad alcune domande cruciali. Come si imprime il ricordo della danza nello spettatore? Come si condizionano reciprocamente memoria individuale e memoria collettiva nella/della danza? Che ruolo giocano le mnemotecniche nei processi di trasmissione di un patrimonio coreutico? Come interagiscono memoria, oblio e rimozione nella costruzione e ricezione dei discorsi storici sulla danza? Un gruppo di studiosi provenienti da orizzonti culturali e metodologici diversi è stato sollecitato ad approfondire il complesso rapporto fra danza e memoria. Le loro originali riflessioni, raccolte in sei sezioni tematiche, ne restituiscono un'immagine sfaccettata e invitano l'artista, lo spettatore e lo studioso a interrogarsi sulle varie possibilità di inscrivere la danza nel tempo.
23,00

Sara Acquarone. Una coreografia moderna in Italia

Sara Acquarone. Una coreografia moderna in Italia

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2009

pagine: XV-183

Poco conosciuta in Italia, e più amata all'estero, in particolare in Francia, Sara Acquarone (1914-2005) è una delle figure più significative della storia della danza italiana ed europea. Formatasi nel clima torinese degli anni fra le due guerre, in cui si respira l'aria del modernismo coreico portato in Italia dalle sorelle Markman, Raja e Bella Hutter, da vita nel secondo dopoguerra al suo Teatro di Movimento, frutto di una sensibilità ai mutamenti sociali e culturali in atto. Il teatro coreografico della Acquarone è testimonianza di un momento di grande fermento e di rinnovamento sul piano della concezione moderna dello spettacolo, non più visto come un prodotto, ma come un progetto di collaborazione fra arti diverse (danza, pittura, musica) al loro apogeo. Se sul piano artistico le linee spezzate e le spersonalizzazioni corporee delle coreografie dei balletti della Acquarone si collocano storicamente come profezie di grande interesse sul piano dell'utopia modernista, la sua attività pluriennale di insegnante e pedagoga rappresenta per l'Italia un punto di riferimento importante per le successive generazioni di danzatori e coreografi italiani.
16,50

La censura sui balli teatrali nella Roma dell'Ottocento

La censura sui balli teatrali nella Roma dell'Ottocento

Ornella Di Tondo

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2008

pagine: 319

Per chi intenda studiare i meccanismi della censura teatrale nel secolo XIX, Roma rappresenta sicuramente un osservatorio privilegiato, per la presenza di un articolato sistema di censura e di controllo preventivo e repressivo delle produzioni teatrali, nel quale particolare importanza rivestiva, accanto al politico, l'aspetto religioso e morale. Una produzione teatrale, prima di andare in scena, doveva passare un esame triplice, addirittura quadruplice nel caso che se ne volesse stampare il libretto o il programma. Ciò che le autorità ecclesiastiche e politiche temevano era la sua capacità di influenzare gli spiriti più sensibili e facilmente infiammabili. Altrettanto funesta era considerata l'esposizione del corpo degli attori, dei cantanti e soprattutto dei danzatori, in particolare delle donne, che per il solo fatto di esporre se stesse in pubblico, contravvenendo alla regola che le voleva relegate nello spazio domestico e alla consegna del pudore e della riservatezza, si riteneva concentrassero in sé tutte le possibili nefandezze. Grazie ad un accurato lavoro di ricerca sul campo e sulla base dei documenti rintracciati, Ornella Di Tondo ricostruisce quel particolare momento storico e individua le principali modalità attuate dai censori per neutralizzare nei balli da loro esaminati qualsiasi elemento considerato non idoneo, nello sforzo di imporre una gestualità e un tipo di movimento "ordinato", scevro di connotazioni sgradite, disciplinando così l'arte della danza.
22,00

La danza d'autore. Vent'anni di danza contemporanea in Italia

La danza d'autore. Vent'anni di danza contemporanea in Italia

Ambra Senatore

Libro: Libro in brossura

editore: UTET Università

anno edizione: 2007

pagine: IX-225

Nell'ambito della creazione contemporanea i confini tra danza, teatro, performance di fatto non esistono; per il Novecento ha senso riferirsi ad una storia dello spettacolo dal vivo, più che a settoriali storie della danza, del teatro ecc. Pur con questa consapevolezza è una scelta quella di offrire un contributo di sistemazione storica delle esperienze artistiche italiane definite di danza contemporanea e che proprio tale definizione ha concorso a far rimanere relativamente poco note e poco considerate dalla storiografia. È ovvio che una materia viva come la danza può essere conosciuta soprattutto tramite la frequentazione diretta: la visione degli spettacoli dal vivo, l'incontro con autori e danzatori, la pratica stessa. D'altra parte, anche la riflessione su e lo studio di tale materia concorrono a svilupparne la conoscenza e a potenziarne la diffusione. "La danza d'autore" è un viaggio nell'affascinante mondo della danza contemporanea: un viaggio fatto di corpi e di punti di vista sull'esistenza, alla scoperta di questa forma artistica.
11,00

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