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ABE: Cronache Regno di Napoli fra 1400 e 1500

Il fratellastro della vera regina. Ladislao rinchiude Giovanna II, Re di Neapolis a Gaeta dal 1390

Il fratellastro della vera regina. Ladislao rinchiude Giovanna II, Re di Neapolis a Gaeta dal 1390

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 96

Nessun re di Napoli si era spinto fino a tanto. Ma lui, Ladislao, figlio di Carlo III della Pace, imprigionata la sorellastra che la madre aveva avuto con Carlo Il Piccolo, riconquistó quasi tutta l'Italia per consegnarla al Papa in cambio del titolo, giungendo oltre Perugia. Ma fu l'amore a tradire il Re di Neapolis Gaeta, il Re di Neapulia Napoli, il Re di Roma. Ladislao, le amicizie particolari, gli amori sfrenati, le stranezze di un regnante. Di questo parliamo negli ultimi due volumi sul figlio di Carlo III ucciso dal veleno. Fu Giovanna II, Regina nella Reggia di Accola, a farlo stroncare da un bicchiere di vino servitogli da Sforza?
25,00

Del Balzo «re di Teate» nel 1374. Così nacque lo scisma del Papa di Napoli

Del Balzo «re di Teate» nel 1374. Così nacque lo scisma del Papa di Napoli

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2020

pagine: 120

I del Balzo avevano strappato Matera ai Sanseverino annettendola al neonato Principato di Taranto del Principe Giacomo, che si intendeva far ricadere nell'antiregno isolano della Regina Maria di Trinacria e non in quello fatto nascere da Giovanna I a Napoli, con il Castello Nuovo a Piazza del Gesù e la metropolia primaziale in s. Chiara, rifondata dopo il terremoto del 1348. Seguì la ribellione dei del Balzo diretta a costruire il Regno di Trinacria, tentando forse di annettervi un pezzo delle Calabrie con l'occupazione di Taranto, o addirittura un regno autonomo, ripartendo dall'antico Principato tricaricense di Teano Apula confuda con Teano dei Sdidicini...
30,00

Caserta vicaria del Regno d'Italia del 1094. Si chiamò «Ad Novas» la capitale normanna del Gran Ducato di Sicilia

Caserta vicaria del Regno d'Italia del 1094. Si chiamò «Ad Novas» la capitale normanna del Gran Ducato di Sicilia

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2020

pagine: 120

Ruggiero I tolse la vicaria di Capua ai Romani, nel 1094, e l'Imperatore tolse Roma al Papa, protetto dai Cassinesi, che ripescarono il Regno d'Italia di Pavia e fondarono la vicaria del Padus, a Nova S.Maria dei Beneventani di s.Benedetto, nel 1096. Tutto cominciò con un incontro fra Urbano II e Ruggiero Loritello nell'aprile del 1088, quando ricevette visita, a Traina. Bisognava decidere sull'ordinamento ecclesiastico relativo ai riti delle sue chiese greche e latine, chiedendogli di abbracciare la causa di Matilde di Toscana per la liberazione del Nord delle truppe tedesche riappacificando anche tutto il Comitato di Sicilia. A lui si deve anche il riavvicinamento con l'Imperatore bizantino, cominciato nel 1088, avendo come obiettivo l'unione delle chiese di rito diverso, esortando gli stessi cristiani a difendere la chiesa orientale, il che significò guerra dichiarata all'Imperatore francofono. Il Concilio di Melfi del 1089 annunciò la sospendere ogni contrasto, procedendo ad una riorganizzazione dei feudi e progettando un reclutamento di massa di militari. Fu quindi redatto uno statuto scritto dai comiti di tutto il viceregno imperiale dei Franchi, Re di Roma, con sede a Castelcapuana che anticipava un giuramento solenne che ricordasse la Santa Trevia da tenersi nel 1090.
30,00

Regina Heapula, Canosa di Eca presa dai Guelfi nel 1093. Ducato di Barletta, Principato di San Leucio

Regina Heapula, Canosa di Eca presa dai Guelfi nel 1093. Ducato di Barletta, Principato di San Leucio

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2020

pagine: 120

Una serie di comitati militari capuani e caetani, organizzati dai normanni di Neapolis Gaeta, cioè i dell'Aquila di patria siracusana, dopo aver detronizzato Capua, vicecapitale del Regno di Roma e fondato Ad Novas a Casertavecchia, si avviarono così in Puglia per togliere i territori agli eredi del Guiscardo. Ebbero l'obiettivo di annientare Borsa, sedendo lo Zio Ruggiero I a Bari, come antiduca di Puglia, benché fosse difeso e spalleggiato da Salernitani e greci. Li guidava il Gran Duca Ruggiero Loritello dei dell'Aquila di Gaeta, di antica stirpe dei Blosseville della Normandia. Occorreva fondare chiese di rito latino nel territorio dei greci e assorbirne le rendite per neutralizzare i nemici comuni. Il Comitato casertano dei militari tricaricensi partì dalla Cittadella dove si insediatono a loro volta i dell'Aquila di Ruggiero I di Gaeta, che fu Loritello, per occupare le Terre di San Giovanni Rotondo, cioè subito a Borsa la terremotata Benevento, lasciandolo senza Urbe antica delle Terre Beneventane, e sottrarle al Ducato Apulia del figlio Guiscardo, per annetterle al nuovo Ducato di Bari guidato dallo Zio Ruggiero I, a sua volta fratello del fu Re di Rama. I Lorotelli normanni di Gaeta, intanto, crearono da zero la cittadella capofila della nuova regione pugliese, la nuova città del Capo rispetto alla Napolis di provenienza, che avrebbe sottomesso la distrutta Equa-Eca-Troia del Golfo della Magna Grecia dove si trovavano.
30,00

Le Vicarie Vaticane del 1379. Aversa, Nocera, Ariano, Lecce: le quattro parti del regno di Napoli senza più regina

Le Vicarie Vaticane del 1379. Aversa, Nocera, Ariano, Lecce: le quattro parti del regno di Napoli senza più regina

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2019

pagine: 160

IL REAME SI SPACCA in 4: LE vicarie papali - Copertino è Giustiziere avignonese delle Calabrie - La Vicaria di Lecce: prima del Principato di Taranto - La Vicaria di Stabia: ante Principato di Salerno - Principato di Benevento dalle Vicarie di Tocco e Lesina - La Pace di Avignone e l'isola di Sicilia ai Catalani - Regno di Sicilia Ultra (Napoli) e Citra Italia (Bari) - L'ex Regno in 4 parti a 4 Viceré della Curia Vaticana - Carlo III figlio a Luigi Durazzo Viceré di Salerno 2. l'eredita' dei del balzo di andria - Raimondo I Del Balzo, Camerario e Zio di Francesco - La morte di Raimondo I dei Del Balzo d'Andria - L'eredità non restituita: Giacomo usurpa Taranto - Dux dei Brienne e Bretoni liberano Lecce e Taranto - L'antiregno Citra ha sede a M. Scaglioso di Tricarico - E' Luigi dei Brienne di Copertino che libera Lecce - Del Balzo accetta il riscatto dalla Regina e si allontana 3. raimondELLO a dux contro i tarantini - Giacomo Imperatore erede senza Principato - Raimondo II a nuovo gonfaloniere dal 1376 - Carlo III e Margherita S.Severino dall'Imperatrice - La Regina si risposa con Ottone di Brunswick - Giovanna eleva Clemente ad antipapa: lo scisma - Ascoli al Savoia e Gaeta a Clemente, Ancona a Urbano - La Regina spodesta i Del Balzo e scatena la guerra - Raimondo II Orsini generale della Regina 4. carlo re a roma, giovanna adotta luigi II - Raimondello Orsini il Principe fatto Dux Venosa - S.Severino scippa Matera ai Del Balzo per la Regina - Carlo della Pace, di Zara, su Firenze, Arezzo e Verona - Margherita e figlio Ladislao a Roma per Carlo Re - Il provenzale Luigi ufficializzato erede da Giovanna - Carlo III occupa la Reggia: Giovanna si arrende - Giovanna salvata dai Provenzali fugge a Muro 5. il trono ai durazzo, senza taranto - Dieci Sanseverino scelgono Luigi che cala su Napoli - Carlo perde il Principe di Taranto: Luigi su Ischia - Raimondello assedia i Del Balzo passati con Carlo III - Caserta respinge i Durazzo, Urbano sbarca a Napoli - Giovanna fugge a Bari con Luigi di Lussemburgo - Raimondello a Barletta tampina Luigi su Ariano - Corona per Carlo III e Margherita Sanseverino 6. giovanna muore, luigi I re di sicilia a bari - L'ex sovrana è uccisa, Re Luigi e l'antipapa pronti - Il Parlamento di settembre: caserme in ogni città - Carlo erede d'Ungheria, Luigi II di Sicilia dal 1381 - Fu Luigi I il Re di Sicilia Citra a Bari (1383-93) - Muore Amedeo di Savoia, Vicario di Luigi I 7. LUIGI II DI TARANTO RE DI PUGLIA A TRICARICO - Un Luigi II Re di Tricarico a Taranto per 10 anni - Re Carlo dà Capua a Batillo e Arezzo ad Alberigo - Lo stendardo del Papa per la crociata contro Luigi - L'erede di Luigi I amerà Lucia e Valentina Visconti - Chi è il Re Luigi a Civitate Tarenti de Tricarici? - Muoiono Re e Pietro di Lussemburgo a Bisceglie - Urbano a Nocera sceglie Raimondello contro Carlo - Carlo III è Re d'Ungheria il 31 dicembre 1385 - Re Luigi II e Giovanna II fratellastri di Carlo III
30,00

La duchesca e il testamento di Alfonso II

La duchesca e il testamento di Alfonso II

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2017

pagine: 144

Elementi biografici sulla duchessa Ippolita Sforza, su Giovanna d'Aragona e sui re di Napoli.
30,00

La conquista di Carlo VIII del 1495. L'Aquila, Napoli, Capua, Ischia, Salerno

La conquista di Carlo VIII del 1495. L'Aquila, Napoli, Capua, Ischia, Salerno

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2017

pagine: 96

L'entrata di Carlo VIII in Capua e Aversa. L'ingresso a Napoli del 20 febbraio. Sosta a Poggioreale, poi a Castelcapuano. Fuoco amico sulla città dai castelli aragonesi. Ucciso il prigioniero fratello del Gran Turco. Carlo s'accorda col Papa e gli regala Benevento. Presa Castelnuovo, Spagnoli in Sicilia: accordo?. Ai Francesi piacevano le donne napoletane. Il Principe Federico tratta col nemico. Il Re è perso: tradito dal castellano di Ischia. Il nemico lascia beni a Juana che parte per Messina. L'ultima a cadere fu Gaeta. Carlo è ormai padrone e ordina le giostre. Carlo VIII prende e lascia Napoli. Federico festeggia in Puglia, ma Carlo è sul trono. L'incoronazione a Re di Napoli. Il giuramento dei baroni e le tasse. Carlo va via e non paga gli alleati. Il Viceregno francese.
30,00

La congiura dei baroni del 1485. Salerno, Lecce, Ariano, Matera
30,00

L'invasione ungherese del 1348. Napoli, Benevento, Aversa, Foggia, Reggio

L'invasione ungherese del 1348. Napoli, Benevento, Aversa, Foggia, Reggio

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Copertina morbida

editore: ABE

anno edizione: 2016

pagine: 128

30,00

Amanti e bastardi di re Ferrante il Vecchio. Da Diana di Sorrento alla duchessa di Amalfi (con ampia appendice sulla moglie Giovanna) 1465-1485

Amanti e bastardi di re Ferrante il Vecchio. Da Diana di Sorrento alla duchessa di Amalfi (con ampia appendice sulla moglie Giovanna) 1465-1485

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2014

pagine: 80

Forse fu più potente del padre Alfonso d'Aragona, di certo ne seguì le orme, il pensiero. Da lui apprese l'arte della guerra e l'arte dell'amore. Le amanti furono tante e alcune divennero concubine. Re Ferrante il Pidocchio fu un giovane dalle mille energie e amò Diana Guardato lasciando Sorrento sottosopra. Da lei ebbe Ilaria, Giovanna e Maria e tutte lasciarono un fantasma: chi aleggia a Vico e chi fra Atrani e Amalfi, quasi a tandem con gli spiriti della Vicaria di Stabia. Poi il Re divenne Ferrante il Vecchio e il posto di Diana fu occupato da Giovanna Caracciolo e Donna Eularia. Altri figli, il nepotismo e storie pittoresche legate ad Enrico e al figlio cardinale avvelenati coi funghi. Altri fantasmi, altre storie. Poi il matrimonio con Giovanna III d'Aragona.
14,90

Re Ladislao di Salerno da Partenope a Lecce. Il trono di Castel del Vove nel regno di Heapula

Re Ladislao di Salerno da Partenope a Lecce. Il trono di Castel del Vove nel regno di Heapula

Arturo Bascetta, Sabato Cutrera

Libro: Copertina morbida

editore: ABE

anno edizione: 2014

pagine: 112

Re Ladislao considerava Taranto un'eredità di famiglia. Lui, che fu un amante della bellezza, delle donne e poi... chissà, fu l'unico principe di Salerno a nascere già re, dal grembo della madre Margherita Sanseverino sposa di Carlo III Durazzo. Ma Ladislao fu più di un sovrano, perché la sua conquista giunse oltre Perugia e dovette guadagnarsi paese per paese il titolo del regno che egli stesso rifondò a Partenope: Heapoli. Poi cominciò le annessioni più difficili, ma fu magnanimo, anzi fu il primo re eletto dalla corte dei Magni detto Il Magnanimo, sul trono dell'Acquola de' Amalfi che non ebbe necessità di essere riconosciuto da nessun papa o antipapa. Finì avvelenato a pochi giorni dalla morte della madre, colpita dalla peste di Acquamela, a Baronissi, e sepolta nel Duomo di Salerno.
14,90

Niccolò Gaetani dux del Lazio antico. L'assassinio di re Andrea e la rivolta di città dell'Aquila

Niccolò Gaetani dux del Lazio antico. L'assassinio di re Andrea e la rivolta di città dell'Aquila

Arturo Bascetta

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2013

pagine: 96

Crudele, spietato, a tratti falso, ora bugiardo, ma sicuramente un vero condottiero di ventura, forse il primo cavaliere italiano del secolo in cui terminarono le vere rivolte e si diede inizio ai grandi stati europei. Niccolò Gaetani, alias Nicola Caetani, non ebbe pietà per nessuno. Partì da Fondi e si arroccò ad Itri, prese Gaeta ed insediò un antipapa a Suessa. Non contento sfidò i Genovesi a Terracina dando battaglia a qualsiasi invasori, finendo con l'annientare l'esercito napoletano sul Garigliano. Niccolò fu il nemico principale della Regina di Napoli. Riuscì a smembrare un intero Regno e a sfidare il Papa, finendo ora prigioniero, ora graziato per le sue promesse da marinaio di fare pace con tutti. Ma, tornato ad Itri, divenne piu' spietato di prima, tagliando orecchi ed accecando gli occhi a chi non era dalla sua parte, né mancò di amputare dita e gambe, cavare denti e stirare membra ad amici e nemici, ma fu un grande, il piu' potente dei condottieri di ventura della prima metà del Trecento. Così, mentre il Conte Niccolò Gaetano, partito dal suo Castello di Fondi, occupò il Lazio Antico, Terracina, Gaeta, Itri e Formia, Sessa.
16,00

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