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Aracne (Genzano di Roma): Oggetti e soggetti. Testi

Berlin ist, wenn man trotzdem lacht! Satira e politica nella Berlino del secondo dopoguerra. Il Kabarett della Distel e degli Stachelschweine

Berlin ist, wenn man trotzdem lacht! Satira e politica nella Berlino del secondo dopoguerra. Il Kabarett della Distel e degli Stachelschweine

Tiziana Urbano

Libro: Copertina morbida

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2022

pagine: 344

Si rideva a Berlino durante la guerra fredda? Si rideva "lo stesso" - cantavano in quegli anni i cabarettisti della Distel. E non solo "sotto i baffi": si faceva proprio satira politica, in pieno dopoguerra. Ma come si articolava il discorso della satira nella città divisa? Come andava in scena la guerra fredda sui palcoscenici di Kabarett? In che modo questa forma di spettacolo racconta e riflette tutt'oggi le dinamiche di quegli anni? Il volume ripercorre, con un approccio storico-culturale al fenomeno del Kabarett satirico-politico tedesco, eventi e mitologemi della guerra fredda con l'ottica della microstoria. Lo fa attingendo a materiale d'archivio inedito, organizzando testi, documentazione di stampa, materiale fotografico e multimediale, intrecciando così testi e messe in scena, in quel gioco sfuggente e fecondo della performance. Guidandoci tra gli spettacoli di due Kabarett storici nati a Berlino in quegli anni, la Distel a Berlino Est e gli Stachelschweine a Berlino Ovest, l'autrice si insinua negli interstizi scomodi della satira politica, per esplorarne la carica deflagrante e rintracciarne al contempo i limiti.
20,00

Avicenna in Dante. Contagi e contaminazioni tra Oriente e Occidente

Avicenna in Dante. Contagi e contaminazioni tra Oriente e Occidente

Sebastiano Italia

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2021

pagine: 244

L'autore studia l'influsso del pensiero filosofico di Avicenna, di matrice neoplatonica, nell'opera di Dante. Per quanto concerne la dottrina delle idee, il pensiero cristiano mantenne da un lato la distinzione tra mondo intellegibile e mondo sensibile quale immagine riflessa del primo, dall'altro l'identificazione dei gradi del processo di astrazione logica con i gradi dell'essere. L'esito di questo lavoro è sintetizzabile in tre punti fondamentali: a) tema del viaggio nell'oltretomba come viaggio esistenziale dell'anima; b) tema del rapporto anima-corpo in relazione a Dio; c) assetto dei cieli e gerarchie angeliche - "metafisica della luce" e angelologia. Prefazione di Bruno Pinchard.
12,00

Leopardi e la scuola, Leopardi nella scuola. Dal diario di un insegnante

Leopardi e la scuola, Leopardi nella scuola. Dal diario di un insegnante

Franco Bulega

Libro: Copertina morbida

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2021

pagine: 264

La "grande narrazione" su Leopardi ha stancato, ha scocciato, la lasciamo volentieri agli interpreti très à la page del garbato cicaleccio della chiacchiera globale con tanto di applaudente corteggio di followers. Da un modesto insegnante di liceo il racconto - qualche appunto, in realtà - di una battaglia silenziosa, quotidiana contro l'orrore della banalità e del garbo con cui si è reso - e si rende - strumento magico, elegante di vincente accettabilità dell'inaccettabile quello che invece è il più iconoclasta pensiero della nostra cultura.
15,00

Il soldato albanese per l'Impero ottomano del 1420

Il soldato albanese per l'Impero ottomano del 1420

Francesco Paolo Santori

Libro: Copertina morbida

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2021

pagine: 288

Il soldato albanese di F. P. Santori, è un romanzo scritto come parafrasi di una ballata che fa parte della letteratura orale arbëresh tramandatasi per secoli nelle recitazioni al focolare, nei canti degli aedi nelle fiere o nelle valli che rallegravano le ricorrenze nelle festività religiose o nelle cerimonie familiari, come battesimi e matrimoni. In queste composizioni scritte in versi e adornate con il canto corale erano ricordati gli avvenimenti più rimarchevoli della cronaca locale o rievocano le lunghe lotte contro gli invasori turchi e le vicissitudini dell'esodo cui erano stati costretti dopo l'occupazione ottomana dei propri territori. È lo stesso autore a dichiarare esplicitamente il suo intento nel ricostruire gli eventi che formano l'oggetto della ballata ricostruendo l'episodio ivi ricordato. lo spazio geografico-temporale è sospeso tra la terra ospitante e una dimensione onirica di un mondo lontano ancora presente nella memoria collettiva dopo i circa tre secoli passati da quel tragico momento. Scrive lo stesso Santori alla fine del romanzo: «Io qui la registro per comodo maggiore dei curiosi, e per maggiore chiarezza degli antecedenti, e per uso di qualche antiquario, e per utilità soprattutto degli albanesi. Eccola dunque scritta in linguaggio indigeno, e tale quale essa va per le bocche di tutti i popoli albanesi; non che tradotta di parola, a parola; senza neppur curare qualche sgrammaticatura, per conservare la fedeltà della traduzione».
16,00

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