BFS Edizioni: Biblioteca di storia dell'anarchismo
Da Fabriano a Montevideo. Luigi Fabbri: vita e idee di un intellettuale anarchico e antifascista
Libro: Libro in brossura
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 263
Luigi Fabbri (Fabriano 1877-Montevideo 1935) è stato il più fedele collaboratore di Errico Malatesta ed è in questa unica veste che tanto il movimento anarchico, quanto la storiografia di settore, lo hanno per lungo tempo descritto. Esistono, tuttavia, almeno altri tre aspetti di Fabbri che meritano la massima attenzione: l'impegno profuso per rimodellare gli assunti teorici dell'anarchismo, aggiornandoli alla luce dei vertiginosi cambiamenti imposti dal XX secolo; l'incessante disponibilità al dialogo con tutte le componenti della sinistra italiana ed estera; il sacrificio del militante antifascista, che rifiutò di sottomettersi al regime e per questa ragione si vide costretto a un esilio dal quale non fece ritorno. Questo volume contribuisce a restituire l'immagine completa, e perciò più veritiera, di un personaggio di grande rilievo nel movimento operaio italiano del primo Novecento.
Il naso rotto di Paolo Veronese. Anarchismo e conflittualità sociale a Verona (1867-1928)
Andrea Dilemmi
Libro: Libro in brossura
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 288
Luigi Fabbri un libertario contro il bolscevismo e il fascismo
Santi Fedele
Libro: Copertina morbida
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 89
Luigi Fabbri (Fabriano 1877 - Montevideo 1935) è l'esponente anarchico da cui vengono elaborate tra le due guerre le più stimolanti analisi interpretative di fenomeni della portata del bolscevismo e del fascismo. Nel bolscevismo Fabbri intuisce i segnali premonitori di quelle tendenze degenerative in senso autoritario e burocratico delle quali altri avrebbero tardato anni ad acquisire consapevolezza; il fascismo viene percepito non solo come strumento della controrivoluzione borghese a fronte dell'avanzata del movimento operaio organizzato, ma anche nella sua originale connotazione totalitaria e nel significato del prodotto di una generale crisi spirituale della società europea generata dall'immane sconquasso della Prima guerra mondiale.
Lettere d'amore e d'amicizia. La corrispondenza di Leda Rafanelli, Carlo Molaschi e Maria Rossi per una lettura dell'anarchismo milanese (1913-1919)
Mattia Granata
Libro
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2002
pagine: 110
L'anarcosindacalismo. Scritti scelti
Arthur Lehning
Libro
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 1994
pagine: 96
Un eretico in paradiso. Ottorino Manni. Anticlericalismo e anarchismo nella Senigallia del primo Novecento
Roberto Giulianelli
Libro
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2007
Pinelli. La diciassettesima vittima
Libro: Copertina morbida
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 79
Giuseppe Pinelli muore, nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, volando dalla finestra dell'ufficio del commissario Luigi Calabresi, situato al 4° piano della Questura di Milano. E uno tra i numerosi fermati, nel pomeriggio del 12, a seguito dell'attentato di piazza Fontana. Immediatamente le autorità indicano negli "estremisti di sinistra", e tra questi gli anarchici, i "sicuri" esecutori della strage, mentre i veri colpevoli vengono ben nascosti dalle manipolazioni e deviazioni messe da subito in atto. Non a caso i movimenti di sinistra, con i libertari in testa e con l'aiuto di un piccolo nucleo di giornalisti democratici, lanciano ben presto una campagna di controinformazione che battezza quella di piazza Fontana come "strage di stato". La magistratura, dopo anni di vane ricerche, con un artefizio giuridico sentenzia che la caduta è stata causata da un "malore attivo". Da allora sulla vicenda cala il silenzio fino al momento del processo Sofri-Calabresi, ma mai si cercherà di fare chiarezza sulle responsabilità politiche e materiali della morte del ferroviere anarchico.

