Cantagalli: 50º Concilio
Perfectae caritatis. 50 anni dopo
Georges Cottier
Libro: Libro in brossura
editore: Cantagalli
anno edizione: 2016
pagine: 88
Il secondo dei testi della collana 50° Concilio è quello del cardinale George Cottier che commenta il Decreto sul rinnovamento della Vita religiosa Perfectae Caritatis. Con lucida analisi del testo il Card. Cottier, delinea le intenzioni dei Padri Conciliari, le grandi visioni teologiche che il Decreto dischiude e le conseguenti possibilità per la missione. Con coraggio, poi, indica quegli aspetti nei quali, in modo particolarmente evidente, la ricezione del Decreto è stata fraintesa o disattesa. Una rilettura capace di andare alle fonti teologiche e magisteriali, profondamente salutare sia per i protagonisti della prima ricezione conciliare.
Presbyterorum ordinis 50 anni dopo
Mauro Piacenza
Libro: Copertina morbida
editore: Cantagalli
anno edizione: 2013
pagine: 216
L'Anno della fede, indetto da Benedetto XVI nel cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, vede l'impegno di vari membri del Collegio Cardinalizio nel "rileggere e commentare" i testi di quella Assise, quale bussola per orientare la Chiesa nell'opera di nuova evangelizzazione. Il presente volume, che inaugura la Collana "50º Concilio", commenta il Decreto Presbyterorum ordinis, sulla vita ed il ministero dei presbiteri. Con lucida analisi il Cardinale Mauro Piacenza, delinea le intenzioni dei Padri conciliari, le grandi visioni teologiche che il Decreto dischiude e le conseguenti possibilità per la missione. Con coraggio, poi, indica quegli aspetti nei quali, in modo particolarmente evidente, la ricezione del Decreto è stata fraintesa o disattesa. Una rilettura capace di andare alle fonti teologiche e magisteriali, profondamente salutare sia per i protagonisti del primo periodo post-conciliare, sia per coloro che, oggi, vogliono vivere come figli autentici del Concilio Vaticano II.
Le strutture del divino
M. V. Cerutti
Libro
editore: Cantagalli
anno edizione: 2025
I politeismi del mondo Mediterraneo antico vengono assoggettati in età tardoantica ad una reinterpretazione da parte di élites colte pagane che elaborano delle strutture teologiche caratterizzate dalla tendenza alla unità e unicità del divino. Nelle diverse fasi che scandiscono l'arco storico compreso tra il II e il IV sec.d.C., nel quale si consumò il passaggio dall'Impero Pagano a quello Cristiano, dette strutture teologiche – nella letteratura scientifica volentieri identificate con la categoria impropriamente denominata 'monoteismo pagano' – assolvono alle diverse esigenze poste dal confronto e scontro con il Cristianesimo della grande Chiesa e con il suo monoteismo dal volto trinitario. Così, le teologie pagane che strutturano il Divino secondo una scala gerarchica a partire da un Dio sommo e unico al suo livello, abissalmente trascendente e dal quale dipendono i tanti Dei (e Demoni) delle tradizioni religiose ancestrali, mentre intendono fornire una legittimazione speculativamente raffinata alla pluralità divina mai rinnegata, oggetto di culto di individui e comunità, vengono ad avere una pervasività e una forza capaci di ispirare le eresie subordinazioniste manifestatesi entro il Cristianesimo stesso oltre che le teologie gnostiche e il loro tipico dualismo. Dal canto loro, le teologie degli 'ultimi pagani', impegnati nella trincea della resistenza al Cristianesimo, ricorrono al modello di un divino unitario, ossia di un uno sostrato dei tanti o composto dai tanti, a scopo inclusivo, vale a dire nel tentativo di includere la via cristiana entro la pluralità delle vie religiose, diverse ma sostanzialmente indifferenti quando non insufficienti se percorse singolarmente, a un uno descritto con lessico vago e rarefatto. Una prospettiva, questa, di particolare attualità. E comunque, anche a questa 'tentazione' inclusiva, come a quelle subordinazionista e dualista di cui era sopra parola, Padri della Chiesa e autori ecclesiastici risposero con l'elaborazione di contenuti dottrinali e lessici distintivi e perspicui. Uno sguardo comparativo – volto a cogliere affinità e differenze – viene infine rivolto dal volume a teologie asiatiche che, sulla base di una profonda reinterpretazione dell'antico politeismo vedico, hanno elaborano strutture del divino orientate in senso unitario e utilizzate – così dal neoinduismo moderno con il suo tipico 'inclusivismo', o attitudine a includere le religioni altre nel proprio orizzonte teologico quali vie preparatorie o gradini inferiori - per rispondere all'Occidente e, in particolare, al Cristianesimo e alle sue missioni in terra indiana.