Anterem
Anacronia. Blood
Allì Caracciolo
Libro: Libro in brossura
editore: Anterem
anno edizione: 2022
pagine: 40
"Anacronia", il primo testo presente in questo libro, è la prosa inedita vincitrice della trentacinquesima edizione del Premio Lorenzo Montano. É diviso in tre riflessioni: sul senso e l'ambiguità del tempo, sul senso e l'ambiguità del riflettere. Tra una e l'altra riflessione, il vuoto. Lo spazio del testo poetico. Quello non scritto. O scritto con inchiostro simpatico. Leggerlo perché il silenzio è la grande eloquenza. "Anà-Chrònos", una difformità tra il tempo e il vivere. Piuttosto tra il vivere e l'esistere. Tra la presunta successione dei giorni, rassicurante di un esatto ordine, e il procedimento del caos che segna l'incalcolabile precipizio degli istanti. Un errore di sistema. La seconda opera del volume, "Blood", è una partitura irregolare che serra gli spazi, non lascia pause di ristoro, nega il conforto della narrazione, non descrivo né vuole, nega l'abbandono del pianto, l'accesso perfino, il naturale accesso, allo sconforto. La comprensione degli spazi è narrazione, l'assenza sul foglio di vie di fuga è narrazione, la variabile occorrenza di segni grafici, di punteggiatura, di spazi obbligati negati oppure dilatati è narrazione. É un racconto al di là. Di là da tutto.
Perché la poesia. L'esperienza poetica del pensiero
Flavio Ermini
Libro: Libro in brossura
editore: Anterem
anno edizione: 2022
pagine: 100
L'ora blu
Davide Racca
Libro: Libro in brossura
editore: Anterem
anno edizione: 2022
pagine: 46
Postfazione di Alessandro Baldacci.
Sequenze
Claudio Salvi
Libro: Libro in brossura
editore: Anterem
anno edizione: 2022
pagine: 60
La scrittura di Claudio Salvi si presenta in parole nella loro nuda sostanza, avviate verso un percorso che intreccia (con valore esclusivo) il rapporto tra lingua e cosa. Ma ciò che si evidenzia è molto di più: il pensiero che scrive conosce solo l’essenzialità del dire, la sua denotazione libera da ogni sintagma troppo articolato. La parola vuole essere solamente se stessa in quanto cosa. Ma questa apparente semplicità ha bisogno di una concettualità stringente, che affonda all’interno di una coesione che “afferra con le dita ogni non detto”. Perché al di fuori della lingua che si fa cosa resta solo un senso in-significante del “come se”. La voce dell’autore agisce grazie ad attrazioni minime dove lo sguardo parla, e ogni “configurazione... è una possibilità” di variazione del dato reale da sentire con gli occhi.

