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Astrolabio Ubaldini

Un dottore per i pensieri. Scegliere uno specialista per comprendere le difficoltà dei figli

Un dottore per i pensieri. Scegliere uno specialista per comprendere le difficoltà dei figli

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 208

La collana "Cento e un bambino" è rivolta a tutti i genitori ed è composta di volumi monotematici dedicati alle tappe che segnano la vita del bambino e dei genitori: dalla gravidanza fino all'adolescenza. Da una prospettiva psicoanalitica, gli autori, tra i maggiori esperti italiani e stranieri degli argomenti trattati e del lavoro con le famiglie, intendono offrire al genitore un nuovo punto di vista per osservare e comprendere il proprio rapporto con i figli, sostenerli nella crescita e affrontare le aree critiche del loro sviluppo. Il dodicesimo volume, che conclude la collana, affronta la questione della scelta di uno specialista a cui ricorrere in caso di necessità. A chi rivolgersi quando un figlio presenta difficoltà nello sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale? Che differenza c'è tra uno psicologo, uno psicoanalista, uno psicoterapeuta e un neuropsichiatra infantile? Gli autori intendono rispondere a queste domande, offrendo ai genitori un quadro esaustivo delle diverse modalità in cui la psicoanalisi, affiancando altre figure professionali specifiche come logopedista e terapista della neuropsicomotricità, può aiutare a comprendere e affrontare le problematiche legate allo sviluppo. In particolare, un'attenzione centrale viene rivolta dallo psicoanalista al corpo del bambino e dell'adolescente a e al ruolo centrale che esso riveste nel farsi portatore di sintomi e segnali legati alla crescita e alla maturazione. Autori: Christine Anzieu-Premmereur, Michela Bellinzani, Paolo Cruciani, Franco d'Alberton, Lorella Fabris, Ugo Sabatello, Dora Sullam.
14,00

La fantasia del mondo distrutto. Uno studio psicoanalitico su cultura e politica

La fantasia del mondo distrutto. Uno studio psicoanalitico su cultura e politica

David P. Levine, Matthew H. Bowker

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 208

Le fantasie esistono a due livelli di esperienza: il mondo interno, o privato, e lo spazio esterno, pubblico. Una fantasia pubblica è condivisa, ci tiene insieme agli altri e rivela il senso del nostro legame sociale, che a sua volta definisce il tipo di società in cui viviamo, o vorremmo vivere. In questo volume Levine e Bowker analizzano la fantasia del mondo distrutto e le tendenze culturali e politiche che si organizzano intorno all'idea che il mondo nel quale viviamo sia un posto pericoloso, dominato da odio e distruzione, nel quale il compito principale del soggetto sia sopravvivere e lottare contro forze ostili. L'approfondimento di questa fantasia pubblica ne rivela i significati nascosti e i risvolti nei riguardi del mondo interno, nonché delle difese fondate sul concetto di colpa, funzionale a garantire la possibilità di un'azione riparatrice del mondo distrutto. La convinzione di essere alla mercé di minacce esistenziali si esprime attraverso narrazioni, immagini e dialoghi investiti da desiderio e paura. In queste fantasie il passato, il presente e il futuro sono tempi di scontro della volontà, e i personaggi che compaiono nella fantasia privata, ma soprattutto in quella pubblica, incarnano le esperienze emotive interiorizzate come stati del sé. Tali fantasie, che tendono a formare narrazioni estreme e pervase di violenza, non inducono il soggetto che le produce ad agire quella stessa violenza, ma influiscono sul modo in cui l'individuo modella il mondo esterno. La fantasia pubblica quindi non è solo una fuga dalla realtà, è il segnale che nella vita privata di ciascuno si manifesta un elemento vitale di condivisione con l'altro. Attingendo a un vasto orizzonte psicoanalitico, che da Freud e dal suo concetto di uso della colpa come base della società passa per la perdita del kleiniano 'oggetto buono' e per il 'difetto fondamentale' di Balint, Levine e Bowker accompagnano il lettore in un viaggio nella fantasia del mondo distrutto e nei suoi risvolti sociali e politici, servendosi di esempi tratti dalla letteratura del Novecento, dalle serie televisive e da fatti di cronaca accaduti nel recente passato.
21,00

Un altro ascolto. Tempi di virus

Un altro ascolto. Tempi di virus

Gabriella Ripa di Meana

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 198

Una meditazione profonda sull'inaspettato e drammatico 'sintomo' che ha colpito l'intera società umana a partire dal marzo 2020: il coronavirus. Se il sintomo rappresenta in analisi la porta di accesso all'unicità del singolo individuo, un involucro da cui "stanare la particolarità del soggetto", estremamente illuminante diventa guardare al virus come al sintomo di tutta un'epoca. Ci si accorgerà allora forse che da tempo, da prima dell'esordio di questo virus, viviamo ciecamente e inconsapevolmente in una civiltà ammalata senza sapere di esserlo, in cui il soggetto non ascolta se stesso né tantomeno il prossimo, in cui la parola gira a vuoto e la sofferenza è ignorata se non addirittura censurata. Riconoscere il virus come sintomo di una malattia può allora diventare l'occasione preziosa per intraprendere una via di cura esistenziale, che solleciti la ricerca di senso e di valore nella vita del soggetto che soffre, dove il contatto con le oscurità e con le dissonanze può essere il viatico necessario per tollerare la disarmonia e il mistero intrinseco allo stare al mondo e nel mondo. Dopotutto ciascuno di noi, anche in tempi così massificati e standardizzati, può provare a essere la persona unica e composita che è: ma solo a patto di restare in una relazione vitale con il mistero di sé e dell'Altro. Si ritroverà dunque in queste pagine la proposta di risvegliare un ascolto, rivolto all'intima interiorità di ogni individuo e alla società nel suo insieme, intesa non come soggetto univoco, ma come insieme plurimo, vitale e controverso di tensioni morali, nonché di ombre provenienti dall'inconscio collettivo e da quello individuale.
18,00

Cosa, come, perché. Una risposta alle domande sul buddhismo la meditazione e la vita consapevole

Cosa, come, perché. Una risposta alle domande sul buddhismo la meditazione e la vita consapevole

Henepola Gunaratana

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 268

Nulla è più prezioso per un praticante che trovarsi in presenza di un grande maestro e rivolgergli in prima persona le domande più urgenti riguardo al proprio percorso spirituale. Non meno prezioso, per chi non ha avuto quel privilegio, è poter accedere alle risposte che il maestro ha dato ad altri studenti di meditazione. Quanto sforzo è necessario per meditare? Come gestire il dolore e la gioia durante la meditazione? Quale rapporto intercorre tra distacco e compassione? Chi sono gli amici spirituali? Quali sono i pericoli dell’attaccamento? Che rapporto c’è tra buddhismo e psicologia occidentale? Come gestire la paura e la rabbia? Come affrontare la morte e la perdita di chi si ama? È qui condensato mezzo secolo di risposte che Bhante Henepola Gunaratana ha dato nel corso di ritiri e interviste, dal vivo o per e-mail. Il lettore vi troverà tutto l’umorismo, l’onestà e l’erudizione di Bhante G., noto tanto per la chiarezza delle istruzioni e dei consigli sulla meditazione, quanto per la conoscenza approfondita dei testi del canone pāli, che cita a memoria nella lingua originale. Grazie a una funzionale organizzazione per temi, chi si è appena accostato alla meditazione di visione profonda (vipassanā) troverà in questo testo una guida accessibile, mentre i meditanti più esperti potranno avvalersi di un valido sostegno nella pratica. Viene in queste pagine restituita tutta la spontaneità e l’immediatezza dello stile di Gunaratana, che si muove con leggerezza all’interno di una moltitudine di argomenti: dai principali insegnamenti del Buddha sulla meditazione e la pratica spirituale, allo stato attuale del buddhismo in Occidente, con numerosi riferimenti a esperienze e difficoltà personali: l’approdo negli Stati Uniti, i tentativi di estendere alle donne l’ordinazione monastica, l’impresa di fondare un monastero della foresta sui colli del West Virginia e persino l’origine del soprannome ‘Bhante G.’.
25,00

Psichiatria enattiva. La mente, il corpo e il mondo

Psichiatria enattiva. La mente, il corpo e il mondo

Sanneke De Haan

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 302

Una gran parte del problema dell'integrazione in psichiatria (non ancora efficacemente risolto) ha a che fare con la difficoltà di mettere in relazione due dimensioni strettamente collegate nella valutazione dei disturbi psichiatrici, quella fisiologica e quella esperienziale: il corpo e la mente. Di fatto, esiste un dualismo ancora profondamente radicato nel modo di concepire tanto le cause quanto il trattamento dei disturbi, che neanche i modelli integrativi hanno del tutto risolto. Dalla filosofia della psichiatria emerge oggi una prospettiva estremamente innovativa e feconda, che prende spunto dall'orientamento enattivo alla conoscenza proprio delle scienze cognitive, elaborato negli anni novanta del secolo scorso da Varela, Thompson e Rosch. Da tale orientamento la psichiatria enattiva mutua una concezione incarnata della cognizione, che offre una valida alternativa all'antica opposizione mente-corpo: la cognizione (definita in termini di sense-making, 'costruzione di significato') è il risultato dell'intima interconnessione tra processi fisiologici ed esperienziali, laddove la dimensione esperienziale comprende necessariamente anche la relazione con l'ambiente. Non si può cioè comprendere la cognizione separatamente dall'essere corporeo che si trova nel processo della conoscenza, né dall'ambiente verso cui tale conoscenza è diretta. La tesi dell'autrice è che i disturbi psichiatrici possano appunto essere letti come il frutto di alterazioni strutturali della capacità di 'costruire significato' in relazione al proprio mondo. Tali alterazioni possono derivare da una molteplicità di fattori: esperienze traumatiche, sistemi neurotrasmettitoriali disfunzionali, preoccupazioni esistenziali ed economiche, emarginazione sociale o dotazione genetica sfortunata. Il modo in cui tali fattori interagiscono varia non solo da una diagnosi all'altra, ma anche tra individui con la stessa diagnosi. La prospettiva enattiva sulla mente e sulla sua relazione con il corpo e con il mondo può allora fornire una nuova comprensione e una nuova visione globale dei disturbi psichiatrici e delle molteplici causalità coinvolte nel loro trattamento.
27,00

Fame. Trattare i disturbi alimentari con la mentalizzazione

Fame. Trattare i disturbi alimentari con la mentalizzazione

Paul Robinson, Finn Skårderud, Bente Sommerfeldt

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 288

I disturbi del comportamento alimentare sono una delle patologie più complesse della moderna psichiatria. Le difficoltà derivano dalla sovrapposizione di fattori culturali, sociali, relazionali, biologici e genetici. Le terapie che li affrontano devono dunque rendere conto di questa complessità e riuscire a elaborare un trattamento personalizzato, capace di integrare le caratteristiche delle specifiche psicopatologie. Una delle prove maggiori per il terapeuta è riuscire ad affrontare questi disturbi senza attribuire ‘colpe’, e senza rifugiarsi in prospettive riduzionistiche. In questo senso il modello della mentalizzazione si rivela particolarmente utile ed efficace, perché prova a comprendere i sintomi dei disturbi alimentari come tentativi di risolvere difficoltà collegate alla (auto)regolazione sociale. Diversi studi hanno infatti evidenziato come in questi disturbi siano frequenti anomalie della cognizione sociale, difficoltà di autoregolazione, deficit nell’identificare e descrivere le proprie emozioni, oltre a una riduzione della capacità agente del sé. Creando un ponte tra la tradizione psicodinamica, quella cognitivo-comportamentale e quella sistemica e narrativa, l’orientamento basato sulla mentalizzazione aiuta il clinico a elaborare un protocollo di intervento che permetta di affrontare sul loro terreno i molteplici fattori alla base del disturbo alimentare, offrendo un trattamento centrato sulla persona e fondato sulla relazione terapeutica, per riuscire a stabilire un contatto anche con il paziente apparentemente più irraggiungibile. Prefazione di Peter Fonagy.
26,00

Elementi di psicoanalisi

Elementi di psicoanalisi

Wilfred R. Bion

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 128

Proseguendo nella linea di ricerca avviata con Apprendere dall'esperienza, in questo breve ma denso volume Bion si mette sulle tracce di quegli elementi che possano esprimere, in diverse combinazioni, quasi tutte le teorie essenziali al lavoro analitico. Tali elementi hanno delle caratteristiche specifiche: devono essere in grado di rappresentare una realizzazione che erano originariamente soliti descrivere, devono essere capaci di articolarsi con altri elementi simili e, una volta articolati, devono riuscire a formare un sistema scientifico deduttivo capace di rappresentare una realizzazione. Se "le teorie psicoanalitiche sono, a un tempo, troppo teoriche per essere accettate come osservazioni, in quanto sono una rappresentazione di un'osservazione, e troppo concrete per avere la flessibilità che permette a un'astrazione di incontrare una realizzazione", bisogna cercare una modalità di astrazione in grado di garantire che l'enunciato teorico mantenga il minimo possibile di particolarizzazione. Come l'ideogramma rappresenta una sola parola ma basta un numero relativamente piccolo di lettere per formare migliaia di parole, così gli elementi della psicoanalisi devono essere un numero relativamente piccolo per esprimere, attraverso variazioni combinatorie, quasi tutte le teorie essenziali. Bion non intende proporre una nuova teoria psicoanalitica, che voglia correggere, integrare o soppiantare quelle già esistenti; la sua intenzione è piuttosto quella di creare una struttura teoretica che consenta di cogliere i presupposti e le implicazioni delle teorie esistenti, allo scopo di facilitare la comunicazione tra gli psicoanalisti.
14,00

Meditare con Sri Nisargadatta. I discorsi originali in marathi

Meditare con Sri Nisargadatta. I discorsi originali in marathi

Jayashri Gaitonde

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 256

In un’epoca in cui non esisteva la possibilità di registrare i discorsi di Nisargadatta, un ruolo di fondamentale importanza ebbero le persone che si occuparono di trascrivere le parole del Maharaj. Per circa vent’anni Nisargadatta parlò quasi tutti i giorni ai suoi discepoli presso la sua casa, divenuta il suo ashram, e Jayashri Gaitonde, assieme al marito Mohan, non mancò mai a un incontro. Colpita profondamente dalla forza penetrante di quelle parole, iniziò ad annotarle, portando avanti per anni un instancabile lavoro di trascrizione. Dopo la morte del maestro, riportò quegli appunti su un quaderno e si rese conto di aver raccolto un materiale di inestimabile valore. Il ruolo di discepoli come Mohan e Jayashri Gaitonde fu determinante anche per la diffusione dell’insegnamento Advaita Vedanta di Nisargadatta al di fuori dell’India. Inizialmente, poiché Nisargadatta parlava esclusivamente in marathi, ad assistere erano solo visitatori indiani. Fu il Maharaj stesso a chiedere a Jayashri e Mohan Gaitonde di tradurre le sue parole in inglese, in simultanea, non appena cominciarono a giungere all’ashram discepoli stranieri. L’ignoranza, spiegava il Maharaj, dipende dall’accettazione passiva di una conoscenza errata: con le sue parole cercava di eliminare quell’ostacolo in modo che la verità potesse riemergere. Bisognava solo ascoltare nel modo giusto: non c’era bisogno d’altro, nemmeno di pratiche o rituali. L’unica cosa che voleva dai suoi ascoltatori era che si liberassero totalmente dell’ignoranza, e offriva loro tutta la sua conoscenza, senza riserve. Secondo Jayashri Gaitonde, il beneficio che si può trarre ancora oggi dalla lettura delle parole di Nisargadatta dipende solo dalla propria fede e concentrazione: esse hanno una forza tale da poter trasformare chi le legge.
23,00

Il loto bianco. Una spiegazione della «Preghiera in sette versi» a Guru Padmasambhava

Il loto bianco. Una spiegazione della «Preghiera in sette versi» a Guru Padmasambhava

Jamgön Mipham

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 156

Jamgön Mipham commenta in questo testo la famosa “Preghiera in sette versi a guru Padmasambhava”, potente espressione devozionale della tradizione dzogchen, cogliendone i significati più profondi. La figura di Padmasambhava, il ‘Prezioso Guru’, è di importanza fondamentale per la diffusione del buddhismo in Tibet nell’VIII secolo. Venerato nella scuola Nyingmapa come secondo Buddha, ha espresso molti dei suoi insegnamenti sotto forma di tesori nascosti (terma). Tra le preghiere a lui rivolte la più importante è di certo la “Preghiera in sette versi”: non solo perché è una potente invocazione, ma perché ogni sua parola è pervasa da un significato nascosto. Mipham Rinpoche mostra come questa preziosa invocazione contenga tutto il Mantra segreto in forma concentrata. Il suo commento si snoda su un triplice piano: viene dapprima analizzato il significato esteriore, o letterale, poi quello interiore e infine viene disvelato quello segreto, o esoterico. L’invocazione guida a una dimensione di verticalità e ascesi, in cui la mente contempla aspetti sottili della realtà che a poco a poco si offrono al discepolo che sia pronto a entrare nella visione. È probabile che il testo sia un terma della mente, sorto all’improvviso nel flusso mentale di Jamgön Mipham, e come tale costituisca di fatto un insegnamento dello stesso Padmasambhava. La natura sublime del testo potrà illuminare il percorso di praticanti e studiosi che sentano una connessione spirituale con questa tradizione.
14,00

Purna yoga. Lo yoga integrale

Purna yoga. Lo yoga integrale

Aurobindo (sri)

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 344

Una raccolta inedita di testi e lettere attraverso cui il lettore può per la prima volta percorrere passo dopo passo le diverse tappe della formulazione del sistema di yoga integrale (pūrṇa yoga) elaborato da Sri Aurobindo nel corso di tutta la sua vita. La selezione, accompagnata da un lungo e ricco saggio introduttivo, è basata interamente sui suoi scritti e conduce a una comprensione limpida e completa del suo sistema di yoga. Emergono chiaramente, dal ragionato accostamento di testi e lettere, le diverse fasi del processo di formulazione del pūrṇa yoga. Nella Prima parte viene interamente tradotto Sapta Catuṣṭaya (Le sette tetradi), testo fondamentale che offre al lettore una sorta di tavola sinottica del pūrṇa yoga. Sebbene mai pubblicato durante la vita di Sri Aurobindo, e addirittura considerato a lungo uno scritto minore, Sapta Catuṣṭaya contiene la prima esposizione completa degli elementi costitutivi dello yoga integrale. Seguono una serie di testi rappresentativi di una successiva esposizione del sistema: un passaggio cruciale dalla Sintesi dello yoga (il decimo capitolo della quarta parte, “Gli elementi della perfezione”), il saggio La Madre e il venticinquesimo capitolo di La vita divina, “La triplice trasformazione”. Nella Seconda parte sono raccolte numerose lettere, strumento prezioso con cui il maestro parlava ai discepoli durante il periodo del suo ritiro a Pondicherry. La selezione tematica illumina argomenti trattati nella Prima parte del volume. Completano la raccolta due brevi testi: “La coscienza supermentale del tempo”, bozza di un ulteriore capitolo della Sintesi dello yoga non incluso nell’edizione ufficiale, e “La discesa della forza e l’apertura dei cakra in Savitri”, un passaggio brevissimo del poema epico Savitri, molto significativo nel contesto del volume.
29,00

La psicoanalisi e la scienza del cervello. Spazi per un dialogo

La psicoanalisi e la scienza del cervello. Spazi per un dialogo

Shimon Marom

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 244

Un invito a creare uno spazio per il dialogo fra la neurofisiologia e la psicologia del profondo, o più in generale fra le scienze del cervello e quelle della psiche, in cui la neurofisiologia recuperi il proprio tradizionale atteggiamento di umiltà nei confronti dei temi relativi alla psiche, e riconosca alla psicologia del profondo piena autonomia intellettuale. Shimon Marom accompagna il lettore nel campo disseminato di errori metodologici dei recenti orientamenti riduzionisti, tracciando la strada per un confronto basato su un criterio diverso, quello relazionale. Da questo dialogo, in cui la psicologia apporta il contesto teorico alla fisiologia, entrambe le discipline traggono beneficio. La neurofisiologia acquisisce ciò di cui è in cerca, cioè vincoli e linee guida per formulare domande ricche di significato, e la psicologia trae ulteriori stimoli per definire i propri caleidoscopici concetti. Entrambe le discipline arricchiscono così lo spettro di metafore a loro disposizione, all'interno dei rispettivi confini. Nel rapporto tra psicologia e scienze, ma ancor più tra psicoanalisi e scienze del cervello, la questione del riduzionismo è centrale. Se l'autore critica la mescolanza delle scale di organizzazione, in particolare la tendenza alla localizzazione e alle corrispondenze ingenue tra alcuni concetti psicologici e tale o tal altra attività del cervello, non è certo la ricerca delle corrispondenze tout court a essere in questione. Marom riconosce al contrario come alcune delle migliori intuizioni dell'intelletto siano riconducibili proprio alle corrispondenze fra costrutti appartenenti a diverse scale di organizzazione. Il dialogo fra campi diversi della conoscenza è fondamentale, ma per creare o risanare ponti va rispettata l'unicità di ciascun settore.
20,00

Divini dettagli. L’orientamento lacaniano

Divini dettagli. L’orientamento lacaniano

Jacques-Alain Miller

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2021

pagine: 216

Prosegue la pubblicazione dei Corsi tenuti da Jacques-Alain Miller presso il Dipartimento di Psicoanalisi dell’Università di Parigi VIII dal 1981 al 2011. In questo Corso, che è dell’anno accademico 1989, l’argomento centrale è ‘il dettaglio’. È il dettaglio che permette al geniale critico d’arte l’attribuzione di un quadro al suo vero autore ed è il dettaglio che costituisce la ricchezza dei maestri della letteratura. Del resto è proprio da Nabokov che J.-A. Miller trae spunto per il titolo del Corso. È a partire dal dettaglio che gli psichiatri possono diagnosticare una psicosi ed è con un dettaglio, chiamato da Lacan “oggetto piccolo a”, che lo psicoanalista opera nella cura. C’è però anche un dettaglio non da poco che unisce e separa gli esseri umani, che Freud ha chiamato ‘fallo’. J.-A. Miller analizza i tre Contributi alla psicologia della vita amorosa e il Disagio della civiltà di Freud per indicare i lineamenti freudiani ripresi nel concetto lacaniano di ‘godimento’. In fondo è proprio partendo dal mito del complesso di Edipo che Lacan, privilegiando il complesso di castrazione, arriva a elaborare la logica del significante fallico. Dal lato invece della mitologia freudiana delle pulsioni, Lacan elabora la logica dell’“oggetto piccolo a”.
22,00

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