Bollati Boringhieri
Dopo due giorni di pioggia viene il lunedì e altri misteriosi fenomeni del pianeta Terra
Axel Bojanowski
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 174
Ci sono fenomeni che ci lasciano semplicemente sbigottiti. Da secoli la Terra è esplorata, scandagliata, perforata in ogni sua pianura, montagna, anfratto, fondale o abisso da schiere di geologi, vulcanologi e oceanologi. Cionostante ancora oggi si scoprono fenomeni che semplicemente non hanno spiegazione. Ed è un peccato che tali stranezze restino confinate nelle riviste scientifiche, protette da un gergo specialistico poco accessibile al pubblico. Questa è la ragione che ha spinto Axel Bojanowski a scrivere questo libro: raccogliere e raccontare, con la lingua di ogni giorno, alcuni dei fenomeni più strani, improbabili e a volte divertenti che si verificano sul pianeta Terra. Grosse bombe di ghiaccio che cadono dal cielo azzurro e terso, pietre da 300 chili che scivolano da sole nella Death Valley, spinte non si sa bene da cosa, per non dire del fenomeno che dà il titolo al libro; perché, che lo si creda o no, nei weekend il tempo è tendenzialmente più piovoso che durante la settimana. Lo abbiamo sospettato tutti, ben sapendo che la cosa non aveva senso, e invece pare sia proprio così. Insomma, la Terra conserva ancora molti misteri, che Bojanowski ci racconta in modo coinvolgente, acuto e informato.
La forza della specificità in psicoterapia. Quando la terapia funziona e quando non funziona
Howard A. Bacal, Lucyann Carlton
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 203
Se ogni interazione tra individui è unica, come unici sono i suoi attori, quel genere particolare di interazione che è costituito dalla psicoterapia non può sfuggire a tale principio. Finora però le maggiori scuole psicoanalitiche ne hanno sottovalutato la rilevanza terapeutica. Howard A. Bacal, affiancato da Lucyann Carlton, inverte decisamente la rotta, elaborando una nuova teoria interpersonale della psicoterapia che riconduce l'efficacia del trattamento alla specificità della diade analista-paziente e alla qualità dei processi che entrambi sono in grado di co-creare attraverso l'adattamento reciproco. Un paradigma processuale che, a differenza delle teorie strutturali a orientamento intrapsichico, non occlude il campo osservativo e affronta ogni situazione clinica senza prescrizioni o proscrizioni. Rinunciare alla linearità che presupponevano visioni generalizzanti della cura e dei suoi esiti significa per Bacal rendere più inclusiva la prospettiva teorico-clinica, con lo scopo di concettualizzare esplicitamente - attraverso la "forza della specificità" - il modo in cui i migliori terapeuti hanno sempre lavorato.
Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)
David DiSalvo
Libro: Copertina rigida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 336
Fondato su ricerche d'avanguardia, questo libro si propone come un manuale di science-help, che è cosa ben diversa dal self-help. Negli ultimi anni gli studi cognitivi, le ricerche di psicologia sperimentale e le neuroscienze hanno accumulato una grande quantità di dati sul cervello umano, svelando meccanismi che ci erano completamente oscuri e ridisegnando le nostre conoscenze in questo campo. Così, a mano a mano che ci si addentra nei meandri del nostro cervello e dei suoi comportamenti, avviene che le bizzarre ricette dei guru del benessere psichico o dei sedicenti maestri del successo personale ci appaiano sempre meno plausibili. Con l'avanzare degli studi siamo in effetti sempre più in grado di fornire un altro tipo di "ricette", empiricamente fondate, che ci aiutano a tenere sotto controllo certe evidenti deviazioni di quel prodigioso organo del pensiero che non ha cessato di evolversi da milioni di anni. Per tutto questo, e altro ancora, siamo ora in grado di capire perché spesso ci comportiamo in modo avventato, per non dire apertamente autolesionista, senza un motivo apparente. Il cervello agisce secondo schemi adattativi complessi ma prevedibili, e in molte occasioni specie nella vita dell'uomo moderno - con pessimi risultati. Per dirla con David DiSalvo: "Il nostro cervello è una macchina per prevedere e rilevare schemi ricorrenti, che ama la stabilità, la chiarezza e la coerenza: tutto meraviglioso, tranne quando non lo è".
La ragione flessibile. Modi d'essere e stili di pensiero
Giovanni Bottiroli
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 372
Con le arti marziali l'intelligenza filosofica spartisce fin dai suoi inizi l'attitudine strategica e agonistica, la destrezza accorta e dirimente. Tuttavia delle ingegnose movenze del sapiente guerriero, della sua duttilità mentale nello sciogliere enigmi e nell'irretire o eludere gli avversari, non reca traccia l'apparato categoriale né della logica classica, da Aristotele a Kant, né di quelle postclassiche. La loro impostazione, pur rivoluzionata nel tempo, si regge ancor sempre sull'alleanza tra leggi supreme e un'idea incrollabile di univocità, che depaupera la potenza del pensiero restringendolo a procedure livellari e inferenze rigide. Contro questa rigidità ormai esausta, ma finora non scalfita, Giovanni Bottiroli schiera persuasivamente gli argomenti di una logica allargata, in cui la flessibilità sia ragion d'essere, modo di operare e scopo, e ottenga il primato che le spetta tra le categorie. Nasce così un pensiero modale che non scinde il "che cosa" della metafisica occidentale dal "come". Perché pensiamo in molti modi, ossia attraverso stili diversi e combattenti, ed è proprio lo stile - che un noto adagio di Frege liquidava come affare di sarti e calzolai - a inoculare il principio di instabilità che ci fa comprendere l'eterogeneità della mente, il pluralismo logico, il linguaggio della densità nell'arte, il conflitto insito nell'identità.
La casa della saggezza. L'epoca d'oro della scienza araba
Jim Al-Khalili
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 341
Nel IX secolo il califfo abbaside di Baghdad, Abù Ja'far Abdullah al-Ma'mun, creò uno dei centri di studio più imponenti che la storia umana abbia mai conosciuto, noto col nome di Bayt al-Hikma, La casa della saggezza. Jim Al-Khalili ci svela i nomi dei protagonisti di questa avventura meravigliosa: Abu Rayhan al-Biruni, Ibn al-Shatir, al-Khwàrizmi, Ibn al-Haytham, al-Ràzi ed altri ancora. Dietro a questi nomi, per noi quasi sconosciuti, si nascondono le vite e le opere di scienziati che hanno di fatto posto le basi del mondo moderno. L'autore ricostruisce con straordinaria perizia la storia di un'epoca nella quale menti geniali spinsero le frontiere della conoscenza così in là da plasmare le civiltà che seguirono, fino ai giorni nostri. Il suo libro è anche un tentativo di reintrodurre in Occidente un pezzo fondamentale di una cultura a lungo ignorata e in buona parte ancora da esplorare. Il pensiero scientifico e culturale occidentale è in debito, ben più di quanto comunemente si pensi, con ciò che realizzarono mille anni fa gli scienziati e i pensatori del mondo islamico, in un periodo che fu elusivamente descritto come una lunga Età Oscura, una penosa parentesi posta tra la grande civiltà classica greco-latina e il Rinascimento europeo. Si omette così, troppo spesso, di dire che per 700 anni la lingua internazionale della scienza fu l'arabo.
Muri. Un'altra storia fatta dagli uomini
Claude Quétel
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 264
Quando non sono quelli delle case, i muri sono quasi sempre "strumenti politici". L'esempio più noto è quello che incarnò la guerra fredda: il Muro di Berlino. Ma nella storia del mondo le barriere politiche esistono fin dai tempi più antichi, ed è abbastanza eloquente che non siano mai state tanto numerose come ai giorni nostri. Muri imperiali come la Grande Muraglia cinese o il Vallo di Adriano, muri di separazione come quello tra Israele e i Territori e la Striscia di Gaza, muri dei ghetti e di segregazione - quelli all'interno dei quali vivono i cittadini bianchi del Sudafrica, le peacelines di Belfast o il recente e criticatissimo muro "anticrimine" di via Anelli, a Padova -, muri "di contenimento" come quello che corre lungo il confine del Texas e del Messico, muri di difesa come la Linea Maginot o il Vallo Atlantico, muri commemorativi, e tantissimi altri. Una lunghissima serie di muri corre e s'interseca senza quasi soluzione di continuità lungo tutta la storia umana, e il libro di Claude Quétel ne ripercorre le origini e talvolta la fine, come dimenticare la notte berlinese del 9 novembre 1989 e le picconate di gioia che iniziarono a scalfire il Muro?, ne ricostruisce minuziosamente le vicende, ne rileva puntualmente le conseguenze e talora le ferite dolorose, i danni insanabili, restituendoci con il suo sguardo una originale storia dell'umanità, consapevole che in attesa di un radioso avvenir senza barriere i muri hanno ancora, purtroppo, un brillante futuro.
L'ordine del mondo. Le simmetrie in fisica da Aristotele a Higgs
Vincenzo Barone
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 233
Le ricerche condotte con i grandi acceleratori di particelle, come l'LHC di Ginevra, hanno lo scopo di verificare una concezione del mondo fisico fondata su una delle più importanti e straordinarie idee della scienza contemporanea: l'idea di simmetria. Le simmetrie, princìpi di invarianza delle leggi di natura, stabiliscono – per dirla in modo intuitivo – che «tutto rimane com'è anche se cambiamo qualcosa». È un'affermazione paradossale, che sorprendentemente ha implicazioni scientifiche di enorme portata. Lo si è scoperto nel corso del Novecento, con la teoria della relatività, la meccanica quantistica e la fisica subnucleare, grazie a figure geniali come Albert Einstein, Paul Dirac, Hermann Weyl e molti altri. Oggi sappiamo che le simmetrie organizzano l'intero universo: determinano le entità fondamentali che lo compongono, le loro proprietà e le loro interazioni. Inoltre – ed è molto importante – conferiscono «bellezza» alle teorie fisiche, rendendole semplici e coerenti. Questo è "L'ordine del mondo", un libro che illustra le simmetrie e la loro funzione nella fisica, ripercorrendo un'avventura intellettuale affascinante che, dai primi filosofi-scienziati dell'Antichità fino ai protagonisti della fisica contemporanea, ci ha avvicinato sempre di più alla comprensione della natura.
La lingua colora il mondo. Come le parole deformano la realtà
Guy Deutscher
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 341
"L'idioma di una nazione - così ci viene spesso detto - riflette la sua cultura, la sua psiche e le sue modalità di pensiero. Le popolazioni che vivono nei climi tropicali, così corrive, lasciano per strada le consonanti, mentre il tedesco, così metodico, è un veicolo ideale per formulare con precisione i concetti filosofici. Nelle impervie intonazioni del norvegese si coglie l'eco dei fiordi scoscesi, il francese è la lingua romantica par excellence, l'inglese è un idioma adattabile, e... l'italiano, ah, l'italiano!". Il dibattito sulla lingua è antico. Dopo decine di anni di confronti e dispute i linguisti sono oggi quasi unanimi nel dire che tutte le lingue sono fondamentalmente simili e pertanto incapaci di filtrare in modo differente la percezione del mondo. La capacità di parlare e di usare sintassi e grammatica è iscritta nel nostro DNA e certe fantasticherie sull'influenza della lingua madre nel nostro modo di pensare sono ormai cadute nel dimenticatoio. Ma ne siamo sicuri? Guy Deutscher sostiene il contrario. Attraverso l'analisi dei termini usati per indicare i colori nelle lingue più disparate, o attraverso i termini di orientamento spaziale usati in lontane tribù, "La lingua colora il mondo" ci insegna che forse, dopo tutto, la lingua che parliamo può avere un'influenza molto marcata sulle nostre percezioni. Con esempi che spaziano da Omero a Darwin, dall'Amazzonia all'Australia, dal Talmud alla letteratura russa...
La grande transizione. Il declino della civiltà industriale e la risposta della decrescita
Mauro Bonaiuti
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 188
Ormai entrata nel nostro lessico quotidiano, la parola "decrescita" si carica di significati opposti, qualificando - a seconda delle valutazioni - sia il problema sia la sua soluzione. Il coro degli economisti ufficiali assimila la "decrescita reale" che oggi flagella i paesi sviluppati a un fenomeno congiunturale, destinato prima o poi a risolversi nella ripresa. Altri invece giudicano quella che attraversiamo una vera e propria crisi di sistema, al tempo stesso economica, ecologica, sociale e culturale. Sono gli obiettori di crescita, per i quali la fase espansiva si è irrevocabilmente conclusa e il declino delle società capitalistiche avanzate è un fatto paradossalmente benaugurante. Mauro Bonaiuti, tra i primi in Italia a muoversi in questa prospettiva avviata da Serge Latouche, riflette sui presupposti della "grande transizione" che ci aspetta: dalla durezza senza sbocco dello sviluppo a tutti i costi, causa di malessere sociale, predazione di risorse e danni ambientali, alla resilienza o "decrescita serena", sinonimo di ritessitura delle relazioni umane in uno spazio di prossimità e in una dimensione di reciprocità. L'arroganza dei mercati non esaurisce l'orizzonte. Esiste anche un progetto di società di decrescita, e secondo Bonaiuti è l'unico a poterci salvare dal baratro. Prefazione di Serge Latouche.
La piramide rovesciata. Il modello dell'oasi per il pianeta terra
Pietro Laureano
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 311
"Nelle sabbie del deserto è sepolta una piramide rovesciata, che racchiude la verità sulla specie umana". Così un canto nomade trascritto da uno storico arabo medievale allude alla fossa di condensazione dell'acqua. Quella struttura ipogea è l'opposto del suo omologo monumentale che svetta dal suolo: non la celebrazione magniloquente e dispendiosa del potere, bensì il tentativo riuscito di consentire la vita in ambienti difficilissimi, con l'aiuto degli umori sottili dell'aria, della terra, del sole. La sapienza tradizionale che guidò la costruzione di quell'umile, prezioso collettore fu all'opera ogni volta che si trattava di drenare, canalizzare, irrigare. È il tipo di interazione con l'ambiente a cui si devono infatti le oasi del Sahara e delle isole aride del Mediterraneo e del Mar Rosso, lo splendore di Petra e San'a, i Sassi di Matera, gli eremi scolpiti nelle valli d'erosione della Cappadocia, della Palestina, dell'Etiopia. Pietro Laureano, tra i maggiori esperti al mondo di sistemi oasiani, ne ricostruisce qui la prodigiosa varietà, documentandoli attraverso uno splendido apparato iconografico e presentandoli come un modello di sostenibilità e di ecocompatibilità per tutti gli insediamenti umani. Recuperare oggi l'antica sapienza che si avvale di materiali poveri e tecniche ingegnose significa dare al pianeta una possibilità in più di sopravvivere.
Storia culturale del clima. Dall'era glaciale al riscaldamento globale
Wolfgang Behringer
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 349
Chi sa quanto sia variabile il clima e quanto sia elastica la reazione culturale dell'uomo ai suoi mutamenti, sarà in grado di comprendere meglio il dibattito che si sta svolgendo in questi anni sul Riscaldamento globale. Gli uomini sono figli dell'Era glaciale: solo quando il freddo intenso dell'ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10 000 anni fa, iniziò la coltivazione, e con questa l'urbanizzazione e - in definitiva - l'inizio della storia. Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a crearci. Nel corso di tutta la storia umana, d'altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti sulle culture sono stati enormi. Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino dell'arte e della letteratura. Diventa sempre più chiaro che il clima della Terra è parte integrante e motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell'uomo.
I biscotti di Baudelaire. Il libro di cucina di Alice B. Toklas
Alice B. Toklas
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 234
Con il loro salotto artistico e letterario - che negli anni tra le due guerre era frequentato, tra gli altri, da Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson - Alice B. Toklas e Gertrude Stein hanno fatto un pezzo di storia. Ma quando, dopo la morte di Gertrude, un editore chiese ad Alice di scrivere le sue memorie, lei si schermì dicendo che al massimo sarebbe stata in grado di scrivere un libro di cucina. L'editore promise di accontentarsi, ma Toklas fece molto di più. Uscito nel 1954 in America con il titolo "The Alice B. Toklas Cook Book", "I biscotti di Baudelaire" è una raccolta di ricette e di ricordi non solo culinari, di aneddoti divertenti, di convinte opinioni su questioni gastronomiche ma anche artistiche, di viaggi tra Francia e America, di pranzi e cene a casa di artisti bohémien ma anche di ricchi e famosi. E così ecco i piatti, le idee, gli spunti di ricette che Alice condivideva con gli amici: il branzino di Picasso, per esempio, decorato con uova sode, tartufi ed erbe tritate ("Quando lo servii Picasso diede in esclamazioni di meraviglia. Poi aggiunse: Non sarebbe stato meglio prepararlo in onore di Matisse?"), le uova alla Francis Picabia ("il solo pittore da cui riuscii mai ad avere una ricetta"), le mele glassate di Cecil Beaton, la crema di Josephine Baker, la minestra di alloro di Dora Maar, il caffè di James Joyce e quegli incredibili biscotti di Baudelaire...