Cattedrale
Caligola il sublime
Angelo Filipponi
Libro: Copertina morbida
editore: Cattedrale
anno edizione: 2009
pagine: 192
Sandrino e il canto celestiale di Robert Plant
Andrea Demarchi
Libro: Copertina morbida
editore: Cattedrale
anno edizione: 2009
pagine: 128
Federico Onori
Alberto Sgalla
Libro: Copertina morbida
editore: Cattedrale
anno edizione: 2009
pagine: 160
Novantanove fotografie, 99 storie. Storie di vite e culture
Frida Di Segni Russi
Libro
editore: Cattedrale
anno edizione: 2009
Ermeneutica della persona. Individuo, sostanza e persona dall'antichità a Heidegger
Osvaldo Rossi
Libro
editore: Cattedrale
anno edizione: 2008
pagine: 144
Nel teatro si attribuiva alla maschera la funzione di amplificare la voce, donde la derivazione del verbo "personare", che indicava appunto il rafforzamento del suono della voce, necessario all'attore per esibirsi in pubblico. Ciò s'accompagnava anche all'esigenza d'ingrandire la figura dell'attore aumentandone la statura con i "coturni", come rileva ad esempio Seneca nell'Epistola 76, 31, quando, muovendo da considerazioni etiche, rivolgendosi a Lucilio scrive: "nessuno di coloro che vedi vestiti di porpora è felice. Non è più felice degli attori che portano sulla scena lo scettro e la clamide; dopo essere apparsi alla presenza del pubblico ingigantiti dai coturni, escono, si tolgono le calzature tragiche e tornano alla loro vera statura". Nell'antichità, dunque, la persona non aveva una propria autonoma consistenza, se non quella di strumento utilizzabile nella rappresentazione, nella finzione scenica. La maschera velava di fatto l'individualità di colui che l'indossava, nascosta dietro la figura del personaggio, con cui finiva per identificarsi.
Donderoad. Gli scrittori di Mario Dondero
Mario Dondero
Libro: Copertina morbida
editore: Cattedrale
anno edizione: 2008
pagine: 125
Leggenda vivente del fotogiornalismo, autentico poeta del reportage, Mario Dondero, di origini genovesi, nasce a Milano il 6 maggio 1928. Appena sedicenne è staffetta partigiana della brigata "Cesare Battisti", in Val d'OssoIa. Troppo pigro per assecondare il suo talento di scrittore e nonostante Enzo Biagi lo assuma giovanissimo a "Milano sera", nell'immediato dopoguerra inizia la sua attività di fotografo collaborando con l'"Avanti!", "L'Unità" e, successivamente, con la rivista "Le Ore". Sulle orme di colui che considera un maestro insuperato, Robert Capa, e del grande documentarista Joris Ivens, di cui diverrà amico, la sua attenzione si rivolge immediatamente alla fotografia engagée: guerre, conflitti sociali e politici, avvenimenti internazionali sono infatti catturati e in più di un caso immortalati dal suo obiettivo, basti pensare al celebre scatto che per primo ritrae il crollo del Muro di Berlino.
La tentazione dell'aforisma perfetto
Paolo Bordonali
Libro: Copertina morbida
editore: Cattedrale
anno edizione: 2008
pagine: 182
Contrariamente a quanto avvenuto in Francia, o in Germania, le opere in forma d'aforisma hanno di rado incontrato fortuna nella letteratura italiana, e dunque non stupisce se quest'ultima abbia fornito pochi esempi d'un simile genere: bisogna infatti "risalire a Leopardi", per trovare massime e pensieri paragonabili a quelli che nel frattempo si stavano facendo di casa nella letteratura europea. Ma a parte questo, la scrittura aforistica richiede lettori disponibili alla riflessione, oltreché amanti della forma breve e capace di sapidità; nel contempo - come appare nel caso di questo volume di Paolo Bordonali - l'aforisma obbliga l'autore a non restare legato all'immediatezza e ai fatti del presente, con in più la necessità di servirsi, appunto, d'una adeguata forma espressiva: Paolo Bordonali ci conduce attraverso questo suo paesaggio ricco di intuizioni spesso fulminanti intorno al sapere e all'arte, prendendo per così dire daccapo determinate rotte dei maestri - da Schopenhauer a Nietzsche, Lichtenberg, Vauvenargues, ma anche Kafka - e sviluppando appieno la propria scommessa di autore, (cartografo, in certo modo), sensibile sia alla letteratura, all'arte (per esempio alla musica di Coltrane), sia alle proprie radici di studioso della filosofia.
L'armata del crimine. Saggio sulle origini della recidiva
Paolo Marchetti
Libro
editore: Cattedrale
anno edizione: 2008
pagine: 144
Una minaccia incombe sull'Italia: quantità di criminali assediano centri urbani e periferie mettendo in pericolo i beni e l'integrità fisica della popolazione, mentre alcuni cittadini, insoddisfatti della protezione offerta dallo Stato, vestono i panni di improvvisati giustizieri. I grandi media soffiano sul fuoco della paura raccogliendo e alimentando, con servizi di cronaca sempre più allarmanti, l'inquietudine che monta fra gli italiani. Il governo, sensibile agli umori dell'elettorato, propone e adotta misure di contrasto alla criminalità che mettono in discussione principi di civiltà giuridica che si pensavano acquisiti per sempre, e giuristi e politici di provata fede progressista vacillano nelle loro convizioni garantiste. "L'armata del crimine" mostra, attraverso l'analisi della testualità giuridica, l'origine tutta moderna di questa "ossessione securitaria" che affonda le sue radici in differenti campi del sapere e annoda i suoi fili attorno a un interrogativo cruciale, che si è posto nel Novecento e continua, apparentemente immutabile, a porsi oggi: "Come liberare definitivamente la società da quei delinquenti che si mostrano, per la loro pervicace criminalità, sempre capaci di mettere a repentaglio le regole della convivenza civile?"