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Centro di Cultura e Storia Amalfitana

Il colore della nostalgia. Inediti di Pasquale Avallone a sessant'anni dalla scomparsa

Alessandro Basso, Emma Paolillo Magaldi, Matilde Romito

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 143

L'opera che consta di 144 pagine, riccamente illustrata, vuole essere soprattutto un ricordo e anche un monito, a non dimenticare un artista che ha "segnato" la prima metà del Novecento; un monito pure alle istituzioni - le cui sedi furono immortalate dai suoi ricchissimi cicli tematici -, affinché intitolino una strada a Suo nome, come è stato fatto per tanti altri pittori. Una visione di insieme sfaccettata sotto tanti profili, dall'Accademia delle Belle Arti di Napoli con i suoi maestri, alle sue care allieve, ai ritratti di famiglia, partendo dalla amatissima moglie Maria fino alla balia. E i ritratti di mezzanotte, nel passaggio da un anno a un altro, di augurio perché l'anno che entrava lo avrebbe visto sempre con il pennello in mano. E i ragazzi di campagna, ad Agnone, la terra dove amava passare le estati, con i loro poveri mestieri, Teggiano, come a Canalone con una fanciulla pastorella con le sue caprette. Il dolorosissimo tema della Grande Guerra, trattato nel grande Catalogo della I Mostra dei Pittori del Salernitano del 1928, si è arricchito di una immagine particolare, un pilastro sormontato da una croce di ferro. E dunque arriviamo ai paesaggi, con attenzione ora al mare e alle barche, ora al verde del Cilento, con strutture e anche ruderi, vie di paese, ora alla amata Salerno, con uno sguardo dominante dall'alto, sul golfo ammirato dalla sua casa. E ancora una terrazza della costiera amalfitana e Ravello. Il Museo del Paesaggio di Moliterno, facente parte del MAM (Musei Aiello Moliterno) conserva cinque quadri, da un impareggiabile Tramonto al Verso sera a Salerno, a due opere ancora proiettate verso il Cilento, Mattino a San Marco di Castellabate e La strada per Rutino, al ritratto di un uomo dal volto molto intenso. Ultimi, non certo per importanza e bellezza, le diverse versioni di San Francesco, con il prezioso commento di Padre Beniamino da Sarno, ben conosciuto da Pasquale e la moglie Maria. Ma soprattutto, grazie alla nipote Antonella Porpora e a suo marito Bruno Tozzi, abbiamo potuto presentare opere inedite e abbiamo deciso di arrivare - grazie ad una felice intuizione di Emma Magaldi - a sessanta, un quadro per ogni anno da quando l'artista ci ha lasciati nel 1965. Naturalmente ci sono dei quadri pubblicati nel passato, laddove la loro presenza era funzionale al racconto, ma non sono stati conteggiati. Ai sessanta quadri si aggiungono disegni ugualmente inediti, con una raccolta delle maschere italiane acquerellate a colori e i sonetti in vernacolo, a testimoniare la multiforme attività artistica di Pasquale Avallone, trattati da Alessandro Basso. Lo studio, sempre in un'ottica di recupero dei valori più personali e familiari, prosegue con una nota particolare sul Pasquale Avallone come uomo, "indagato" attraverso una analisi grafologica di Emma Magaldi. Ancora Una testimonianza di Michelangelo Russo parte dal ricordo delle lezioni impartite a suo padre da Pasquale Avallone, con tutta la messe di memorie connessa a questa "testimonianza". Sessanta opere pittoriche, dunque, una per ogni anno passato dalla sua morte come si diceva, oltre ai disegni e tutte le altre testimonianze, volte a ricordare un artista di grande levatura, schivo e fedele ai valori familiari e agli insegnamenti paterni. Lo scopo di questo libro è dunque assolutamente diverso da quanto è stato scritto finora; alcune importanti analisi e testimonianze ci portano "all'interno di casa Avallone", per conoscere meglio questo pittore che Carmine Tavarone nel suo imponente studio del 2010 ha definito malinconico.
25,00

La Scanderbeide. Edizione integrale commentata

Margherita Sarrocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 667

Pubblicata per la prima volta in edizione integrale commentata, la Scanderbeide è il primo poema epico scritto da una donna nell'Italia del Seicento. Nata probabilmente a Napoli nel 1560 e originaria di Gragnano, Margherita Sarrocchi fu una straordinaria intellettuale aperta a tutti i campi del sapere, dalla letteratura classica, moderna e rinascimentale all'arte e astronomia. Dedicò dei sonetti a Torquato Tasso, che la ricambiò con i suoi componimenti. Nei salotti culturali di cui era animatrice conversava con Galileo Galilei e discuteva di poetica con autori come Giambattista Marino e Alessandro Tassoni. Visse a Roma, dove morì nel 1617. Quest'opera alla quale dedicò gran parte della sua vita è liberamente ispirata alle gesta di Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, che negli anni '40 del XV secolo diresse la resistenza albanese contro la guerra di conquista condotta dal sultano Murad II. In questo suo "romanzo in versi" si muovono, tramano, soffrono e amano condottieri e guerriere, regnanti e scudieri sullo sfondo delle tensioni che agitavano l'Europa di fronte all'espansione islamica: battaglie, avventure, tradimenti e conflitti che nella loro apparente distanza sono animati dalle stesse passioni che da sempre determinano le nostre esperienze individuali e collettive.
30,00

La Costiera Amalfitana. Struttura urbana e territoriale

La Costiera Amalfitana. Struttura urbana e territoriale

Hidenobu Jinnai, Matteo Dario Paolucci, Giuseppe Gargano

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 318

Per oltre un decennio studenti, collaboratori e studiosi della Hosei University di Tokyo si sono recati in Costiera Amalfitana, sotto la supervisione di Hidenobu Jinnai, per effettuare ricerche sul campo. Il presente volume contiene una sintesi di tale lavoro rielaborata con una nuova formula editoriale. La Costiera Amalfitana è qui studiata e documentata non partendo dai suoi stereotipi, dai suoi monumenti, dal suo mare azzurro bensì dal profondo della sua struttura urbana, spesso variegata e multistrato, che, conservando tracce del mondo romano e influenze della cultura araba, ha generato Amalfi e gli altri Centri. Atrani, Minori, Maiori, Positano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare e Conca dei Marini sono state oggetto di numerose ricerche al fine di comprenderne le dinamiche costitutive dello sviluppo urbano ma anche le rispettive peculiarità sociali. Attraverso interviste e rilievi specifici, sono stati documentati gli spaccati dei principali centri della Costiera Amalfitana che offrono una testimonianza alternativa e al contempo estremamente realistica delle sue connotazioni. Lo studio dei vari centri ha portato, come diretta conseguenza, a un approfondimento delle relazioni con il territorio interno in quanto la sua importanza per lo sviluppo economico della Repubblica di Amalfi è stata direttamente proporzionale a quella del mare. Non l'acqua marina ma l'acqua dolce ha alimentato la proto-industria delle valli e i paesaggi eroici che, terrazzati o meno, erano coltivati e governati fino alle alture dei Monti Lattari. Senza alcuna presunzione di proporre soluzioni, il lavoro lascia adito a una riflessione sul valore di alcune specificità della Costiera Amalfitana, sul loro processo costitutivo e sul loro futuro.
25,00

La Costiera Amalfitana. Storia di un paesaggio europeo

La Costiera Amalfitana. Storia di un paesaggio europeo

Dieter Richter

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 150

La Costiera Amalfitana è una delle grandi meraviglie d'Italia. Quando cadde l'Impero romano e il Paese fu sconvolto da guerre e invasioni barbariche, su questa inospitale costa rocciosa a picco sul mare si insediarono i primi coloni in fuga dai grandi centri. Lo sguardo sul mare avvistava il nemico, le numerose grotte offrivano riparo. Ma lo sguardo sul mare suscitava anche il desiderio di andare lontano, facendo nascere l'economia della futura Europa, il commercio marittimo. Delle meraviglie della Costiera fa parte anche il paesaggio. Vi è inscritto il lavoro di generazioni, che con l'arte dei terrazzamenti trasformarono i ripidi dirupi in giardini pensili. Ogni limone amalfitano nel mondo è messaggero di questa meraviglia. All'inizio dell'Ottocento, la Costiera acquistò nuovamente dimensioni europee. Diventò la culla del Romanticismo. Ebbe inizio allora la sua storia bisecolare di regione turistica e, nel Novecento, anche di rifugio precario di esuli e liberi pensatori. I visitatori stranieri hanno contribuito non poco a conferire un'impronta a questo paesaggio e a marcarlo con segni culturali. A loro viene prestata particolare attenzione. Dieter Richter, legato anche personalmente da più di quarant' anni a questa striscia di terra, racconta una storia ricca di eventi e visioni, di uomini e idee, che ha improntato in modo determinante lo sviluppo dell'Europa moderna. «Il libro invita a riflettere sulla relazione tra spazio, cultura e identità» («Frankfurter Allgemeine Zeitung»)
20,00

Skizzenbuch 8 Lazio Campania Capri

Skizzenbuch 8 Lazio Campania Capri

Ferdinand Gregorovius

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 120

Con la prima edizione integrale dello Skizzenbuch, letteralmente "Libro degli schizzi" di Ferdinand Gregorovius, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana e la curatrice Olimpia Gargano presentano un documento chiave della storia moderna del turismo in Costiera Amalfitana. È una storia, infatti, che comincia con una data precisa: la costruzione della strada carrozzabile tra Vietri sul mare e Amalfi, l'attuale Strada Statale 163, un prodigio dell'arte delle costruzioni stradali dell'epoca, solennemente inaugurata con un défilé di carrozze il 12 gennaio 1853. Poco tempo dopo era il giovane Gregorovius, il famoso storico futuro della città di Roma nel medioevo e primo cittadino onorario tedesco della capitale, a fare lo stesso percorso. L' album che abbiamo fra le mani è la prima testimonianza diretta di un viaggiatore lungo questa strada appena completata. Era il 21 luglio 1853 quando il trentaduenne Ferdinand Gregorovius, nato a Neidenburg, in Prussia Orientale (oggi Nidzica, in Polonia) ed emigrato in Italia dopo la rivoluzione fallita del 1848, intraprese il tour da Salerno in direzione di Amalfi. In sua compagnia il ventiquattrenne amico Friedrich Althaus, anche lui futuro storiografo. E senz'altro, romantici tutt' e due, non viaggiano in carrozza ma camminano a piedi. "Di tutte le strade che ho percorso in Italia, questa mi ha lasciato l'impressione più bella", ricorderà in seguito Gregorovius in una relazione di viaggio basata sulle annotazioni del suo Skizzenbuch.
15,00

Il soldato con la Leica. La Costa d'Amalfi nelle fotografie di Hilmar Landwehr (1942-1943)

Il soldato con la Leica. La Costa d'Amalfi nelle fotografie di Hilmar Landwehr (1942-1943)

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 53

Nell'ambito della mostra vengono presentate testimonianze fotografiche uniche nel loro genere. Le fotografie in bianco e nero esposte furono scattate tra dicembre 1942 e settembre 1943 con una macchina fotografica Leica, dotata di un teleobiettivo, un obiettivo Summar 1:2/50 con paraluce e un obiettivo grandangolare. Questa attrezzatura professionale ha permesso al soldato Hilmar Landwehr di realizzare fotografie autentiche e di alta qualità che per decenni sono rimaste praticamente intatte in una semplice scatola di cartone. La vedova del fotografo ha donato 89 rullini negativi, contenenti circa 3.200 scatti. Di particolare valore sono anche le precise annotazioni di Landwehr riguardanti la data e il luogo di ciascuna fotografia, che accrescono ulteriormente il valore storico di questa collezione. Le fotografie di Hilmar Landwehr offrono un'immagine vivida e toccante della vita quotidiana sulla Costiera Amalfitana durante un difficile periodo storico. Landwehr ha rivolto il suo sguardo fotografico soprattutto a scene quotidiane: bambini che giocano per strade e piazze, donne e persone anziane occupate nelle loro attività quotidiane e nella cura delle famiglie, nonché vivaci scene di mercato. Inoltre, ha immortalato borghi e città storiche, paesaggi mozzafiato composti da montagne e mare, oltre a importanti siti archeologici come Pompei e Paestum. Queste immagini non sono soltanto impressionanti documenti storici, ma ci fanno capire meglio la realtà sociale e le condizioni di vita dell'epoca. Landwehr documentò la vita con rispetto, mantenendo sempre una distanza appropriata e grande sensibilità. Una caratteristica essenziale delle fotografie di Hilmar Landwehr è la sua straordinaria capacità di utilizzare efficacemente la luce e l'ombra. Le sue fotografie colpiscono per l'armoniosa composizione di spazio e forma, rispondendo così sia a criteri documentaristici che estetici. Le opere di Landwehr mostrano quindi una doppia maestria: quella di una precisa e sensibile documentazione della realtà storica e quella di un'elevata estetica fotografica.
10,00

L'Italia Meridionale nel Medioevo. Un centro politico, culturale ed economico (secoli V-XIII)

L'Italia Meridionale nel Medioevo. Un centro politico, culturale ed economico (secoli V-XIII)

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2025

pagine: 485

Per chi si interessa di Medioevo europeo l'Italia Meridionale rappresenta probabilmente la "regione" per la quale sono più indicate le espressioni un po' abusate, ma ancora di sicuro impatto, quali "crocevia di culture", "crogiolo di popoli", "società multiculturale" e via dicendo. Anche se chiaramente influenzate da dibattiti moderni, a loro volta il prodotto di fenomeni attuali, quali la globalizzazione, il declinare e il ritorno dei nazionalismi o le dinamiche dei rapporti interreligiosi, tutte queste formule se pure peccano di presentismo colgono tuttavia un aspetto centrale: la complessità della storia del Mezzogiorno nel medioevo. Tale complessità è data dalla compresenza di genti di lingua, diritto e religione diversa, dal coesistere di sistemi di governo di differente natura e grandezza, dallo sviluppo di reti economiche diverse e in competizione fra loro, così come dal contrasto fra gli ambienti urbani e quelli rurali, peninsulari e insulari. L'Italia a sud di Roma, la Sicilia e la Sardegna erano quindi nel Medioevo sia un'area di confine, se vista dai maggiori centri di potere dell'epoca, come le capitali dei Franchi, Costantinopoli, il Cairo e Baghdad, ma anche un'area di fermento culturale e religioso così come di intensa attività commerciale. La storia dell'Italia Meridionale nel Medioevo è perciò intricata, tanto da non poter essere iscritta in un'unica definizione capace di coglierne tutti i significati e di offrire una narrazione totalmente coerente.
35,00

Per una memoria storica del territorio. Le istituzioni monastiche nella Costa di Amalfi tra Medioevo ed Età Moderna

Per una memoria storica del territorio. Le istituzioni monastiche nella Costa di Amalfi tra Medioevo ed Età Moderna

Andrea Cerenza

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2024

pagine: 470

Qualcuno ha scritto di un legame forte, profondo e inestricabile, tra l'amore per la vita e l'amore per la storia, tra esperienza scientifica e intellettuale da un lato e capacità umana d'intendere e di ascoltare sé stessi e gli altri, proprio il legame che si mostrerà ai lettori, per sottile ma nitida filigrana, se rileggono insieme con attenzione - quasi riflettendoli in un gioco di specchi - i frutti del lavoro scientifico ed i momenti più significativi, in questo stesso volume riproposti, del viaggio nel mondo di Andrea Cerenza (* 20.01.1930 - † 03.06.2022), storico attento e generoso organizzatore di cultura. Egli rimane presente in queste pagine e nell'eredità di sollecitudine civile lasciata al territorio, anche per il tramite del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, sua creatura, di cui fu il primo Presidente dalla fondazione nell'anno 1975 al 2000. Le sue ricerche hanno avuto quale ambito privilegiato quello della storia della Chiesa, anzi, più precisamente, delle istituzioni monastiche in età medievale e moderna nel territorio amalfitano. Il decennio degli anni Ottanta sarà quello di maggiore produttività del Cerenza studioso, merito non da poco se si tiene conto che, nello stesso periodo, l'attività del Centro ferveva ormai di iniziative congressuali di respiro internazionale, e non solo. Sicché giustamente, proprio in questo tempo si colloca la più fiorente ed esaltante stagione editoriale di fonti documentarie e saggistica di storia, arte e cultura identitaria amalfitana. In questa severa e faticosa "stagione"… mi sembra di trovare ulteriore testimonianza della sollecitudine con la quale lo studioso - mai dimentico di essere anche cittadino e docente - coinvolgeva comunità locali e scuole della Costa nella riscoperta di una storia lontana, con il fine di condurre tanti ad una più consapevole e matura premura verso il presente.
20,00

Il rinascimento amalfitano tra aragonesi e spagnoli sotto l'egida del ducato feudale (1438-1583)

Il rinascimento amalfitano tra aragonesi e spagnoli sotto l'egida del ducato feudale (1438-1583)

Giuseppe Gargano

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2024

pagine: 367

Il Rinascimento amalfitano non dev'essere inteso tanto dal punto di vista tradizionale delle forme dell'arte e dell'architettura quanto piuttosto sotto i profili politico, con interessanti risvolti amministrativi, sociale, segnato dal lento declino dell'antica nobiltà e la conseguente affermazione della classe mediana, e per certi aspetti anche economico, nell'ottica di nuove direttrici di commercio e di protoindustria. Tutto comincia con l'infeudazione del ducato, che culmina nel lungo periodo di governo dei duchi Piccolomini (1461-1583), una delle più potenti casate aristocratiche dell'Italia tra Quattro e Cinquecento. Singolare divenne allora la commistione amministrativa tra la corte dei signori e le Università del territorio con i loro sindaci e i loro eletti. Rinasceva per certi versi l'antico ducato di Amalfi. I duchi di Amalfi di quel tempo si mostrarono quasi a livello delle varie signorie della penisola italica, gestori di una politica perfettamente in linea con le istanze aragonesi prima e vicereali poi. Anch'essi furono amanti dell'arte, dimostrandosi appassionati mecenati, come le duchesse Eleonora d'Aragona e Costanza d'Avalos, di pittori, poeti e scrittori emergenti e sostenendo le loro opere realizzate nello spirito religioso ma anche nella rivisitazione del "mito di Amalfi ". Nel loro palazzo amalfitano nacque l'affascinante storia dell'amore impossibile tra Giovanna d'Aragona e Antonio Bologna, narrata da Matteo Maria Bandello e portata sulla scena del teatro drammatico elisabettiano da Webster e nel contesto spagnolo da Lope de Vega. Fu quella l'epoca nella quale emersero, sotto l'aspetto di un'economia mercantile e marinara e delle attività produttive, centri quali Maiori e Tramonti, che raggiunsero il massimo livello demografico. Gli amalfitani entravano nell'Età Moderna con lo spirito del loro Medioevo, età fulgida e pregna di significative realizzazioni, e con la volontà determinata di un rinascimento totale che potesse cancellare gli effetti disastrosi della crisi del Trecento.
15,00

Il lessico della pesca in Costa d'Amalfi con riferimento al comprensorio sorrentino-caprese. Volume Vol. 4

Il lessico della pesca in Costa d'Amalfi con riferimento al comprensorio sorrentino-caprese. Volume Vol. 4

Giuseppe Vitolo

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2024

pagine: 309

Come nei precedenti tre volumi, tutti dedicati al lessico dell'agricoltura nelle aree della costiera amalfitana, di quella sorrentina e dell'isola di Capri, anche in questo volume sul lessico delle attività legate alla pesca Giuseppe Vitolo mette a disposizione delle lettrici e dei lettori una ricchissima messe di informazioni relative alla fauna ittica dei nostri mari, alle tecniche e agli strumenti per la pesca, alle imbarcazioni e a tutto ciò che ha a che fare con questa fondamentale attività, che certamente rappresenta un campo di osservazione di particolare fascino dal punto di vista antropologico ed etnolinguistico. Le schede, corredate di immagini e di schemi terminologici di grande interesse ed efficacia, contengono infatti elementi di ordine sia etnografico, sia dialettologico molto accurati e completi, raccolti con i classici strumenti delle interviste semi-strutturate, come illustrato nella Premessa di Vitolo. Le aree studiate in questo volume, così come nei volumi precedenti, rappresentano peraltro un territorio di antichissima tradizione marinaresca, costituito da una penisola estremamente frastagliata e dall'isola delle Sirene, unite l'una all'altra proprio dal mare e dal trasporto sull'acqua. Le stesse costiere amalfitana e sorrentina, che costituiscono i due versanti della Penisola, sono separate infatti da un territorio montuoso storicamente di difficile attraversamento, che ha da sempre reso il mare la via privilegiata di ogni spostamento. Questo studio di Vitolo consente di ricostruire per ogni singola voce trattata gli elementi di continuità e quelli di discontinuità di questi affascinanti territori, evidenziando di volta in volta piccole e grandi convergenze e divergenze.
20,00

Case su sfondo di montagne. Artisti stranieri sulla Costiera Amalfitana (1876-1960)

Case su sfondo di montagne. Artisti stranieri sulla Costiera Amalfitana (1876-1960)

Matilde Romito

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2024

pagine: 287

Dal 18 giugno al 19 settembre 2021, presso il Museo Auguste Macke a Bonn si è tenuta la Mostra Speciale "Voglia d'Italia! Sulle tracce degli artisti di lingua tedesca nel 1905-1933". Voglia d'Italia è il sentimento risvegliato dai colori espressionisti, dalle pittoresche città e paesaggi d'Italia e dal sole del sud. Il desiderio dei tedeschi per l'Italia è diventato un topos, anzi l'epitome dell'educazione, almeno dal Viaggio in Italia di Goethe (settembre 1786-giugno 1788). Il primo autore che apre la rassegna, Arthur Alexander Newbery, è quello che ha posto maggiori problemi di identificazione e non si sa ancora se il personaggio identificato risponda davvero all'autore di complessivi 52 magnifici acquerelli, dal 1876 al 1880: una ventina, da Salerno ad Amalfi, Newbery passa per Fuenti, Vietri sul Mare e relative frazioni Raito e Dragonea, e poi Cetara, Maiori; tutte le altre località del salernitano, da Cava dei Tirreni con numerosissime sue frazioni, ad Eboli a Nocera a Paestum, saranno oggetto di un successivo studio, contenendo anche immagini non più riscontrabili sul territorio e dunque di straordinario interesse storico. Segue, pochi anni dopo, Harry T. Hine, un altro acquarellista membro della Royal Society of Painters, con una suggestiva Salerno dal mare, e nel 1892 il tedesco Franz Schreyer con Le ultime luci ad Amalfi, splendido contrasto di chiaroscuri. Seguono altre due opere su Amalfi , l'una di Küdjler, dall'impianto classico e l'altra anonima con toni davvero lunari, come recita il titolo. Quindi un polacco, Gierymski, morto a Roma, che rivolge la sua attenzione ai monumenti classici, Cattedrale di Amalfi e Ambone di Ravello, fra 1897 e 1899. Le torri di Vietri sul Mare, Cetara e Maiori con la famosa Fontana delle Paparelle a Salerno nel 1904 ampliano il panorama delle opere della americana Augustine Fitzgerald. Emil Radomsky apre il Novecento con una immagine di Amalfi che vede ancora il famoso vecchio Palazzo di Pipinella, abbattuto nel 1908, e dunque precede di poco George Howard e i suoi terrazzamenti di Amalfi del 1910, anno intorno al quale anche Zeno Diemer dipinge Amalfi , ma dal mare, dando risalto a chiese e monumenti.
30,00

Il «Real Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa» a Tramonti. Cantieri, architetture e arti decorative in Costa di Amalfi (1684-1801)

Il «Real Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa» a Tramonti. Cantieri, architetture e arti decorative in Costa di Amalfi (1684-1801)

Pietro Santoriello

Libro: Libro in brossura

editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

anno edizione: 2024

pagine: 127

L'autore ha raccolto in questo libro non pochi documenti sulle vicende costruttive, ma anche non strettamente tali, del Real Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa in Pucara, forse la più antica frazione di Tramonti. Il materiale scientifico proposto, raccolto con assiduità e dedizione nei maggiori archivi campani, consente di riscrivere in parte la storia non solo della Casa religiosa in esame, ma di numerose fabbriche site anch'esse in Tramonti. Tra le carte di maggior importanza devono essere indicate senza alcun dubbio quelle che riportano i nomi di importanti artefici attivi a Napoli nel XVIII secolo, come il riggiolaro Ignazio Chiaiese e il marmoraro Filippo Belliazzi, che prestarono la loro opera in alcuni edifici sacri di Tramonti. L'atto che certifica l'effettivo avvio dei lavori di costruzione del Conservatorio risale al 1690. Il documento, che deve essere considerato a tutti gli effetti un capitolato d'appalto, riporta che l'ideazione della struttura si deve all'ingegnere e tavolario Antonio Galluccio (noto dal 1639 al 1697, anno della sua dipartita) che, grazie a ulteriori ricerche condotte dall'autore, disponeva di una ricca biblioteca privata comprendente testi di notevole interesse culturale. Infatti, a parte gli indispensabili manuali e trattati di architettura, ingegneria idraulica e militare, il Galluccio raccolse libri di Emanuele Tesauro, Galileo Galilei, Tommaso Moro e Giovan Battista della Porta, solo per limitarsi ad annoverarne qualcuno di essi. Grazie al verificarsi di una serie di casi e avvenimenti fortuiti, questo saggio vede la luce a trecento anni dalla consacrazione del Real Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa, tra i maggiori edifici monumentali della Costa di Amalfi.
20,00

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