Edizioni del Graffio

La Società del Forno Operaio Agricola, nata come cooperativa il 15 marzo 1925, ha rappresentato un punto di riferimento per gli agricoltori e gli operai orbassanesi, ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere la solidarietà tra i lavoratori e nel garantire loro un sostegno reciproco in tempi di difficoltà. Una piccola storia che insieme a tante altre “piccole storie” che, se pur spesso trascurate, rappresentano i mattoni fondanti della nostra Storia collettiva.

Nel cuore del centro storico di Torino, si conserva una delle più longeve biblioteche d’Italia. La storia di questa importante raccolta libraria è legata a quella dell’antico Senato di Piemonte, che per secoli ha rappresentato una delle più alte magistrature nei domini sabaudi, e a quella dell’odierna Corte d’Appello di Torino, erede e interprete di quei principi e di quei valori che guidano e ordinano il vivere civile della società contemporanea. La Biblioteca Storica della Corte d’Appello di Torino e la sua prestigiosa sede presso l’antico Palazzo della Curia Maxima costituiscono un unicum di notevole interesse culturale, aperto a molteplici campi d’indagine (come la storia del diritto, dell’editoria e dell’arte), nonché il possibile oggetto di specifiche attività di valorizzazione culturale rivolte alla collettività per la promozione di una cultura storica condivisa. Questo libro presenta al lettore un’attenta e accurata serie di ricerche documentarie e bibliografiche atte a illustrare il carattere peculiare della Biblioteca Storica della Corte d’Appello di Torino e della sua dimora, osservate attraverso la triplice lente d’ingrandimento della Storia, dell’Arte e dell’Editoria.

Beate è sopravvissuta al genocidio del Rwanda del 1994. Un viaggio attraverso emozioni e ricordi che affiorano, percorrendo la memoria di odori e sapori, immagini e suoni. Incrociando umanità differenti, figli, mamme, testimoni, donne che ricuciono fili, gorilla ed elefanti impazziti, la storia prende forma tragica, ironica e appassionata.

Un antico patto sigillato dalla storia. Una potente e ricca abbazia. Un cerchio di pietre nascosto nel bosco. Piemonte, XIV secolo, dopo secoli di equilibrio e pace ai piedi dell’Abbazia di San Michele, la quiete del paese viene turbata da strane presenze, coloro che tutti chiamano Masche. Per alcuni si tratta solo di leggende, per altri di un enorme pericolo per il potere degli abati, che in ogni modo tenteranno di arginare una minaccia che sembrava essere sopita nella storia e nel buio dei boschi montani. Le storie di Artemisia, giovane donna del luogo, e Clovis, talentuoso miniatore francese saranno costrette in una stretta danza condotta da uomini potenti, antichi destini e venti di guerra, nell’eterna lotta tra luce e ombra.

Documenti, testimonianze, fotografie, articoli: 50 anni di storia del liceo di Giaveno, un tempo chiamato BUS TUS e ora Pascal. Una cronaca travagliata, specie all’inizio, ma costellata di successi. Una memoria importante delle vicende riguardanti la scuola e anche dell’evoluzione della società negli ultimi cinque decenni. Con circa mille allievi all’anno, il Pascal si può definire come “una città dentro la città”, piena di aneddoti e di storie: una città di giovani. Un posto in cui, essendo l’età media tra i 14 e i 20 anni, è logico supporre ci siano menti brillanti alla ricerca di un posto nel mondo, con tutto ciò che questo implica (comprese molte particelle di sudore).

Niente è perduto, se ci protegge un talismano. Ci ricorda chi siamo, a cosa non possiamo rinunciare. Il talismano emana onde, è una corrente di emozioni: più forte del veleno della guerra, la lunga guerra contro l’uomo. Risponde solo all’universo, viene dal cielo e vive in noi, facendo risuonare la sua musica.

Labor mirabilis rappresenta il risultato di un progetto nato da una felice intuizione, consolidata da una rigorosa ricerca metodologica e museologica, e cresciuto attraverso la collaborazione tra il Museo Geologico Sperimentale del Club Alpino Italiano Sezione di Giaveno e l’Istituto Blaise Pascal della stessa cittadina in provincia di Torino. Grazie all’impegno e alla dedizione di discenti e docenti e del curatore del Museo, è stata realizzata la traduzione dal latino del testo originario dell’Orittografia Pedemontana di Carlo Allioni (primo trattato sui fossili del Piemonte), correlandola ai campioni paleontologici presenti nella storica collezione del naturalista piemontese, ritenuta a lungo smarrita e riscoperta nel 2009, oggi conservata presso il Museo Geologico Sperimentale.

La Storia è fatta di grandi cambiamenti. Quelli raccontati in questo volume hanno rappresentato la fine di un’epoca e l’inizio di un mondo nuovo, che sta alla base delle nostre radici europee. Dai fasti della Roma imperiale ai secoli bui dell’Età di Mezzo, dalla comparsa sulla scena del mondo di due figure avvolte da un’aura di sacralità, Gesù di Nazareth e Maometto, al primo tentativo di creare un’Europa unita perpetrato da Carlo Magno, dalle devastazioni barbariche alla “nuova Roma d’Oriente”, Costantinopoli, e ai nuovi equilibri sulla scena di un mondo antico che emana gli ultimi bagliori: tutto questo con un unico filo conduttore, la caduta di una potenza che per secoli aveva dominato il mondo mediterraneo e l’avvento di una nuova era, quella feudale. Sono i primi passi del Medioevo.

Il presente volume ha lo scopo di introdurre gli allievi del primo anno degli istituti Superiori allo studio dell’Informatica, partendo dall’evoluzione storica e tecnica dei computer. Il volume affronta nei capitoli successivi le basi dell’architettura di un sistema di elaborazione, lo sviluppo e l’evoluzione del software oltre che i principi base del funzionamento di una rete informatica, essendo la conoscenza di tali principi parte fondamentale del bagaglio culturale di base di uno studente della nostra epoca iperconnessa. Viene dunque trattato un vasto ventaglio di argomenti, utili per guidare gli allievi a districarsi correttamente tra le tecnologie attuali e quelle futuribili. Alla fine di ogni capitolo sono presenti piccoli schemi riassuntivi, elenchi di parole chiave e spunti per la riflessione sugli argomenti trattati.

Mese per mese i momenti di una lunghissima lotta che si è fatta conoscere ben oltre il suo territorio, in una ricostruzione di cronaca basata su oltre 13.000 articoli di giornale e sulla testimonianza diretta. La cronaca puntuale di un confronto tecnico e umano che dura ininterrottamente da quasi un trentennio, ora pieno di speranze, ora sconfortato, ma incrollabile, ora allegro e ricco di inventiva. Ed anche il racconto delle decisioni camuffate, dei dati falsi, degli inganni mediatici e della militarizzazione a cui deve ricorrere chi detiene il potere per far costruire una grande opera inutile a scapito dell’ambiente, della salute e della manutenzione della rete ferroviaria ordinaria. La storia dell’opposizione al tunnel di base e alla linea ad Alta Velocità Torino Lione che, per volumi di roccia e quantità di cemento, sarebbe la più grande opera pubblica del dopoguerra, non è finita: i lavori non sono ancora iniziati, né in Italia né in Francia.

1895-1915, uno squarcio sulla Valle di Susa di fin de siècle vista attraverso 300 fotografie di ambito militare, con articoli e memorie ad esse legate. Dietro ai soldati si stagliano ambienti e panorami della valle che ci riportano in contesti ormai persi, dove le montagne emergono con forza dalle immagini e dalle storie. Scorrendo i volti, molti cercano con la testa un varco nel gruppo per essere fotografati, sono visi dimenticati per oltre un secolo, tutto il fascino di un mondo dimenticato.