Elison Paperback

La cattiveria dipende dalla specie e dall'individuo. A differenza degli altri animali, nell'uomo il dono del libero arbitrio predomina sull'istinto, dono che però spesso utilizza per il proprio egoismo, essendo più imprevedibile e malvagio di tutti gli altri esseri viventi. Di questo ne è testimone la storia del passato, del presente. In tutti i continenti e in tutte le epoche vi sono un'infinità di esempi della malvagità umana, profonda al punto tale che viene da chiedersi come questo sia possibile. Vien da pensare che l'essere umano metta in atto le sue opere malvagie e che il maligno le porti a compimento fino alle loro estreme conseguenze, che poi sfuggono al controllo dell'uomo stesso. L'evolvere della civiltà potrà mai eliminare la cattiveria umana o quanto meno ridimensionarla? La risposta purtroppo sembra negativa, l'uomo si scatenerà sempre contro l'altro e le guerre non scompariranno dal mondo perché l'uomo è imprevedibile, libero di decidere di dar sfogo alla sua aggressività, sia per il potere che per il proprio egoismo, trovando sempre giustificazioni al proprio operato.

Trovare cose e occasioni necessarie alla vita, abbandonate o perdute nella città troppo distratta, anzi trovare la vita stessa. Questo sembra lo scenario quotidiano dell'indecifrato personaggio accusato di evasione fiscale e atti osceni verso una donna. Intorno a lui l'investigatore dell'invincibile fisco – il protagonista più presente, narrato in seconda persona – la polizia e soprattutto Clara, che è narrata eppure si descrive anche in prima persona. Con spunti da fantapolitica (come l'utopica agenzia fiscale e l'apparire di una criminalità speciale) s'incrociano uomini e donne con idee e temi seri ma modi eccentrici o ingegnosi, con una trama da giallo: un intrecciato giallo della consuetudine.

Una temibile e spietata assassina dalle straordinarie capacità, in quanto geneticamente modificata, semina scompiglio per le strade di Praga quando compare un misterioso sconosciuto a metterle i bastoni tra le ruote. Tutti in città la conoscono come “Bacio di morte” poiché marchia la fronte delle proprie vittime con un bacio scarlatto, grazie a un rossetto rosso come il sangue. All'improvviso un altro individuo appare nella sua vita per contendersi il suo amore, ma anche per far parte di quel suo sadico “gioco”. Tra i tanti obiettivi della killer di nome Jecjkia, ci sono quelli di sconfiggere la Kekaja, un'associazione segreta che l'ha trasformata in un mostro, di vendicare la morte della zia Irina e di ritrovare i suoi familiari per potersi finalmente ricongiungere loro. Dolore, amore e morte segnano la sua storia delineando un futuro diverso da ogni aspettativa perché, sempre in bilico tra eroina moderna e sadico mostro, rivelerà che il perno, il cuore, attorno a cui ruota tutto è, pur sempre, la famiglia.

L'intento di questo saggio è di dare voce a una comunità e a un'arte che, a causa di stereotipi che si sono creati negli anni, troppo spesso non è considerata come un'arte a 360 gradi. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di conoscere tante drag queen, alcune delle quali posso chiamare mie amiche, e spero con questo lavoro di aver dato voce a ognuna di loro e averlo fatto nel modo più rispettoso e veritiero possibile. L'arte drag si è sviluppata nel tempo, come tutte le arti, fino ad arrivare al giorno d'oggi dove la creatività viene espressa con spettacoli e performance mozzafiato, dietro le quali c'è uno studio e un gran lavoro. Io mi sono innamorata di quest'arte dal primo momento in cui l'ho vista. Spero che questo libro incentivi la curiosità di qualche lettore che voglia scoprirne di più.

Davoli, frazione di Poggio Friulano, è un piccolo borgo sperduto tra i monti della provincia di Udine, circondato dalle vette delle Alpi Carniche e delle Alpi Giulie, a 900 metri di altezza, circa 10 km dal centro abitato più vicino. Nessuna strada che lo possa raggiungere. Ci sono solo un'antica mulattiera, e una trentina di abitazioni del borgo. Davoli è un paese di anziani, avulsi da ogni forma di tecnologia multimediale. A turbare la quiete, giungono un gruppo di giovani villeggianti che soggiornano presso il camping "La Valle Incantata", gestito da una coppia di "bucolici metallari", Goffredo ed Anita. All'eremo di San Cristoforo, incontreranno Adrian, uno sloveno in evidente stato confusionale, il quale li ammonirà sul dover lasciare, immediatamente, quei luoghi. Intanto, la micologa Delia Villone e la sua equipe di ricerca della Università Bicocca di Milano, stanno seguendo il percorso compiuto dalle spore di un fungo estinto sin dall'ultima Era Glaciale e che è stato, incredibilmente, ritrovato nella palude di Santa Caterina di Valfurva. Anch'essi, giungono nella valle proprio nel momento in cui si scatenerà l'inferno…