Franco Maria Ricci
Paris-Nuà
Giovanni Testori, Nicolò Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2024
pagine: 72
Sei poesie, sei frammenti, portati da Giovanni Testori dal francese di Paris al milanese di Nuà. Da Parigi a Novate. Rimbaud e Verlaine, i due monumentali maudits del simbolismo francese, una raccolta minima, sconosciuta e liminare: un ultimo tradimento, e un ultimo ritorno a casa. Nato a Novate nel 1923, Giovanni Testori si formò da precocissimo storico dell’arte. Fu un giovane di passioni furenti e mai un uomo facile. Ebbe sempre il gusto per la provocazione plateale, il gesto estremo. Esordì da narratore postneorealista ma fu nel teatro che recuperò il plurilinguismo espressionista, storicamente padano, di una letteratura eccentrica, linguisticamente stravagante e rivoltosa. Sempre divisivo, non poteva darsi per lui discrezione tra vita e arte, fede e civiltà: tutto era contaminazione, tutto testimonianza e compromissione. Una delle ultime tracce della sua ricerca sul linguaggio sono queste sei poesie inedite, traduzione in milanese dal francese di Rimbaud e Verlaine, a cui Testori ha lavorato negli ultimi mesi di vita. Introdotti dal testo del curatore Nicolò Rossi e corredati da alcuni articoli del “Corriere della sera” sempre a firma di Testori che evidenziano il suo forte legame con i due poeti francesi, questi sei frammenti testimoniano l’intensa e continua ricerca linguistica e allo stesso tempo fotografano il momento dell’ultimo ritorno, il più dolce, alla famiglia, al paese; alla lingua dell’infanzia, fatta ormai di fantasmi, da tenere stretti, tutti quanti: nel magone dell’addio, prima dell’ultimissimo viaggio.
Il tesoro dei Braganza
José Alberto Ribeiro, Giuseppe Scaraffia
Libro: Libro rilegato
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2024
pagine: 144
Raccontando la storia del Palazzo da Ajuda di Lisbona e del suo tesoro, il volume rivelerà riflessi inattesi e curiosi dettagli della storia del Portogallo dal punto di vista delle regine, sfaccettate e brillanti come i loro gioielli. Nemmeno la fervida fantasia di Ovidio, particolarmente versata nel campo delle metamorfosi, poteva immaginare che un palazzo venisse mutato, quasi d’incanto, in un forziere. Eppure è il destino che è toccato al Palazzo da Ajuda a Lisbona, sorto nel 1795 con lo scopo di raccogliere le ricchezze dell’impero portoghese dopo la distruzione del Paço de Ribeiro e all’incenerimento del suo sostituto. Grazie all’intervento del re Luigi I e soprattutto a quello della sua consorte Maria Pia di Savoia, il palazzo prese infine la forma attuale, divenendo una raffinata abitazione nobiliare che raccoglieva ogni tipo di opere d’arte. Oggi si mostra benevolmente a chi ne vuole esplorare i tesori e forse quello più sfavillante, di cui sono illustrati tra le pagine di questo volume i pezzi più belli e sorprendenti, è il Museo del Tesoro Reale. Esposto con un nuovo allestimento dal 2022, raccoglie gioielli, monete e altri oggetti preziosi appartenuti alla famiglia reale dei Braganza. Il volume ripercorre sia la storia del palazzo con il testo di José Alberto Ribeiro, sia quella dei Braganza, esplorata nel testo di Giuseppe Scaraffia attraverso le biografie delle regine.
Tesouro real. A coleção do Palácio Nacional da Ajuda
José Alberto Ribeiro, Giuseppe Scaraffia
Libro: Libro rilegato
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2024
pagine: 144
Nemmeno la fervida fantasia di Ovidio, particolarmente versata nel campo delle metamorfosi, poteva immaginare che un palazzo venisse mutato, quasi d'incanto, in un forziere. Eppure è il destino che è toccato al Palazzo da Ajuda a Lisbona, sorto nel 1795 con lo scopo di raccogliere le ricchezze dell'impero portoghese dopo la distruzione del Paço de Ribeiro e all'incenerimento del suo sostituto. Grazie all'intervento del re Luigi I e soprattutto a quello della sua consorte Maria Pia di Savoia, il palazzo prese infine la forma attuale, divenendo una raffinata abitazione nobiliare che raccoglieva ogni tipo di opere d'arte. Oggi si mostra benevolmente a chi ne vuole esplorare i tesori e forse quello più sfavillante, di cui sono illustrati tra le pagine di questo volume i pezzi più belli e sorprendenti, è il Museo del Tesoro Reale. Esposto con un nuovo allestimento dal 2022, raccoglie gioielli, monete e altri oggetti preziosi appartenuti alla famiglia reale dei Braganza. Il volume ripercorre sia la storia del palazzo con il testo di José Alberto Ribeiro, sia quella dei Braganza, esplorata nel testo di Giuseppe Scaraffia attraverso le biografie delle regine.
Scritto nella pietra. Minerali collezionati e descritti da Roger Caillois
Roger Caillois, Marguerite Yourcenar, Stefano Salis, Carlo Ossola, François Farges
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2024
pagine: 136
Muovendo dal misterioso ma affascinante collegamento tra due universi apparentemente lontani, quello di minerali e quello dell’arte, che sembrano specchiarsi l’uno nell’altro, il libro presenta le più belle pietre della collezione di Caillois e racconta la figura e la personalità di questo atipico intellettuale novecentesco, riproponendo i suoi saggi sulle pietre e inquadrando con testi di altri autori la sua personalità, il clima culturale in cui visse, e certe meraviglie della Natura. Il testo di Stefano Salis ci introduce nel mondo di Caillois, il critico letterario Carlo Ossola traccia i contorni del clima culturale in cui si mosse e visse, mentre François Farges, custode della collezione, ne ricostruisce la genesi e l’accrescimento. Nella parte centrale del volume si propone una selezione dei testi di Caillois dedicati alle pietre, nelle cui parole magistralmente accostate si intrecciano sapienza geologica e misticismo, scienza e arte. In chiusura il discorso di Marguerite Yourcenar, pronunciato dopo la morte di Caillois in occasione del suo insediamento nella prestigiosa istituzione Académie de France, attraverso il quale la scrittrice ripercorre la vita e le opere del suo predecessore.
FMR. Volume Vol. 8
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2023
pagine: 126
Il Numero invernale esplora il mondo apparentemente inanimato dei minerali, che raccontano profondi misteri a chi è in grado di ascoltarli e di leggerli. Alla collezione di pietre di Roger Caillois, narrata da testi di lui stesso introdotti da Pietro Mercogliano, è accostata quella di Giovanni Pratesi, descritta da Vittorio Sgarbi e Detlef Heikamp; le fotografie sono di François Farges e di Massimo Listri. Minerali commessi compongono architetture barocche nei paliotti dell’Immacolata di Palermo, seminascosta nel mercato del Capo: ne scrive Giorgio Villani e li fotografa ancora Massimo Listri, riunendo idealmente ai quattro paliotti dell’Immacolata Concezione un quinto che fu eseguito per la stessa chiesa ma successivamente traslato in San Francesco d’Assisi. Terzo servizio illustrato da scatti di Massimo Listri è quello in cui Rui Galopim de Carvalho descrive i gioielli dei Braganza. Oggetti diversi, stavolta di carta, sono i taccuini scritti-illustrati di Orhan Pamuk, in mostra al Labirinto della Masone, protagonisti di un articolo di Stefano Salis. E le stoffe sono alla base della pittura naïf di Morris Hirshfield, raccontata da Richard Meyer e da una lettura di William Saroyan.

