Frascati & Serradifalco

E se Dante parlasse la nostra lingua e ci raccontasse l’Inferno come un viaggio vissuto da un’anima che avrebbe potuto essere la nostra? In questo romanzo, la voce del poeta si fa contemporanea e intima, per guidarci tra le ombre dell’aldilà e quelle che viviamo dentro di noi. Inizia così un viaggio straordinario nei meandri più oscuri dell’animo umano. Qui, tra fiamme e tormenti, il poeta incontra anime che hanno scelto il peccato sopra ogni altra cosa e ora ne scontano le conseguenze. L’Inferno non è solo il regno del peccato, ma il punto di partenza per riscoprire la forza di una rinascita.

E se Dante ci portasse oltre ogni confine umano, fino a toccare la luce più pura? In questo romanzo, la voce di Dante si trasforma in un canto sublime, che ci invita a salire con lui verso il cuore dell’amore e della conoscenza, dove l’eterno si svela e ogni ombra svanisce.Qui non ci sono più tormenti o rimpianti, ma l’estasi di un viaggio verso il compimento, dove ogni incontro con i beati è una rivelazione della bellezza divina. Attraverso i nove cieli, Dante scopre le verità ultime sull’universo e sull’anima, fino a giungere alla visione suprema: l’amore che muove il sole e le altre stelle.

E se Dante ci accompagnasse in un viaggio che non è solo ascesa fisica, ma rinascita dell’anima? In questo romanzo, la voce di Dante si fa nostra, per raccontarci il Purgatorio come il cammino universale di chi lotta per purificarsi, riscoprendo in ogni passo il valore della speranza e della redenzione. Ogni cornice della montagna è una lezione di umanità, un confronto con i propri limiti e un inno alla possibilità di cambiare. Il Purgatorio non è solo un luogo dell’aldilà: è il viaggio di chiunque cerchi di diventare una versione migliore di sé.

"Mia o di nessun altro" sono le ultime parole pronunciate dall’ex compagno di Filomena Di Gennaro prima di scaricarle addosso l’intero caricatore della pistola. La narrazione si sviluppa a partire da due diversi punti di vista: quello narrativo dell’autore e quello emotivo di Filomena. Il lettore viene quindi coinvolto profondamente negli eventi che hanno riguardato la protagonista di questa drammatica vicenda. Giudici riporta, infatti, tutti gli aspetti salienti del rapporto tra Filomena e Marcello, individuandone di volta in volta tutti i segnali di un suo sviluppo tossico e violento.

Il libro di Patrizia Pellegrino introduce una domanda molto semplice: “perché continui a sorridere?” Il racconto biografico segue uno spartito ricco di note, che, una volta lette, regalano al lettore un’alternanza di suoni, dai più bassi e drammatici a quelli più acuti e soavi: l’incessante desiderio di dare alla luce una nuova vita, legato alle complicate gravidanze vissute; la decisione di adottare un bambino, la nascita di amori profondi, e in alcuni casi il loro sofferto esaurimento; la scomparsa di alcuni cari che l’hanno segnata profondamente. Nonostante tutto, l’autrice, è riuscita a trovare la forza di sorridere ancora. Tutto viene riportato, nero su bianco, con l’obiettivo di fornire al lettore, alcuni utili suggerimenti su come affrontare, con ottimismo e tenacia, gli inevitabili ostacoli della vita.

"Quando il passato era il futuro" è un riassunto incisivo e realistico di fatti ed aneddoti salienti di un'artista che a quarantacinque anni di età si può permettere di raccontare e condividere ben trentotto anni di carriera artistica in comparti quali danza, canto e recitazione, ma più genericamente nel mondo dello spettacolo. Il libro narra di vicende realmente accadute e di situazioni che i tantissimi ammiratori dell'autrice non conoscono. Il mix più interessante è sostanzialmente espresso attraverso una sequela continua di emozioni e sensazioni dove l'autrice spesso si mette a nudo nel raccontare le vicende accadute. Il testo è anche propedeutico, inteso quale senso di preparazione alla vita, specie per le nuove generazioni che potranno trarre dai racconti indicazioni e consigli utili.È una carrellata di eventi raccontati con semplicità dove l'autrice punta sul suo "non sentirsi affatto diva”, anche se i fatti la smentiscono. Nel libro si possono rivivere situazioni inerenti trasmissioni di grande successo dove i contenuti, divertenti e curiosi, sono ai più sconosciuti. La scrittrice narra anche della sua vita privata, semplice e naturale, così come è nella sua natura.

Pamela Petrarolo, nel suo libro Donna e madre, fornisce la possibilità a chi legge di conoscere la versione più autentica e vulnerabile di sé: quella di donna, madre, figlia e sorella. I racconti di famiglia si mescolano a quelli della sfera pubblica con una nota di tenerezza, dando al contempo forza al valore della perseveranza, della tenacia e dell’amore. Si tratta di sussurrate confidenze che disegnano poco a poco un retroscena del tutto estraneo al lettore, che conserva ancora il ricordo dell'energica “The voice” di Non è la Rai. Donna e Madre è quindi una via di accesso privilegiata verso l’intima realtà di Pamela Petrarolo, tramite cui ogni lettrice potrà riconoscersi e identificarsi.

Come dimenticare la frangetta dorata, il viso dolce e il sorriso malizioso di Ilaria Galassi. La sua storia è un andirivieni di eventi ed episodi che tracciano un percorso vorticoso, complicato, frenetico: dal suo esordio a "Domenica In" fino allo straordinario successo in "Non è la Rai", Ilaria svela i retroscena di questa straordinaria fase della sua vita evocando momenti e personaggi emblematici dei due celebri format televisivi. Attraverso le pagine, l'identità pubblica della giovane star di "Non è la Rai" si confonde con quella più privata e sconosciuta: il sapore più amaro del successo, l'aneurisma cerebrale, la difficile riabilitazione, gli uomini della sua vita e la nascita dei suoi figli. "Andata e ritorno" è un viaggio ricco di emozioni, un percorso di vita intenso che giunge nel presente dopo deviazioni, fermate e forti accelerazioni per giungere al capolinea. Adesso ha inizio un nuovo cammino.

"Non andare" di Giuseppe Romano, romanzo che ha ispirato l’ultimo lavoro di Lando Buzzanca, si articola nel contesto di una Palermo decadente, popolare in cui Rocco Maffone, ex delinquente, tenta di sopravvivere. Ma cosa succede quando un misterioso medaglione interferisce nella vita di Maffone stravolgendo ogni sua certezza? Tra ironici aneddoti che descrivono la tragicomica e faticosa vita di un anziano uomo uscito dal carcere, la trama prende un'improvvisa piega enigmatica, attraendo il lettore in una narrazione densa di colpi di scena che conservano il sapore del noire letterario.

Pamela Petrarolo, nel suo libro Donna e madre, fornisce la possibilità a chi legge di conoscere la versione più autentica e vulnerabile di sé: quella di donna, madre, figlia e sorella. I racconti di famiglia si mescolano a quelli della sfera pubblica con una nota di tenerezza, dando al contempo forza al valore della perseveranza, della tenacia e dell’amore. Si tratta di sussurrate confidenze che disegnano poco a poco un retroscena del tutto estraneo al lettore, che conserva ancora il ricordo dell'energica “The voice” di Non è la Rai. Donna e Madre è quindi una via di accesso privilegiata verso l’intima realtà di Pamela Petrarolo, tramite cui ogni lettrice potrà riconoscersi e identificarsi.

Con la Guerra fredda USA e URSS realizzarono un equilibrio geopolitico che oggi continua a presentare al Paese un conto salatissimo. E intorno al delitto Moro e a quegli anni di piombo che insanguinarono l'Italia si sono annodati segreti indicibili e verità occultate: questo libro le rivela. Gli ispiratori del terrorismo. Coperture, fiancheggiatori, risvolti esteri. I killer di via Fani. Le menti del sequestro. I percorsi del Memoriale Moro. Il senso della "linea della fermezza". Le sentinelle di Yalta. Leggende metropolitane, smemoratezze, depistaggi. Molte sorprese italiane e internazionali si avvicendano in quest'opera di controinformazione, calate in un impianto narrativo scorrevole e polimorfo, dove si alternano diversi tipi di scrittura: accademica, giornalistica e d'intelligence.

Mi chiamo Zolletta, per gli amici Zo, non ho un’età definita. Oscillo tra i dodici e i settant’anni, sono comunque una ragazzina, in bianco e nero, ma con un’anima a colori. Sono la perfetta imperfezione. Rappresento la perfetta confusione. In pratica sono perfettamente imperfetta e confusionaria! Comincia così il racconto illustrato di Zolletta… zollettazolla nei social. Un racconto simil-autobiografico, dal sapore ‘femminista’, in cui Zolla dichiara di non esserlo, ma di sentirsi piuttosto ‘pacifista’ e ‘ambientalista’. Nasce come personaggio a fumetti ma non sempre segue gli schemi della grafica comics. A volte fa capolino in quel mondo così crudo e al contempo meraviglioso della street-art, con le sue locandine in giro per i muri delle città, dove dialoga col mondo esterno, esercitando interesse con la sua carica grafica e per i forti contenuti sociali.