Kubera Edizioni

Una lettura delicata e toccante dedicata alla Donna La storia di due donne. Specchio dell'essere donna oggi e essere donna decenni fa. Una storia di donne che decidono di seguire l'amore, di non scendere a compromessi, ma anche di essere madri con un tale amore da sacrificare se stesse per crescere con dedizione i propri figli. Ed ecco che si svela, nelle parole di queste due storie l'essenza della donna, uno stato forse inarrivabile per l'uomo. L'amore totalizzante, la dedizione, il sacrificio, il ricoprire tutti i ruoli necessari per amore dei figli, ritrovare se stesse e riprendersi ciò che le appartiene per diritto di nascita: la felicità. Una felicità che però a volte può sfuggire, a volte sembra esserci solo negli occhi di chi guarda, un'apparenza, una sfumatura persa nell'orizzonte.

Un delitto inaspettato quello che apre il romanzo di Vincenzo Panella, con il ritrovamento di un cadavere sulla costa del Cilento, nel rinomato villaggio di Cala d'Arconte. Uno degli ospiti è il commissario Cuccurullo, in una delle sue meritate vacanze, al quale i morti non lasciano tregua. Una serrata indagine tra gli ospiti del villaggio, poiché nessuno può aver lasciato quel lembo di costa. Riuscirà il Commissario a venire a capo dell'intricato rebus mortale?

Una raccolta di "storie" ispirate da eventi accadute in anni di carriera come insegnante. Il mondo scolastico, quello degli studenti ma anche degli adulti (genitori, dirigenti, insegnanti), filtrato da uno sguardo graffiante e curioso che fornisce un'immagine (a tratti sconfortante ma a volte anche creativa) della scuola e più in generale della situazione culturale nel nostro paese.

Alessandro lavora in uno stabilimento balneare, la sera si diverte con gli amici pur avendo chiuso nel cuore un passato doloroso e ingombrante. Elisabetta, una studentessa torinese in vacanza con la sua famiglia in Calabria, ha tanti sogni e il più importante è quello di diventare una scrittrice. È una ragazza un po' "vintage", allo smartphone preferisce un piccolo taccuino da cui non si separa mai. Sì incontrano, ed è subito magnetismo. Due anime affini travolte dall'amore. Ma il destino giocherà con le loro vite facendo riemergere fantasmi del passato, minacciando la loro felicità. Impareranno che l'unica salvezza per non cadere nel vuoto è aprire le ali dell'amore...

Questo libro nasce per dare una maggiore consapevolezza delle energie che ci circondano e di come esse influenzino costantemente la nostra realtà. Sono un terapeuta e da svariati anni studio la connessione tra mente e corpo, negli ultimi due decenni oltre al sistema emozionale ho aggiunto alla mia ricerca la parte energetica e animica. Scrivere un libro in un'epoca, dove la paura più grande è rivolta ad un invisibile nemico, mi è sembrato appropriato per dare forza e speranza a chi sta arrancando in una vita che fatica a riconoscere come sua. Anche qui si parla di energie invisibili, che pur non essendo patogene, possono essere alquanto limitanti. È quindi per me essenziale offrire gli strumenti necessari per slegarci da quelle situazioni complicate che costantemente ci frenano e ci limitano.

Un viaggio nelle emozioni del tempo presente, il tempo che mi vive, capace di fondersi con gli elementi naturali e le stagioni in cui primavera ed estate sono colorate dall'amore che colma ogni verso. Eccoci nel tempo andato di bambina ricca di sogni, ma povera di parole d'amore e abbracci per poi essere catapultata nel tempo ritrovato, quello di madre alla quale si schiudono prospettive inaspettate con responsabilità e sensibilità diverse e spiazzanti. Per approdare, infine, nel tempo sospeso, quello che ha travolto l'intera umanità, ed ecco che i versi abbandonano la dimensione più intima e privata per esplorare quella collettiva.

"La sera della festa" richiama nel titolo l'evento culminante dell'estate eoliana, la festa del Santo Patrono di Lipari, San Bartolo. Quella festa e la natura ricca, e al contempo aspra, dell'arcipelago delle Eolie, fanno da interpreti e da palcoscenico alle vicende terrene del romano Riccardo, il protagonista, che ricerca nella semplicità della vita isolana e dei rapporti personali, ancora spontanei in quei luoghi, soddisfazioni e piaceri che la civiltà urbana di oggi non concede. Grandi mangiate nelle taverne del luogo, le immersioni in quei splendidi fondali, gli scherzi tra amici e gli amori che si succedono nel tempo, il tutto narrato in prima persona da Riccardo in oltre quaranta anni visite nello splendido arcipelago delle Eolie.

«Le immagini si susseguono incalzanti anche quando l'articolazione del verso segue e insegue un'ispirazione sempre fervida e vibrante, che si compiace di descrizioni minuziose, particolareggiate sin nei minimi dettagli. Nelle pagine di questa opera si rinviene un intenso cromatismo poetico nato dalla spontaneità con cui il verso sembra traboccare in forme iridescenti, or infuocate e passionali, or imbevute della mera semplicità espressiva». (Claudio Vallone, critico d'arte)

Sullo sfondo della seconda guerra mondiale la narrazione dell'amore perduto da parte di Salvatore che per tutta la vita porterà nel cuore quella passione appena sfiorata. Nino trova il quaderno di memorie di suo zio Salvatore, nel quale si narra di un amore perduto per una donna sconosciuta e del successivo e diverso amore di suo zio per Santina, che Nino ha sempre conosciuto come sua zia.

Bartolomeo è un elefantino, personaggio di fantasia creato con il preciso obiettivo di accompagnare i bambini per tutta la durata della loro esperienza al nido d'infanzia. Qual è il ruolo di Bartolomeo? Armonizzare il passaggio da casa al nido, dai genitori all'équipe educativa, dal maternage a routine pensate e definite. Bartolomeo gradualmente è entrato a far parte della quotidianità del nido, e la sua presenza per i bambini si è rivelata particolarmente significativa. In Bartolomeo si è usata la filastrocca poiché la musicalità della rima cattura l'attenzione e l'interesse dei bambini, anche dei più piccoli. Età di lettura da: 1 anno.

"La poesia di Vittoria Tomassoni, sotto questo aspetto, può essere inserita nel novero della così detta poesia civile o sociale, proprio perché non si limita a proporre stati d'animo fugaci o baleni di colori, ma prospetta una più ampia visione delle cose, a partire dal quotidiano che ne è la misura, quasi si trattasse di una battaglia da portare avanti con determinatezza di intenti ed apertura calda del cuore. Battaglia intorno alla quale tutti, e l'invito è finanche troppo esplicito, dovremmo ritrovarci." (Mario Narducci)

''L'aria si riempie dell'odore pungente dell'incenso, il paese diventa utero di un popolo che ha bisogno di santi a cui rivolgersi e voti da stringere...'' Un racconto intenso narrato da una bambina. I suoi occhi accolgono differenze culturali che riesce a comprendere solo attraverso le parole degli adulti. La sua vita errante, la sua casa mai fissa, la fierezza dell'appartenenza, l'essere figlia del vento... "...ho visto carri bardati, capelli raccolti, mantelli, gioielli, campane, bastoni fioriti, candele al cielo e cavalieri. Ho visto corpi abbondanti in olii profumati, ho visto preghiere sussurrate e lacrime chiassose. Ho visto canti, voce alta e passi festosi. Ho visto l'appartenenza, la tradizione, la purificazione con l'acqua, ho visto chitarre, violini e nastri sgargianti."