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La Conchiglia di Santiago

Ritorno al Novecento. Storie di luoghi e genti di un tempo passato

Ritorno al Novecento. Storie di luoghi e genti di un tempo passato

Cornelio Rossi

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2021

pagine: 168

Cornelio Rossi ha scritto le novelle pubblicate in questo libro negli anni '50. Sono state ritrovate nella casa di famiglia a San Miniato dove l'autore, al termine del suo ultimo incarico attivo in qualità di Preside del Liceo Classico di Sanremo, si era ritirato. Revisionate, corrette ed arricchite in base a chiose e note autografe dell'autore, sono state fatte rivivere dal nipote Alessandro con il concorso della pronipote Costanza. Sono ora pubblicate per la lettura soprattutto di chi ricorda o ha sentito parlare del mondo toscano della prima parte del Novecento. Le novelle sono frutto di episodi vissuti o narrati da qualcuno, in gran parte ambientati nei paesi e campagne nei dintorni di San Miniato. Da esse emerge una fantasia creativa mista a buona dose di umorismo. Per chi é, in particolare, dotato di quest'ultima qualità, la lettura risulta piacevole e rilassante. Il libro vuole essere anche una sorta di omaggio al Prof. Cornelio da parte di suo nipote il quale ricorda con affetto e gratitudine gli anni trascorsi sotto il suo paterno rifugio.
15,00

Immagini dall'altro mondo. Fotografie delle Cantine Romane

Immagini dall'altro mondo. Fotografie delle Cantine Romane

Piero Marsili Libelli

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2021

pagine: 112

Il teatro delle Cantine Romane nelle straordinarie immagini scattate da Piero Marsili Libelli, a cura di Andrea Mancini e con scritti di Mauro Barabani. Un teatro che ha rivoluzionato la scena italiana, tra il 1960 e l'80, che qui è visto anche fuori dai teatri, nelle cene o negli incontri che questi giovani artisti facevano nella Roma di quegli anni. Il fotografo è il testimone di questo intenso momento storico, lo fa per se stesso,ma anche per L'Espresso, che allora dava grande spazio alle immagini, dedicando loro anche pagine intere, nel suo tipico formato a lenzuolo. Un viaggio indubbiamente pieno di fascino, ripercorso in oltre cento bellissime fotografie, con protagonisti che si chiamano Carmelo Bene o Roberto Benigni, ma anche Carlo Verdone o Sergio Castellitto, che si chiamavano Manuela Kustermann e Giuliano Vasilicò o Memé Perlini, Leo De Berardinis o Perla Peragallo, ma anche Renato Nicolini, Alberto Moravia, Giuseppe Bartolucci, Nico Garrone, Achille Bonito Oliva, Dario Bellezza o Rita Cirio, e infiniti altri. Insomma immagini inedite e straordinarie, con alcuni scritti che le collocano dentro il teatro di ricerca a Roma e in Italia, che inizia – come si legge nel libro – praticamente a inizio 900, e almeno dal 1923, anno di nascita del Teatro Sperimentale degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia.
15,00

L'inverno dei mirtilli

L'inverno dei mirtilli

Stefano Vestrini

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 106

È un libro importante questo scritto da Stefano Vestrini, che si avventura in una sofferta riflessione sulla Giustizia, nato a partire dalla morte di un collega di lavoro, nella delicatezza e anche magia di una penna più adatta alla letteratura che ai banchi di un tribunale. Un libro da leggere e anche da regalare a chi, come Vestrini, abbia in qualche modo abitato i Palazzi di Giustizia, ma anche a chi genericamente si interroghi sulla vita e sull'uomo, a partire dagli antichi: la Bibbia o i filosofi greci. Vestrini li rende umani, vicini a chi legge, pronti a insegnarci ancora qualcosa, ed è questa la parte più bella del libro. "Potessi farlo, lo farei. – scrive Vestrini - Avvertirei piano i mirtilli di non mettere in mostra i loro frutti troppo presto, così da non farli bruciare dal gelo. Dalla zampata maligna di questo inverno tardivo". Il libro è dedicato alla memoria dell'avvocato Alberto Corsi, con il quale l'autore ha lavorato in via dei Della Robbia 23, a Firenze, dove di recente il Consiglio Regionale della Toscana, ha posto una targa che segnalava quel luogo, come sede della studio di un altro uomo di legge: Piero Calamandrei, "politico, giurista, accademico, appassionato difensore del diritto e della libertà".
12,00

La nostra Urbanina. Avanguardia d'altri tempi

La nostra Urbanina. Avanguardia d'altri tempi

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 120

In una villa settecentesca, nella campagna toscana, agli inizi degli annì60, il marchese Pier Girolamo Bargagli Bardi Bandini e il geniale tecnico Narciso Cristiani, progettarono e costruirono la loro auto elettrica, proponendo una mobilità alternativa, ad inquinamento zero, in un mondo con una coscienza ambientale ancora da sviluppare, con il riscaldamento delle abitazioni a gasolio e nel pieno boom della benzina super. Una scelta controcorrente, maturata nella limonaia della villa di Poggio Adorno, tra Santa Croce, Castelfranco di Sotto e Fucecchio. In quella piccola officina fu ideata la prima auto elettrica prodotta in serie, una micro-car (diremmo oggi) che sapeva adattarsi alle strade delle città più trafficate, trovando parcheggio anche negli spazi più ridotti e soprattutto non inquinando affatto. Il marchese Bargagli trasferì la sua visione di una nuova mobilità, compatta, economica e non inquinante, all'estro creativo di Narciso Cristiani che, con un piccolo gruppo di appassionati collaboratori, inventò tante soluzioni che troviamo – quasi sessanta anni dopo – nelle auto elettriche di oggi. Quella della Urbanina è stata una splendida ma brevissima avventura, terminata nei primi annì70 con la cessione delle attrezzature e dei brevetti alla Zagato. Troppo innovative le soluzioni proposte rispetto alle tecnologie dell'epoca, sia nella elettronica che nelle batterie, ma soprattutto troppo futuristica la visione di una mobilità elettrica, ad inquinamento zero, in un periodo dove l'impatto sull'ambiente della mobilità ottenuta bruciando i combustibili fossili non era certo in primo piano.
16,00

Vox clamantis. Dieci anni di direzione de «La Domenica» settimanale cattolico toscano

Vox clamantis. Dieci anni di direzione de «La Domenica» settimanale cattolico toscano

Francesco Ricciarelliu

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 120

"La Domenica" uno più longevi e importanti settimanali cattolici d'Italia, è nato il 1 gennaio 1937, da allora molti direttori sono cambiati, adesso è la volta di don Francecso Ricciarelli, che ha curato questo Vox Clamantis. "Fare una selezione degli articoli scritti in questi dieci anni – ha detto don Ricciarelli - è un modo per celebrare e per prendere congedo da una fase storica personale, sociale ed ecclesiale, giunta al suo tramonto. Non so se sia stata migliore o peggiore di quella che abbiamo inaugurato. Scorrere queste pagine potrà essere utile, spero, a farsi un'idea, seppur parziale, di ciò che è accaduto, degli argomenti che erano sul tavolo e a immaginare ciò che sarebbe potuto accadere se il nostro settimanale non fosse stato, come recita il titolo, vox clamantis in deserto, "voce di uno che grida nel deserto" (Is 40,3)». "Ma, siamo giusti, ogni medaglia ha il suo rovescio: ed anco la vita del giornalista cattolico ha pur le sue gioie, poiché la sua lotta con l'errore è lotta divina che inebria, che tutto fa lieve e raddolcisce" .
15,00

L'uomo della melagrana. Luciano Marrucci poeta e prete

L'uomo della melagrana. Luciano Marrucci poeta e prete

Andrea Mancini

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 160

"L'uomo della melagrana. Luciano Marrucci prete e poeta" è un libro realizzato nel novantesimo anno dalla nascita di don Luciano Marrucci (1929-2015), grande e singolare figura di sacerdote sanminiatese, importante soprattutto per i suoi meriti letterari, ha tra l'altro diretto per quasi quindici anni (tra il 1974 e il 2000) l'Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, il più antico festival teatrale italiano, attivo ininterrottamente dal 1947. Marrucci fu scoperto come poeta dal grande critico Sergio Solmi, che oltre a farlo uscire nel 1975 sulla prestigiosa Antologia dello Specchio di Mondadori, ne curò una raccolta di liriche per l'editore Scheiwiller di Milano. Nella sua vita don Luciano ha pubblicato numerosi libri, ma si segnala la traduzione di "Pittura su legno" di Ingmar Bergman per l'editore Einaudi. Ha diretto per molti anni il settimanale La Domenica e una prestigiosa casa editrice di libri d'arte, L'Orcio d'Oro, con la quale ha pubblicato edizioni pregiate. Molti suoi testi teatrali sono andati in scena, con grandi attori e in festival importanti. Si ricorda ad esempio "Il principe felice" di Wilde, in un adattamento di don Marrucci, andato in scena a Roma, con Alessandro Preziosi. Il libro è scritto da Andrea Mancini, critico e docente teatrale, che oltre ad essere amico e collaboratore per molti anni del grande sacerdote, gli ha dedicato alcuni anni di ricerca. Nel libro ci sarà anche una ricca appendice di brani inediti di carattere storico ma anche narrativo scriiti da Luciano Marrucci.
15,00

Noi credevamo. Il cinema di Mario Martone

Noi credevamo. Il cinema di Mario Martone

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 128

Ancora un libro del Circolo del Cinema "Angelo Azzurro", aderente all'UICC nazionale, la gloriosa unione italiana dei Circoli del Cinema, fondata nel 1951, tra gli altri da Roberto Rossellini. L'Angelo Azzurro ha in questi anni organizzato importanti cicli di film su una serie di grandi registi italiani e internazionali, costruendo ogni volta una programmazione pressoché completa su questi uomini di cinema e portandoli quasi sempre a confrontarsi con il loro pubblico di appassionati frequentatori, ma anche di semplici curiosi. In questo volume una serie di saggi inediti sul cinema di Mario Martone, senz'altro il più interessante regista della sua generazione, studiato attraverso una serie di saggi inediti di alcuni dei critici più importanti sia di cinema che di teatro, attraverso lo studio di alcuni suoi capolavori da Morte di un matematico napoletano fino al film presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Il sindaco del Rione Sanità, che – accanto all'ottimo risultato di critica - ha vinto un prestigioso Leoncino d'oro, il premio dedicato alle generazioni più giovani e alla scuola.
12,00

Il silenzio dell'angelo

Il silenzio dell'angelo

Antonio Giordano

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2020

pagine: 140

Un giorno qualunque in compagnia dell'autismo. Una nascita insperata, spontanea, dopo un triplice tentativo fallito di fecondazione assistita. Sconfitto il morso famelico dell'endometriosi. Un miracolo. La scoperta, bruciante, che l'angelo che si attendeva ha un piumaggio speciale. Dio, perché? Ingresso nei gironi infernali dello spettro autistico. Lasciate ogni speranza voi che entrate. Lenta risalita dagli abissi della disabilità con sprazzi di luce e di speranza che s'irradia dalle torce di tanti "sommozzatori" con cui scambi quotidianamente boccate d'ossigeno ed azoto. Angeli terreni. Un giornale di bordo, intimo e familiare, di piccolo cabotaggio autistico. Un "Ulisse" che non dura 24 ore, ma ogni santo giorno. Un incubo. Ed una speranza onirica finale. Questo libro racconta di un bambino autistico, Teo, dal nomignolo curioso, "Nocciolino". Si comincia dalla fuoriuscita del ventre materno, fino all'età di circa 6 anni. E dopo? L'autore, tace. Vi si narrano gli sforzi immani dei genitori, due piccoli mozzi di bordo al timone di una malferma scialuppa, quasi mai d'accordo sulla direzione da imprimere alla prua. La traversata per il grande oceano dell'autismo non si giova di sicure mappe nautiche, di rigorosi portolani, di affidabili bussole o di precisi angoli di sestanti, e men che meno di avanzati strumenti geo-satellitari, ma è malferma ed insicura, quasi sempre sottocosta, come quella degli antichi, all'avaro lume dell'Orsa minore o della stella polare, in una notte di nebbia. L'equipaggio è solitario. Si viaggia in tre. Il passeggero e i due mozzi di bordo, appunto. Sulla scialuppa non sale quasi mai nessuno. Tranne qualche vecchio. Anzi appena navi di più grosso cabotaggio ne intravedono all'orizzonte quello straccio di bandiera e l'insicuro procedere, si precipitano a variarne la rotta, per non incrociarla. Non si sa mai. Nei porti l'approdo è complicato ed osteggiato. Come le navi dei folli o le scialuppe dei migranti. Sul diario di bordo è tenuto un resoconto puntuale della vita del passeggero e degli assistenti di bordo. Si narra delle aspettative della nascita. Dei primi sforzi per la nutrizione. Della fatica del dormire, del giocare, dell'apprendere. Dei riti puntuali ed ossessivi di bordo. Dei naufragi. Dei mancati arrivi, ma anche degli insperati salvataggi. Dei rari approdi in radure o isole felici e dei soccorsi dei tanti sub che ti offrono gratis il loro ossigeno, per tirare avanti e non soffocare. Di brucianti domande ad indisturbate divinità. Si parla di sogni. Incubi. Speranze e preghiere. Ma ora basta, scoprilo da te lettore. L'ormeggio è sciolto. Il viaggio inizia. Da un campetto da calcio di periferia.
14,00

Olmi padre e figlio: due mestieri, l'arte del cinema

Olmi padre e figlio: due mestieri, l'arte del cinema

Juarès Baldeschi

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2019

pagine: 192

Ancora un libro del Circolo del Cinema "Angelo Azzurro", aderente all'UICC nazionale, la gloriosa unione italiana dei Circoli del Cinema, fondata nel 1951, tra gli altri da Roberto Rossellini. L'Angelo Azzurro ha in questi anni organizzato importanti cicli di film su una serie di grandi registi italiani e internazionali, costruendo ogni volta una programmazione pressoché completa su questi uomini di cinema e portandoli quasi sempre a confrontarsi con il loro pubblico di appassionati frequentatori, ma anche di semplici curiosi. Stavolta un libro importante, non solo su Olmi, ma anche su suo figlio Fabio, grande direttore della fotografia, per tutti gli ultimi film del padre, ma anche per film di altri, con prodotti un po' più commerciali, come "Basilicata coast to coast" di Rocco Papaleo. Nel libro, curato da Jaurés Baldeschi e Tullio Masoni, una serie di importanti materiali critici, ma anche moltissime illustrazioni inedite, con disegni mai visti dello stesso Olmi, relativi alla preparazione dei film, in particolare quelli relativi a "La donna di Magdala", per un pellicola mai realizzata. Gli scritti, oltre che dei curatori, sono di Mario Brenta, Laura Ceretto, Roberto Chiesi, Gualtiero De Santi, Claudia Geminiani, Marco Incerti Zambelli, Andrea Mancini, Adriano Piccardi, Angelo Signorelli, Paolo Vecchi. Cioè i migliori storici e critici cinematografici attuali. Si tratteggiano due mestieri del cinema, il regista e il direttore della fotografia, ma soprattutto si parla di alcuni film di grandissima intensità, che mettono la famiglia Olmi (anche Elisabetta la figlia, lavora come produttrice cinematografica) al centro della storia del cinema italiano.
12,00

L'erede di San Martino

L'erede di San Martino

Giancarlo Pertici

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2019

pagine: 72

Giancarlo Pertici ha iniziato a scrivere in età avanzata, la sua vita aveva preso altre strade, poi ha sentito l'urgenza di raccontare e di raccontarsi. Cosa questa che oggi succede a molti, soprattutto da quando pubblicare le proprie storie è diventato così semplice, fin troppo semplice, al punto che c'è persino chi esagera un po'. Naturalmente non stiamo parlando di Pertici, lui ha trovato una serie di estimatori, ai quali il gioco della memoria che ha messo in moto, è particolarmente piaciuto. Tanto che, a un certo punto, la sua scrittura per vari social , ha incontrato un editore, che si è detto interessato a pubblicare il primo libro di Giancarlo e poi anche il secondo: due grandi successi, andati praticamente in esaurimento. Si trattava in realtà di raccolte di racconti, acerbi alcuni, poi sempre più maturi. Adesso è la volta di qualcosa di più complesso, dove l'invenzione – che già faceva parte delle sue prime prove – è la protagonista. Si tratta tra l'altro di un piccolo giallo, niente di che, una vicenda di provincia, abbastanza banale. Avvertiamo gli estimatori delle trame piene di omicidi e di serial killer, qui c'è solo un po' di mistero e c'è soprattutto una vicenda che, anche stavolta, parte dalla realtà effettivamente vissuta da Pertici, nasce nella sua città (sebbene con un nome inventato), disegnata in copertina da un bravo pittore, come Sauro Mori. La trama tra l'altro ruota intorno ad un personaggio che ha vissuto alle pendici del paese, la sua vita un po' fascinosa, molto particolare, bohémien, dentro una roulotte che per tanti anni è rimasta, in bella vista nella valle, con una vera e propria piscina condonatagli come abbeveratoio dei cavalli. Insomma anche stavolta un libro da leggere e sul quale – alla fine – anche sorridere un po'. Non con nostalgia, quella non ci piace, ma con il gusto delle cose genuine.
10,00

Dario Niccodemi: il regista di Pirandello

Dario Niccodemi: il regista di Pirandello

Giuseppe Donateo

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2019

pagine: 220

Se volessimo descrivere il fiuto, proprio dei grandi uomini di teatro, che dimostrò Dario Niccodemi negli anni in cui diresse la Compagnia Drammatica Italiana (1921-1930), basterebbe ricordare quella infuocata sera del 9 maggio 1921, al "Valle" di Roma, quando il direttore della formazione teatrale firmò il debutto di Sei personaggi in cerca d'autore. Sera di battaglia, tra fischi, urla e tentativi di aggressione fisica nei confronti di Pirandello. Anche Niccodemi, una volta letto il copione, aveva sentito dentro di sé un'istintiva contrarietà, subito seguita - ecco il proverbiale fiuto del regista livornese - dalla constatazione di trovarsi di fronte a un'opera destinata a rivoluzionare la storia del teatro. Regista vero, Niccodemi, in anni in cui il termine non aveva ancora preso piede in Italia. Tagliava e riadattava brani di un testo, se ciò serviva a valorizzarne lo spirito autentico; portava in ritiro gli attori, allo scopo di accrescerne l'affiatamento; pretendeva che ognuno di essi studiasse l'intero testo e le parti dei colleghi, non soltanto la sua; curava con meticolosità la scenografia. L'attività della sua compagnia rappresentò, nel corso degli anni Venti del Novecento, una svolta fondamentale per il teatro italiano. Dalle ammuffite scene ottocentesche, al moderno teatro di regia. Partendo da tali presupposti, questo libro - in buona parte basato sul materiale cortesemente messo a disposizione dall'Archivio Niccodemi di Livorno - ricostruisce la vicenda umana e artistica di Dario, dagli anni parigini della Belle Époque, quando metabolizzò, al fianco della celebre Gabrielle Réjane, la lezione di maestri come Antoine e Stanislavskij, fino alle tournées europee e sudamericane della compagnia. Una cavalcata nel mondo del teatro degli anni Venti, seguendo intuizioni, successi e delusioni del brillante commediografo, autore di testi come La maestrina e La nemica, che nel 1921 si lanciò nella nuova avventura di direttore di una compagnia, in cui brillarono le stelle di Vera Vergani, Luigi Cimara e Luigi Almirante. Senza dimenticare il Niccodemi abile talent-scout, grazie alla scoperta di futuri mostri sacri, del calibro di Anna Magnani ed Elsa Merlini. Il libro contiene un ricco patrimonio di fotografie inedite, molte delle quali eseguite da Leonardo Casalini.
20,00

La città dei bambini

La città dei bambini

Irene Campinoti

Libro: Libro in brossura

editore: La Conchiglia di Santiago

anno edizione: 2019

pagine: 432

La storia narrata in "La città dei bambini" è molto complessa, non vogliamo togliere al lettore la sorpresa e lo stupore di trovarsi davanti a un intreccio che usa una scrittura davvero di grande maturità. Irene Campinoti, l'autrice, ha tre figli e immaginiamo la loro gioia nell'ascoltare le storie che la loro mamma va loro raccontando, non solo arrivate a partire da questo libro, ma anche da altri, come il bellissimo "Storia di tappino". "La città dei bambini" assomiglia molto alla saga di C.S. Lewis, che nel 1950 cominciò a pubblicare i romanzi delle sue "Cronache di Narnia", ma anche ai libri del suo amico Tolkien (che aveva raccontato al figlio e poi pubblicato nel 1935 "Lo Hobbit" facendo uscire "Il Signore degli Anelli" solo nel 1954, dopo il grande successo ottenuto da Lewis). Ma il riferimento da fare va anche ad altri autori, come Astirid Lindgren, la cui "Pippi Calzelunghe", prima di essere un libro era stato una storia narrata alla figlia. Si tratta di libri da milioni di copie, che ricordiamo insieme ad uno scrittore che di copie ne ha vendute invece pochissime e che è stato pubblicato dalla Tipografia Bongi di San Miniato nel 1886, senza mai più essere rieditato, stiamo parlando di Guido Pieragnoli, autore di "La Bruna di Poggighisi", che si svolge in un Cinquecento sanminiatese credibile e forse possibile, ma che – per quanto ci interessa – usa ampiamente una Strega, Barbuccia e un'ambientazione di notevole impatto narrativo, quelle Fonti alle Fate, che sembrano rimaste solo nel nome di un parcheggio, ma che in realtà esistono ancora, nascoste tra i rovi della collina che scende dai giardini della cittadina toscana, dove si svolge – anche se con un nome inventato – anche il nostro libro.
15,00

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