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La gioia dell’incontro con Cristo non si può tenere tutta per sé, va donata, annunciata e vissuta! Caro catechista, piena di entusiasmo, desidero condividere con te la mia esperienza affinché “ la nostra gioia sia piena.” La felicità provata nello stare insieme ai bambini, accompagnandoli lungo il percorso di fede, mi ha spinto a realizzare questo piccolo sussidio, affinché possa esserti utile offrendoti idee e spunti particolari per i tuoi incontri. Per vivere e proclamare il Vangelo dobbiamo rinnovare, giorno per giorno, la nostra amicizia con Cristo risorto, solo rimanendo nel suo amore la nostra gioia sarà autentica e completa. Le parole “perché la vostra gioia sia piena“ esprimono al meglio lo scopo di questo sussidio. La sfida di noi catechisti sarà quella di riscoprire questo dono prezioso e annunciarlo ai bambini che rappresentano il nostro futuro e la nostra speranza. Il nostro modo di agire, di annunciare e di vivere la nostra vita deve esprimere in pienezza la gioia cristiana.

«C’è ancora posto per Dio nel nostro mondo?» È l’interrogativo proposto dalla lettera sin dal suo inizio. La riflessione si snoda lungo un percorso di pensieri, che approda infine alla domanda di sempre: «C’è posto per Dio nel nostro cuore?» L’uomo d’oggi vive rinchiuso in un presente che esaurisce tutta la realtà. Ogni cosa si gioca qui e ora. Il valore dell’esistenza dipende unicamente dalla capacità dell’individuo di farne un progetto e di realizzarlo, all’interno di questo tempo e di questo spazio: fuori non c’è nulla. Altre ipotesi non sono prese in considerazione: tempo scaduto! Dalla distanza apparentemente sconfinata di 50 anni, due amici trasgrediscono questa scadenza e riflettono su un’altra ipotesi: che la vita possa essere il dono di “Qualcuno” che ci chiama a un destino di felicità. E si chiedono se davvero sia conveniente scartare sbrigativamente quest’ipotesi, forse più verosimile di quanto non possa sembrare. Presentazione di Fiorenzo Facchini.

La morte di Albino Luciani - papa Giovanni Paolo I - nel 1978, dopo solo poco più di un mese dalla sue elezione, rimane uno dei più fitti misteri del ventesimo secolo. Per molti intimamente legato al terzo segreto di Fatima. A quarant'anni ormai dalla sua morte, tre principali interrogativi rimangono ancora oggi senza una soddisfacente risposta: quale radicale riforma stava programmando per la Chiesa Albino Luciani? Come morì Albino Luciani? Albino Luciani è stato un martire della Chiesa di Cristo? Giovanni Paolo I è un papa martire? La risposta a queste domande è sepolta, in buona parte, nelle Grotte Vaticane. Va capito ancora per quanto. Un processo di beatificazione che non passi attraverso la riesumazione della salma e l'accertamento della vera causa della sua morte sarebbe irrimediabilmente viziato alla fonte. Nonostante i soli 33 giorni di pontificato - e questo numero non pare un caso - ha segnato un profondo segno di rottura con i precedenti papati. Anche questo è un ambito poco investigato. Sarebbero bastati pochi anni di papa Luciani per riportare la chiesa sul sentiero del Vangelo e avvicinare a Cristo milioni di fedeli. Troppo rischioso per i nemici della Verità.

Seminario di Studi della Associazione Grafologia Italiana, sezione regionale Veneto. Anno 1994. Padova. Basilica del Santo. Domande a padre Giovanni Luisetto, frate minore conventuale, grafologo morettiano. Temi trattati: Sentimento e affettività. Il processo di individuazione. La depressione come malattia della volontà. Introduzione teorica: Lidia Fogarolo. Grafologia applicata: p. Giovanni Luisetto.

Seminario di Studi della Associazione Grafologia Italiana, sezione regionale Veneto. Anno 1993. Padova. Basilica del Santo. Domande a padre Giovanni Luisetto, frate minore conventuale, grafologo morettiano. Temi trattati: Quantità e qualità del sentimento. Quantità e qualità dell'intelligenza. La valutazione morale del carattere. Introduzione teorica: Lidia Fogarolo. Grafologia applicata: p. Giovanni Luisetto.

La storia della nascita del mio primogenito Gabriele e di come, da mamma, ho vissuto l'esperienza della disabilità del mio bambino, avendo scoperto solo alla nascita che era affetto dalla Sindrome di Down. È soprattutto, però, una storia d'amore, del mio innamorarmi giorno dopo giorno di Gabriele, nella sua unicità e nel dono prezioso della sua vita che va molto al di là di ciò che lo stereotipo legato alla sua sindrome poteva farmi credere.

Ore 7 e 20 del mattino. Il papà è già uscito per il lavoro e il pulmino per la scuola parte alle 7.30. Spunta una nota da firmare vecchia di due giorni. Che cosa succede adesso? Al parco Ernest spinge gli altri bambini per salire per primo sullo scivolo. Come intervenire? Perché i bambini fanno tanti capricci? Ubbidienza con le buone o con le cattive? Adolescenti, come aiutarli? Le risposte a queste e alle altre 447 domande del libro ci danno la possibilità di evitare azioni negative per scegliere comportamenti formativi di alto livello. Pedagogia preventiva positiva dunque, che attuata giorno dopo giorno ci porta al "successo nell'educazione dei nostri figli". Ecco lo scopo, ambizioso ma possibile, di questo lavoro.