Milieu
Mastini. Romanzo di una vita in fuga
Renilde Mattioni
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 176
Johnny lo zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, è uno dei banditi più iconici della storia criminale italiana, una figura discussa e controversa, che in tanti hanno provato a decifrare senza successo e che per la prima volta ha deciso di raccontarsi. Amico d'infanzia di Pino Pelosi, l'assassino di Pasolini - episodio su cui più volte si è tentato di coinvolgerlo - Johnny è nato nel 1960 da una famiglia di giostrai di origine sinti ed è cresciuto nomade, senza una educazione scolastica, con la legge della strada. Arrestato in giovane età e insofferente al mondo dei riformatori e del carcere, organizza con successo più di una evasione. Nel 1987 ottiene un permesso per buona condotta ma si rende latitante rifugiandosi all'interno di una casa di pescatori, fino alla notte di follia che gli cambia la vita. Una notte durante la quale ruba diverse vetture, sequestra una giovane donna, uccide un agente e viene infine individuato e arrestato con la sua compagna. Da quella notte solo silenzi intervallati da tentativi di evasioni più o meno riusciti, fino a oggi, ancora in carcere a scontare la sua pena, senza riduzioni. "Mastini" è il frutto romanzato di numerose conversazioni con l'autrice alla maniera di Truman Capote. Il ritratto a più tinte del rocabolesco percorso esistenziale e delle tante fughe di uno dei banditi più noti della storia della malavita romana e italiana.
Corpo estraneo. Storia di Giorgio Vale (1961-1982)
Carlo Costa, Gabriele Di Giuseppe
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 264
Frutto di un lavoro di ricerca decennale, "Corpo estraneo" ricostruisce per la prima volta la vicenda biografica di Giorgio Vale, figura di spicco della sanguinosa stagione dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), il più importante gruppo armato dell’estrema destra, attivo tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta. Vale è stato un neofascista anomalo, difficilmente inquadrabile in facili cliché interpretativi, in virtù della sua pelle nera, derivante delle origini eritree del padre Umberto. Un black italian che proietta la storia coloniale, così distante nel tempo, fino ai più tumultuosi anni della storia repubblicana. Già militante di Terza Posizione, gruppo del caotico magma extraparlamentare nero nella Roma degli anni settanta, Vale bruciò le tappe della militanza radicale tramite un’escalation irreversibile che lo condusse nei NAR, lo vide erroneamente collegato alla strage di Bologna e che si concluse tragicamente in un appartamento di periferia nel maggio 1982. Suicida, nella versione della Procura di Roma; ucciso dalla polizia, con la benedizione del SISDE, secondo la famiglia. La vicenda biografica di Vale e la parallela ricostruzione storica degli ambienti dell’estremismo nero sono condotte in modo approfondito, sulla base di una ricerca innovativa che si avvale di molte fonti istituzionali, solo recentemente rese accessibili. Questa mole documentale è inoltre integrata da un importante apparato di fonti orali e si avvale del prezioso archivio familiare, prodotto e conservato negli anni dal padre di Vale per cercare di dimostrare la tesi dell’omicidio del figlio. Un libro che colma un grande vuoto storiografico negli studi sul neofascismo italiano e sulle vicende a essi attribuite e mai del tutto chiarite, in primis la strage di Bologna. Prefazione di Guido Salvini.
Giandante X
Roberto Farina
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 384
Giandante X (Milano, 1899-1984). Pittore, scultore, architetto, poeta. Ha combattuto su tutti i fronti del Novecento, seguendo senza sosta la propria strada, fin dove le forze gliel'hanno permesso. Per i fascisti fu un anarchico, per i comunisti un compagno, per i repubblicani spagnoli un miliziano delle Brigate internazionali, per lo Stato francese uno "straniero indesiderato", per la Resistenza un partigiano. Si unì di volta in volta al compagno più vicino. Infine, fu sempre solo. Per le sue scelte è stato amato, frainteso, punito. Il mercato dell'arte non ha mai saputo che farsene di lui. Alcuni, pochi, discutono ancora se sia o no un grande artista. Ma essere grandi artisti non significa nulla, essere artisti puri, ecco ciò che conta. Nelle pagine di questo libro si va alla ricerca di Giandante X tra scrittori, filosofi, rigattieri, antiquari, partigiani. Giovanni Pesce e Nori Brambilla, Ernesto Treccani, Aligi Sassu, il signor Manusè che aveva il chiosco di libri e Amatore Sciesa che disse in faccia al boia: "Tiremm innanz", Guido Picelli l'Ardito del Popolo colpito alla schiena, Dino Formaggio e Don Chisciotte... La trincea, i campi di concentramento, un canto di dolore e d'amore, i compagni. Le confessioni, il dubbio, la fame, il freddo. La deportazione, la prepotenza, il privilegio, i martiri, la resurrezione e la poesia. Il carcere. L'arte. L'anarchia. Una storia di vita, morte e libertà. Edizione definitiva, con centinaia di immagini delle opere e degli inediti di Giandante X, con un lungo apparato critico e i contributi tra gli altri di Antonello Negri, Giampiero Mughini, Roberto Dulio, Miuccia Gigante, Leonida Repaci, Marcello Cora. Prefazioni di Antonello Negri e Giampiero Mughini.
Laziali bastardi
Guy Chiappaventi, Emanuele Paolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 312
Questo libro non è un’enciclopedia della Lazio. Qui non ci sono i giocatori più forti, non tutti almeno. Ci sono anche tanti altri che erano un po’ scarpe ma buttavano il sangue in campo o che in qualche altro modo si sono fatti amare dai tifosi. I protagonisti sono cinquanta bastardi laziali, “bastardi senza gloria”, ribelli, poeti, guerrieri, cagnacci, anche un infame che forse non era così infame, calciatori e allenatori che hanno segnato la storia della Lazio, hanno espresso un carattere tipicamente laziale, sono entrati in trance insieme alla curva, hanno lasciato un segno. Nel bene e qualche volta nel male. Sono i giocatori rimasti nel cuore dei tifosi perché hanno segnato l’immagine guerriera di una squadra emblematica di un calcio che non c’è più, ma rimane aggrappato alla memoria. Questo libro non è un album di campioni, c’è Guerino Gottardi e non c’è Roberto Mancini, non c’è l’elenco dei bomber con tutti i goal segnati e le partite giocate, anche se, ovviamente, ci sono Piola, Chinaglia, Giordano, Signori, Vieri, Klose e Immobile. C’è Paul Gascoigne, a proposito di pazzi. Di Canio e Sinisa Mihajlovic, a proposito di politicamente scorretti. O Simeone, l’argentino che ha trasformato il suo soprannome in una dottrina, il Cholismo. Ci sono i morti: Luciano Re Cecconi, ucciso in gioielleria con un colpo di pistola nel ‘77, e c’è Giuliano Fiorini che con un tiro di punta salvò la squadra dalle secche della serie C e dal fallimento. L’allenatore-padre, l’ex partigiano Tommaso Maestrelli. Ci sono i cavalieri del centrocampo di oggi: Milinkovic-Savic e Luis Alberto, zigano andaluso. Non ci sono i presidenti, i direttori sportivi, i general manager. C’è però uno che non ha giocato a pallone, è un bersagliere podista, Luigi Bigiarelli, che nel 1900 fondò la Lazio in una piazza del quartiere Prati, sopra il fiume Tevere. Anche lui è morto presto. Ci sono molte tragedie, molti scandali e molta identità. Nessuna squadra è come la Lazio.
Liberiamo tu
Emilio Mazza
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 192
E questa è la storia del desiderio di liberazione globale che si realizza in maniera incompiuta: "liberiamo tu". Una storia non ancora finita, perché i conti non si sono mai fatti. Così nel Duemila e venti ci si può svegliare negli anni Settanta del secolo prima. Il protagonista, che racconta in prima persona ma è senza nome, agisce a Milano ed è sempre in tensione: tra un esproprio e una spesa, un discorso sul mondo e uno sui volti. Qui la parola ha il suo ritmo, la si potrebbe cantare; e le canzoni accompagnano in parte il racconto, soprattutto negli anni Settanta. "Liberiamo tu" non è solo una riflessione sulle analogie inaspettate che la storia presenta, ma anche sulla letteratura (che abbiamo dimenticato), sul linguaggio (che abbiamo accettato), sul suono (che non abbiamo ascoltato). Rivoluzione, amore e letteratura: "Liberiamo tu" è il ricordo di chi le ha attraversate.
Un'osteria a Milano
Enzo D'Antonio
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 224
Precario dopo il licenziamento, il giornalista Gigi Lobo, si stabilisce in una periferia urbana povera ma in via di gentrificazione, deciso ad abbandonare il mestiere e il fallimentare sodalizio professionale con il paparazzo Caffarelli. Diventato barista all'osteria (un lavoro fisso!), al centro di strade malfamate dove circolano abitanti di ogni parte del mondo, si immerge nel nuovo ambiente. Tra i bizzarri habitué spiccano Jimmy "Ceviche", chef peruviano virtuoso del coltello che usa il peperoncino amazzonico come arma, e la trans brasiliana Eliane, ex prostituta, piccola spacciatrice e sensitiva di professione. Sfruttando dal bancone le competenze da giornalista, Gigi si accorge che il locale è indebitato con un commercialista strozzino, Sergio. La polizia sa ma aspetta a intervenire, i soci del locale, Giorgio e Vito, subiscono senza reagire. Ricostruita la ragnatela di affari illeciti di Sergio, Gigi passa all'azione con l'aiuto dei suoi alleati, compresi i soci e il ritrovato amico paparazzo. La commedia, sempre brillante nel ritmo e nei toni, ora scava più a fondo. Con l'arrivo di Luz, la curandera moglie di Ceviche, al pensiero maschile si sostituisce il femminile, allo scontro la sapienza millenaria della medicina amazzonica. Il ricorso all'ayahuasca come cura dell'avarizia è un colpo di scena visionario e psichedelico che ne innescherà molti altri.
Tenebre su Kreuzberg
Miron Zownir
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 272
Berlino, 2012. Il detective Berger è sulle tracce di un assassino che strangola le sue vittime quando scende il buio. Ha un disperato bisogno di risolvere il caso se non vuole che il suo capo gli faccia appendere il distintivo al chiodo. Ma il vecchio poliziotto beve troppo, odia il suo lavoro, i suoi colleghi, la sua ex moglie, sé stesso. E disprezza anche quello spiantato del figlio Nick, un sedicente artista che si arrabatta e campa di stenti, ha un disturbo della personalità e filtra la sua realtà distorta attraverso le foto allucinate che scatta nella notte. Adesso però il figliol prodigo vuole a tutti i costi rincontrare il padre: dice d'avere degli indizi chiave per scovare il serial killer. Tra sale a luci rosse e palazzi abbandonati, pub che brulicano di gente strana e improbabili saloni di bellezza, raduni fuori orario e vicoli immersi in una nebbia spettrale, gli eventi precipitano in un vortice di follia mentre tutt'intorno a Kreuzberg, il leggendario quartiere alternativo che ora vive un misto schizoide di nostalgia e desolazione, calano le tenebre. Miron Zownir, poeta della fotografia radicale, spariglia le carte del genere noir e restituisce al lettore un affresco punk sull'altra faccia della metropoli, quella più oscura e respingente, tanto avversa alla morale comune quanto lampante nel mettere a fuoco le contraddizioni che ci circondano. E che non vogliamo vedere.
Belfast boy. Una storia inedita di George Best
Friani Stefano
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 304
“Maradona good, Pelé better, George best”, così recitava uno striscione nella natìa Belfast, il giorno del funerale che riunì una città e una nazione divisa da sempre. Sciarpe blu e arancioni, sciarpe biancoverdi, ma soprattutto rosse come il Manchester United, in un bagno di folla che celebrava il primo grande idolo del pallone a lasciarci. È stato il quinto Beatle, vivendo sotto gli occhi di tutti molte vite in una sola: ragazzino terribile vicino ai Busby Babes, poi la coppa dalle grandi orecchie, il declino, gli altri club, la nazionale, e sempre l’alcol a fiumi, le donne, le auto e i soldi sperperati. Figlio di un portuale orangista e di una madre alcolizzata, George scorrazza, imperversa per le vie e i prati di Belfast col pallone legato ai piedi. Ma sarà il Manchester United a scovarlo e a dargli una vera educazione sentimentale. Ricucendo lo strappo generazionale e smitizzando la narrazione bomberistica attorno al più famoso numero 7 di tutti i tempi, Belfast Boy ha soprattutto il merito di esplorare il contesto in cui si srotola come un film la vita di George Best: l’Irlanda del Nord del dopoguerra e dei Troubles, le bombe e le minacce di morte con tanto di cecchino allo stadio, ma anche la pacchia a Marbella in costume e infradito, gli Stati Uniti in cui tiene a battesimo il soccer fra un bicchiere e l’altro, le cifre astronomiche e il carcere, i night e le scommesse, le botte prese e quelle restituite, l’uggia di Edimburgo e gli anni londinesi. Se esiste una lista sterminata di libri a proposito di Best, quasi tutti si concentrano sul campo o sulle note vicende da tombeur des femmes, spesso annegando nella sempreverde nostalgia contro il calcio moderno, ma Best è anche e soprattutto stato il primo dei calciatori fotogenici e metrosexual, attento al look e sempre alla moda, anche quando non lo era più. Accanito lettore di parole crociate con velleità da scrittore di gialli, uno con il cognome e la faccia da attore hollywoodiano che apre i titoli di coda. Insomma, George Best.
Malamoda. Come lo stile dei cattivi soggetti ha influenzato il costume
Matteo Guarnaccia
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 128
Dopo aver esplorato con il suo tratto inconfondibile il mondo dei pirati e dei punk, degli sciamani e degli hippies, Matteo Guarnaccia racconta come il mondo criminale nelle sue varie diramazioni storiche abbia influenzato e continui a segnare lo stile: dai cappotti dei gangster di Chicago alle coppole dei Peaky Blindres, dal cinema alla letteratura, dalla strada ai negozi di tendenza. Dopo un'ampia introduzione storica del fenomeno, la parte centrale del volume è caratterizzata da oltre 70 tavole inedite di Guarnaccia che evidenziano l'evoluzione dello stile criminale nel corso dei secoli, dai pirati ai briganti, dai gangster americani ai teddy boys inglesi, fino alle figure che hanno influenzato l'immaginario nostrano come Renato Vallanzasca e Francis Turatello. Un testo istruttivo e divertente che indaga il fascino indiscreto dei cattivi ragazzi e del loro stile estetico, con un tocco d'artista e parecchie sorprese.
Per essere Chiari
Antiniska Pozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 176
Dal carcere al ring, e ritorno: il pugile Mirko Chiari, dopo 104 match di boxe torna dietro le sbarre per insegnare pugilato ai detenuti. La storia della nascita del progetto Pugni Chiusi s’intreccia con le voci dei carcerati, e con la vicenda personale di un ragazzo che compie un movimento di andata e ritorno da dentro la società civile ai suoi margini: gli anni di delinquenza alla periferia di Milano, l’arresto e gli incontri fondamentali a San Vittore, la carriera sportiva e i combattimenti. La narrazione restituisce la complessità umana di una figura la cui redenzione occupa solo lo spazio che può occupare, accettando che continui ad esistere una parte di sé impossibile da addomesticare: nella ricerca di un gesto tecnico che sappia dialogare con la violenza, vanno in scena le vite di ex detenuti, maestri e allenatori, ergastolani, pugili, delle loro madri e dei loro padri. Fra le celle del carcere di Bollate e i ring delle palestre di provincia, con una Milano dei margini a fare da trampolino per qualche fuga in avanti, Per essere Chiari è un percorso narrativo che ibrida la verità col romanzo, nel tentativo di indagare cosa sia l’identità con gli strumenti dell’onestà e della poesia.
Un calcio alla guerra, Milan-Juve del '44 e altre storie
Davide Grassi, Mauro Raimondi
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 240
A settantasei anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Davide Grassi e Mauro Raimondi, da sempre interessati agli intrecci tra storia e sport, hanno unito le loro passioni per creare un libro di impegno civile. "Un calcio alla guerra" narra di storie individuali e collettive che esaltano il coraggio e l'abnegazione dei molti sportivi coinvolti nell'assurdità della guerra. Vicende di persone che sono passate dal campo di calcio alla lotta per la Liberazione, in qualche caso pagando con la vita. Storie vissute in bilico tra pallone e Resistenza al nazifascismo come quelle di Bruno Neri, Giacomo Losi, Raf Vallone, Carlo Castellani, Michele Moretti, Antonio Bacchetti, Dino Ballacci, Cestmir Vycpalek, "Cartavelina" Sindelar, Erno Erbstein, Arpad Weisz, Géza Kertész, Gino Callegari, Vittorio Staccione, Edoardo Mandich, Guido Tieghi, e Alceo Lipizer, solo per citare i più celebri. Le incredibili partite giocate tra partigiani e nazisti, come quella che si disputò a Sarnano nel maceratese nel 1944, o quelle fra reclusi nei lager e i loro aguzzini, vere e proprie partite della morte, a cui si ispirò il film di John Houston, "Fuga per la vittoria", passando per un episodio che pochi conoscono: il rastrellamento avvenuto dopo la partita fra Milan e Juventus del 2 luglio 1944, correlata da una accurata ricerca d'archivio. Senza trascurare i protagonisti di altri sport. Tra i tanti Alfredo Martini, partigiano che diventò commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo, il pallanuotista e rugbista, Ivo Bitetti, fra coloro che catturarono Benito Mussolini in fuga, il ciclista tedesco Albert Richter, che aiutò gli ebrei a scappare e venne impiccato, i tanti pugili costretti a combattere per la vita sul ring di Auschwitz per il divertimento dei loro kapò o che si ribellarono lottando alla guerra nazifascista, come Leone Jacovacci, Lazzaro Anticoli, Pacifico di Consiglio e Settimio Terracina. Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno sognato un pallone, dei guantoni, una sciabola, un paio di sci, un'auto da corsa, una piscina o una pista d'atletica insieme alla libertà. Con l'obiettivo di ricordare, per dare un calcio alla guerra.
Gli Arditi del popolo. La prima lotta armata al fascismo (1921-22)
Andrea Staid
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 128
In questo libro, Andrea Staid propone un'analisi degli eventi e delle cause che diedero vita agli Arditi del popolo nel 1921 evidenziandone l'originalità politica rispetto ai movimenti di quel periodo storico. Una rilettura del biennio '21-'22 che vede inizialmente contrapporsi da una parte gli Arditi del popolo insieme agli antifascisti e dall'altra i fascisti e i loro sostenitori. Viene esaminato il percorso politico di questa organizzazione: dalla sua formazione, al suo assetto di tipo militare, ai rapporti con i movimenti della sinistra ufficiale fino alle ambiguità che la condussero all'oblio. Un'attenzione particolare è rivolta agli episodi avvenuti nella città di Parma, per ribadirne l'unicità dell'unione popolare sviluppatasi nel borgo di Oltretorrente e culminata con le leggendarie barricate dell'agosto 1922, quando gli Arditi di Guido Picelli sconfissero i fascisti di Balbo, unica sconfitta subita dai fascisti prima della Marcia su Roma, nonostante la differenza delle forze in campo in termini numerici e di armamenti. Nella seconda parte, la lettura storica degli eventi lascia spazio a frammenti unici di testimonianze orali delle giornate delle barricate e a un racconto per immagini delle figure emblematiche dell'arditismo: anarchici, comunisti, irregolari, ribelli, la cui convivenza, non sempre pacifica, sarebbe proseguita nella Guerra di Spagna e nella Resistenza.

