Mjm Editore

Chiunque almeno una volta nel corso della propria vita, si è posto delle domande su di sé e sullo scopo della sua esistenza: chi sono? Perché esisto? Qual è lo scopo ultimo della mia vita? C'è vita dopo la morte, oppure la mia esistenza terminerà definitivamente e irrimediabilmente nel momento in cui la morte mi colpirà? Esiste realmente la risurrezione dei morti e la vita eterna? Nonché altri interrogativi altrettanto fondamentali: come è iniziata l'esistenza dell'universo? Spontaneamente e casualmente da sé, oppure per creazione soprannaturale? Dio, esiste realmente, o è un'invenzione umana? Come è iniziata l'esistenza della vita sulla Terra? E quella dell'umanità? Interrogativi che a primo impatto appaiono retorici, perché non sembrano avere risposte concrete ed esaurienti. Invece no! Al contrario, sono i più concreti, razionali e vitali che una persona possa porsi.

"La mente è una amante agitata, che tu preferisci addomesticare lentamente,come se ne fossi un devoto discepolo, perché lei e non il tuo corpo, apre le porte a tutte le più grandi soddisfazioni..."

Questa storia nasce dal desiderio di far sapere a tutti i bambini che un secolo fa, nel bacino del fiume Tunguska Petrosa, laggiù nella lontana Siberia, capitò un evento misterioso e tragico. Ho pensato: "Cosa può esserci di meglio che conoscere quegli avvenimenti attraverso le parole di una bambina, Bibiana, che ha visto con i suoi occhi quello che è accaduto?". Quindi non perdiamo tempo: attraversiamo con lei la sterminata e misteriosa Siberia ed andiamo ad incontrare anche noi gli straordinari abitanti della taiga che furono suoi compagni di avventura in questo meraviglioso viaggio.

Emma è un personaggio sicuramente fuori dagli schemi, segnata da un'infanzia e un'adolescenza non prive di esperienze dolorose e di situazioni più grandi della sua età, ha avuto la forza, il coraggio e l'intelligenza di non cedere a tutto questo e di utilizzare il suo vissuto per costruire la complessa donna che è. Forte, determinata, guerriera, ha comunque in sé un'ombra che cela un aspetto fragile della sua persona: la costante paura di non essere mai abbastanza, la ricerca continua della condivisione del suo percorso, il timore dell'abbandono, cose queste che la trattengono dall'amare e dal lasciarsi amare. Adopera il sesso come una carta vincente, senza inibizioni e senza relegare a un ruolo secondario il suo essere donna, d'altronde non potrebbe fare altrimenti perché è fortemente convinta della valenza femminile nella società. "Peccati di una vita" è un romanzo dai forti risvolti erotici, in cui la commistione tra racconto e vissuto si avvicendano senza soluzione di continuità.

Sullo sfondo di un contesto sociale arcaico e soffocante nasce questa raccolta di racconti che come una forza prepositiva e propulsiva tenta di liberarsi dalle catene delle convenzioni e delle costrizioni dell'ingiusto. Varietà di personaggi, linguaggi, situazioni e caratteri in un labirinto percorso da un filo di seta indistruttibile che vede stringere in un imbuto la realtà tutta del fallimentare mondo degli adulti, soprattutto uomini, in una claustrofobia crescente che cede spesso il passo all'ironia e anche alla comicità come strumento di catarsi e liberazione. Immersi in un mare di omofobia, razzismo, feroce monoteismo, maschilismo radicato, corruzione e criminalità solo figure di donne coraggiose e volitive come la conduttrice Telesilla, oppure confuse e in cerca di sé come la cantante Erica e ancora la madre immersa in una società partenopea distrutta che sacrifica se stessa e i suoi figli per garantire loro un futuro, appaiono boccate d'aria fresca. Dunque una disperata richiesta di una società matriarcale, un animo dedicato a ragazze e vittime di violenza e un attacco feroce agli uomini che sono sordi, che non lottano, che posseggono e non rispettano.

Alcuni sopravvissuti all'apocalisse intraprendono un entusiasmante viaggio verso il mare, per raggiungere la cittadina di Rainbow Beach. Prima che il virus che ha decimato la razza umana ritorni ancora, in questo caso pronto a sterminare ogni singolo essere umano rimasto vivo. Una corsa contro il tempo, contro il destino, o contro la volontà di Dio stesso. Intanto un esercito di centinaia di migliaia di zombie si sta riunendo ad appena mille chilometri da Rainbow Beach; zombie evoluti in attesa di sapere quello che dovranno fare. Lui, il Generale supremo, la vera causa dell'apocalisse, colui che ha scatenato l'inferno sulla Terra, sta per guidare quest'orda infinita di mostri affamati di carne e sangue verso il mare, per scatenare la sua furia nel villaggio di colui che si fa chiamare "The last beach", l'unico in grado di fermare l'ultima apocalisse.

Autunno 2003: In Valsesia e nelle vallate circostanti, da ormai un decennio non nevica quasi più, un declino nel turismo, seguito alla lenta deindustrializzazione di un territorio, un tempo florido. Nelle piccole frazioni e nei paesi adagiati lungo le montagne ed il fiume Sesia, sotto il lento incedere del tempo e delle tradizioni, si annidano germi di vite sbagliate, di tossica modernità. Dopo una notte contraddistinta da una nevicata eccezionale, il top manager di un azienda locale viene trovato morto, incatenato ad un tavolo, mutilato e soffocato in una maschera di cuoio. Dino Mazzone, il Maresciallo dei Carabinieri di Varallo Sesia, prende in carico insieme alla dottoressa Iris Weirather della Scientifica di Vercelli, un indagine che deve essere chiusa in fretta, per non turbare la valle e non compromettere il tanto agognato rilancio del turismo invernale. L'ultima telefonata della vittima, rimanda ad un annuncio online di una giovane mistress dark: "Padroncina cattiva cerca sottomessi da umiliare e insultare. I meritevoli diventeranno miei schiavi" Red Sonya.

Si può creare una società socialista basata sulla democrazia partecipata in un paese a cultura clientelare e parafeudale? Si può anche solo sperare di avvicinare il sistema Italia a quelli dei più virtuosi paesi europei come primo passo per la trasformazione in senso libertario ed egualitario della nostra società? Evidentemente no, in assenza di una rivoluzione culturale che cambi radicalmente il modo di pensare diffuso nel paese. Analisi e proposte in tal senso sono il filo conduttore di quest'opera in cui la storia della mentalità, della cultura e della società si intrecciano per tentare di rispondere alle domande decisive del nostro tempo sul futuro del paese.

"La bambola che dorme" è una storia in una storia. L'analisi di un amore dall'inizio alla fine, è lo spunto per indagare e analizzare un passato che esiste e condiziona. I retroscena delle persone che ci hanno concepito e di altre che ci stanno accanto, ci danno nostro malgrado, la misura di ciò che siamo. La protagonista, si troverà ad affrontare in un arco di sette anni, in una Milano degli anni ottanta, oltre ai soliti problemi esistenziali, anche "vecchi fantasmi" ormai dimenticati, che riaffiorano tremendamente attuali. Dovrà vedersela con la separazione, il nuovo lavoro e il nuovo amore, e anche con la realtà di un vissuto senza sicurezze e soprattutto senza la vicinanza delle persone più essenziali, che le hanno "regalato" una personalità particolare. Gli uomini nella vicenda, sono meno importanti di quello che sembrano.

Circa 10.000 anni or sono. Il prode Khron torna cambiato dallo scontro con un feroce drago. Il suo prestigio cresce gradualmente, conducendolo al ruolo di dittatore di Atlantide. Ma il suo è un regime sanguinario. Sarà suo figlio Akmon a ergersi contro di lui, per riportare la pace nella terre degli uomini.

La chiave di lettura di questo romanzo è l'ironia. Michael Carson racconta se stesso, i suoi primi giorni da immigrato negli Stati uniti, di come, senza nessuna modestia abbia trovato lavoro nel giro di poche settimane. In realtà il suo racconto pregno di arroganza e la in sé le innumerevoli disavventure che il giovane immigrato trova lungo la sua strada e che sembrano schiacciarlo, soffocandolo nelle paludi della solitudine cui il protagonista non sembra in grado di sfuggire. Michael è un ragazzo che ha abbandonato l'Irlanda una terra che adora ma che non offre prospettive corrispondenti alle sue ambizioni per raggiungere Los Angeles, una terra senza fascino ma dalle grandi possibilità. Il difficile inserimento nella società e l'assidua ricerca di un lavoro, l'incapacità di comunicare con gli altri e con la sua donna, l'emarginazione intellettuale e fisica che lo costringe a continui dialoghi con se stesso ma soprattutto a continue fughe strampalate dalla realtà.