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Nottetempo

Topologia della violenza

Topologia della violenza

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2025

pagine: 180

Il punto di partenza dell’analisi che Byung-Chul Han sviluppa in questo saggio è la natura proteiforme della violenza: cambia aspetto, si adatta alla logica e alle modalità del contesto socio-politico in cui si sviluppa e, soprattutto, agisce anche laddove sembra essere sparita. L’esame parte dalla violenza nelle sue manifestazioni macrofisiche: quella del sangue e del sacrificio, del sovrano sul sottoposto, quella senza sangue delle camere a gas, quella del linguaggio offensivo. In questo senso essa è espressione di un “eccesso di negatività”: è infatti possibile esclusivamente dove c’è antitesi, tensione bipolare tra un Ego e un Alter, un Interno e un Esterno. Nell’epoca odierna, con la progressiva “positivizzazione della società” − ovvero lo smantellamento della negatività e della contrapposizione e l’appiattimento delle differenze − anche la violenza sembra svanire, almeno nelle sue forme tangibili, corporee. Ma quello a cui assistiamo, sostiene il filosofo, è in realtà un suo trasferimento sul piano psichico, all’interno del soggetto. È, quella odierna, una violenza microfisica, un pericoloso “eccesso di positività” che si manifesta “in termini di sovrapprestazione, sovrapproduzione e sovracomunicazione, iperattenzione e iperattività”, fondendosi e confondendosi con la sua controparte: la libertà. Nella società della prestazione il soggetto, formalmente libero, è vittima di se stesso e delle pulsioni che ha introiettato. “La storia della violenza giunge a compimento in questa coincidenza tra carnefice e vittima, tra signore e servo, tra libertà e violenza”.
15,90

La salvezza del bello

La salvezza del bello

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2025

pagine: 120

Dostoevskij aveva detto che solo la bellezza ci salverà. Ma oggi è il bello stesso a dover essere messo in salvo, recuperando l'integralità della sua esperienza che l'epoca digitale fa svanire di giorno in giorno. Questo è l'intento del saggio di Byung-Chul Han, che ripercorre momenti essenziali del pensiero europeo sul bello, da Platone a Nietzsche e Adorno, per mostrare con vigorosa persuasività la deriva estrema della nostra esperienza estetica. L'estetizzazione diffusa, la veloce proliferazione di immagini levigate e consegnate al consumo, dove conta solo il mero presente della più piatta percezione, conducono a una fondamentale anestetizzazione. Nulla più accade e ci riguarda nel profondo, e così l'arte diventa, come già aveva avvertito Nietzsche, solo occasione di una momentanea eccitazione. Ma l'originaria esperienza del bello è invece una scossa estatica che ci trasforma e si prolunga anche nella vita etica e politica. La bellezza non rimanda al sentimento di piacere, ma a un'esperienza di verità. "Tu devi cambiare la tua vita": il monito che promana dal Torso arcaico di Apollo nell'omonima poesia di Rilke è la parola che il bello ci rivolge attraverso questo libro.
12,90

L'espulsione dell'altro

L'espulsione dell'altro

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 120

In questo saggio, che è una sorta di summa delle sue opere precedenti, Byung-Chul Han mostra la scomparsa della figura dell’Altro nel mondo dominato dalla comunicazione digitale e dai rapporti neoliberistici di produzione. La singolarità dell’Altro disturba, infatti, l’incessante circolazione di informazioni e capitali, e la sua rimozione lascia il campo al proliferare dell’Uguale, che favorisce la massima velocità e funzionalità dei processi sociali. Ma dove è promossa solo la positività dell’Uguale, la vita s’impoverisce e sorgono nuove patologie: l’inflazione dell’io imprenditore di se stesso genera angoscia e autodistruttività, l’esperienza e la conoscenza sono sostituite dalla mera informazione, le relazioni personali cedono il posto alle connessioni telematiche. Solo l’incontro con l’Altro, destabilizzante e vivificante, può conferire a ciascuno la propria identità e generare reale esperienza. È per questo motivo che il saggio si chiude sottolineando l’urgenza della ricostruzione di una comunità umana fondata sull’ascolto e sull’apertura all’Altro.
13,00

Vita contemplativa o dell'inazione

Vita contemplativa o dell'inazione

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2023

pagine: 156

Il motore potente e implacabile della società contemporanea è il principio di prestazione. Oggi l’inazione, la contemplazione, l’ascolto sono considerati forme passive, debolezze, carenze: non sembrano avere alcun valore in un sistema che concepisce la vita esclusivamente in termini di lavoro e produzione. Eppure, secondo Byung-Chul Han l’inazione è una delle attitudini più preziose dell’esistenza: nella contemplazione, infatti, l’essere umano vive davvero – al di là della mera sopravvivenza, in cui ogni agire è mosso da stimoli e mirato all’appagamento dei propri bisogni, alla risoluzione di problemi determinati, al raggiungimento di obiettivi spesso eterodiretti. Solo il silenzio permette di tendere l’orecchio al mondo, e solo l’ascolto può condurre all’esperienza vera, alla comprensione profonda dell’essere. L’inazione, dunque, non è né negazione né semplice assenza d’azione, ma va intesa come ciò che “dà forma all’ambito dell’humanum”, rendendo genuinamente umano l’agire. In questo libro lucido e ispirato Han celebra le infinite potenzialità, l’incanto e la ricchezza del non agire e, in uno stimolante confronto con Vita activa di Hannah Arendt, progetta un nuovo modo di vivere: la vita contemplativa che la natura e la nostra società sull’orlo del collasso oggi chiedono a gran voce. Perché “il futuro dell’umanità”, scrive il filosofo, “non dipende dal potere di chi agisce, bensì dal rilancio della capacità contemplativa”.
15,00

Nello sciame. Visioni del digitale

Nello sciame. Visioni del digitale

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2023

pagine: 108

La trasparenza e i dispositivi digitali hanno cambiato gli uomini e il loro modo di pensare. Alla comunicazione in presenza, alla capacità di analisi e alla visione del futuro si sono sostituiti interlocutori fantasmatici immersi in un presente continuo e sempre visualizzabile attraverso uno schermo. Il soggetto capace di annullarsi in una folla che marcia per un’azione comune ha ceduto il passo a uno sciame digitale di individui anonimi e isolati, che si muovono disordinati e imprevedibili come insetti. Han si interroga su ciò che accade quando una società – la nostra – rinuncia al racconto di sé per contare i “mi piace”, quando il privato si trasforma in un pubblico che cannibalizza l’intimità e la privacy. E su che cosa comporta abdicare al significato e al senso per un’informazione reperibile ovunque ma spesso inaffidabile.
13,00

Iperculturalità. Cultura e globalizzazione

Iperculturalità. Cultura e globalizzazione

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2023

pagine: 144

Sulla scia della globalizzazione, le forme di espressione della cultura e gli stili di vita circolano in un iperdominio di saperi e pratiche dove non esiste più alcuna reale differenza tra Proprio ed Estraneo, vicino e lontano, familiare ed esotico. Contenuti culturali eterogenei vengono accostati gli uni agli altri come accade nel fusion food. La cultura, “nell’epoca della sua riproducibilità globale”, non ha più vincoli, freni, limiti: diventa ipercultura. Oggi siamo ormai tutti turisti iperculturali, anche all’interno della nostra “propria” cultura, a cui di fatto nessuno appartiene più davvero. Tuttavia, nota Han, se da un lato questo fenomeno determina un venir meno di orizzonti univoci di senso, dall’altro è possibile leggervi una tendenza verso l’emancipazione e l’ampliamento della libertà individuale. Dal momento che l’ipercultura non si impone come cultura unitaria e monocroma, ma anzi accresce il piano delle possibilità e permette a ciascuno di costruire la propria identità a partire da modelli e pratiche esistenziali eterogenei, essa può anche favorire nuove pratiche di libertà. Ma allora, si chiede il filosofo analizzando le forme della cultura nella contemporaneità, “bisognerebbe forse piangere la perdita dell’aura, del luogo, dell’origine, di questo auratico qui e ora? O mediante tale perdita si annuncia un nuovo qui e ora senz’aura dotato di un proprio splendore, di un esser qui iperculturale che collima con l’essere ovunque?”
15,00

Perché oggi non è possibile una rivoluzione. Saggi brevi e interviste

Perché oggi non è possibile una rivoluzione. Saggi brevi e interviste

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2022

pagine: 192

“Mi spiace, ma i fatti sono questi,” risponde Han quando, in un’intervista uscita su Zeit Wissen, gli fanno notare che le sue riflessioni non sono molto incoraggianti. “Scrivo quel che vedo. I miei libri possono ferire poiché mostro cose che la gente non vuol vedere. Ma non sono io, non è la mia analisi a essere spietata, bensì il mondo in cui viviamo, con la sua follia e la sua assurdità”. Questo volume raccoglie gli interventi più significativi di uno dei massimi critici dell’assurdo mondo contemporaneo. Han ci restituisce un affresco lucido e dissacrante dell’epoca neoliberista e dei suoi paradossi, dai “ragazzi che si fanno fotografare mentre saltellano all’impazzata” al burnout, dai migranti alle sculture levigate di Jeff Koons, da Big Data al coronavirus e alle misure di contenimento della pandemia, in una società già di per sé “organizzata in chiave immunologica” e sull’orlo del collasso. Nel presente la coazione a produrre assume sempre più esplicitamente le forme dell’autosfruttamento e soprattutto dell’autodistruzione, giacché noi per primi “sacrifichiamo volontariamente tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta” e le conseguenze devastanti del capitalismo giunto al suo culmine richiamano in modo preoccupante il concetto freudiano di pulsione di morte. “Perché oggi non è possibile una rivoluzione” è una perfetta introduzione al pensiero radicale di Byung-Chul Han, e dunque è anche un invito, aperto e appassionato, a invertire la rotta.
18,00

Sano intrattenimento. Una decostruzione della passione al cuore dell’Occidente

Sano intrattenimento. Una decostruzione della passione al cuore dell’Occidente

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2021

pagine: 176

Onnipresente e totalizzante, nell’epoca odierna l’intrattenimento incorpora sempre più porzioni di realtà. Neologismi come infotainment, edutainment, cognitainment testimoniano la sua presenza ormai capillare in ogni ambito della società e in ogni istante della nostra vita. Elevato a paradigma del reale, l’intrattenimento è oggi un presupposto imprescindibile nell’esperienza che il soggetto fa del e nel mondo: “Per essere, per appartenere al mondo”, nota Byung-Chul Han, “è necessario intrattenere. Solo ciò che intrattiene è reale o vero”. Tuttavia, nella storia del pensiero occidentale, dove è profondamente radicata l’idea dell’inconciliabilità di divino e secolare, l’intrattenimento ha avuto un’accezione quasi sempre negativa. Questo saggio prende le mosse dallo scandalo seguito alla prima esecuzione (il Venerdì Santo del 1727) della Passione secondo Matteo di Bach, considerata all’epoca “troppo teatrale, troppo operistica” per un contesto sacro, e analizza momenti e figure che in Occidente hanno segnato lo sviluppo delle idee e delle arti. Attraverso un costante raffronto e richiamo alla visione estremo-orientale, Han elabora una metateoria dell’intrattenimento che smonta criticamente la dicotomia piacere/passione. In fondo, il puro nonsenso del divertimento e il puro senso della passione – così come la pura melodia e la pura parola, lo spirito e i sensi, l’immanente e il trascendente – non sono irrimediabilmente distanti tra loro. Da sempre demonizzato, l’intrattenimento può dunque diventare riappropriazione di libertà e costruzione di una “nuova esperienza del mondo e del tempo".
16,00

La scomparsa dei riti. Una topologia del presente

La scomparsa dei riti. Una topologia del presente

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2021

pagine: 144

L'odierna ossessione per un'autenticità fondata sul narcisismo dell'Io, la costante ricerca del nuovo e dell'inedito, la bulimia consumistica dell'usa e getta che pervade ogni ambito determinano, nei rapporti e nelle pratiche che caratterizzano la società contemporanea, una sempre più evidente e sintomatica scomparsa delle forme rituali. Tuttavia, la struttura immutabile e ripetitiva, così come la teatralità dei gesti e l'attenzione riservata alla “bella apparenza”, conferiscono ai riti un potere simbolico profondamente unificante. Il silenzio, il raccoglimento, il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il sé e l'Esterno, tra il sé e l'Altro – i riti “oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo”, creando una comunità anche senza comunicazione. A questa comunità senza comunicazione, propria della società rituale, Han contrappone la comunicazione senza comunità, quel “baccano” in cui, in una società sempre più atomizzante, il soggetto si esprime e “si produce” ritrovandosi a girare a vuoto attorno a se stesso, privo di un mondo e di reali interazioni. Per infrangere questo cortocircuito, e all'interno di una più ampia critica delle patologie del contemporaneo, Byung-Chul Han propone un recupero del simbolismo dei riti come pratica “potenzialmente in grado di liberare la società dal suo narcisismo collettivo”, riaprendola al senso di una vera connessione con l'Altro – e reincantando il mondo.
15,00

La società della trasparenza

La società della trasparenza

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2014

pagine: 96

La società contemporanea è al servizio della "trasparenza": da una parte le informazioni sulla "realtà" sembrano alla portata di tutti, dall'altra tutti sono trasparenti - cioè svelati, esposti - alla luce degli apparati che, nel mondo postcapitalista, esercitano forme di controllo sugli individui. Cosi il valore "positivo" della trasparenza maschera, sotto l'apparente accessibilità della conoscenza, il suo rovescio: la scomparsa della privacy; l'ansia di accumulare informazioni che non producono necessariamente una maggiore conoscenza, in assenza di un'adeguata interpretazione; l'illusione di poter contenere e monitorare tutto, anche grazie alla tecnologia. In questo saggio, Byung-Chul Han interpreta la trasparenza come un falso ideale, come la più forte delle mitologie contemporanee, che struttura molte delle forme culturali più pervasive e insidiose del nostro tempo.
12,00

Come pensano le foreste. Per un'antropologia oltre l'umano

Eduardo Kohn

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2025

pagine: 444

Le foreste pensano? E perché, nella foresta di Ávila, i cani sognano? In questo libro sorprendente, Eduardo Kohn sfida i fondamenti stessi dell’antropologia, mettendo in discussione i presupposti di base su cosa significa essere umani, e per questo distinti da tutte le altre forme di vita. Dopo quattro anni di lavoro sul campo tra i Runa dell’Alta Amazzonia, in Ecuador, il ricercatore attinge alla ricca etnografia e biologia dell’immensa e minacciata foresta “pensante” per esplorare come i popoli amazzonici interagiscono con le numerose creature che abitano uno degli ecosistemi piú complessi al mondo. Se focalizziamo l’osservazione antropologica sulle modalità in cui gli umani entrano in relazione con gli altri esseri viventi, il tradizionale punto di vista occidentale dell’analisi, che ha l’effetto di separarci dal resto del mondo, collassa. Tuttavia, la novità maggiore del saggio sta nell’evidenziare che questo collasso può rappresentare un’opportunità: approfondendo come le nostre vite e quelle degli altri viventi siano inestricabilmente interconnesse nella grande rete della foresta, davanti a noi si dischiudono nuovi strumenti concettuali e nuove visioni ispirate alla catena delle interrelazioni e al linguaggio con cui il resto del mondo parla e ci parla. In questo lavoro rivoluzionario, Kohn conduce dunque l’antropologia verso una direzione inedita ed entusiasmante, offrendo un modo piú ampio e aperto di pensare a un pianeta radicalmente condiviso.
21,90

Desiderare Bowie

Massimo Palma

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2025

pagine: 156

David Bowie è stato molte cose insieme – icona pop, artista sperimentale, attore, pittore – e ha dato vita a mille maschere diverse: da Major Tom a Ziggy Stardust, dal Duca Bianco a Button eyes. Inglese fino al midollo, ma alieno in ogni luogo, ha trovato casa e ispirazione in America e a Berlino, per poi partire ancora. Ha interpretato la sua arte come una sfida, come un test per il pubblico e per se stesso, scandagliando paure e desideri della società. Dalla migrazione alla follia, dal gender trouble agli eccessi tossici fino al mostro e al potere, la musica di Bowie corteggia questi motivi, li rende orecchiabili, insinuandoli in ogni ascolto. Le sue canzoni scelgono la marginalità e la mettono al centro, ma nascondono anche questioni che lo hanno indotto a flirtare con il lato oscuro del Novecento e hanno segnato profondamente la sua biografia. Fin dove può spingersi la ricerca ossessiva di sé come merce desiderabile? Fin dove arriva il Bowie-prodotto? E ancora: cosa sa di sé un artista che suggestiona così fortemente il suo pubblico, che lo domina? Perché “noi, contemporanei di Bowie, ora postumi di Bowie, ne siamo spettatori tanto quanto lui lo è stato di se stesso”. A dieci anni dalla morte e contro ogni innocua e pacificata beatificazione, Massimo Palma, filosofo e critico musicale, racconta l’artista – e l’uomo – come nessuno ha mai fatto prima.
15,50

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